Sul caso Humanitas scricchiola la maggioranza di Crocetta. L'ira tardiva di D'Alia

Sul caso Humanitas scricchiola la maggioranza di Crocetta. L’ira tardiva di D’Alia

Rosaria Brancato

Sul caso Humanitas scricchiola la maggioranza di Crocetta. L’ira tardiva di D’Alia

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sabato 02 Novembre 2013 - 10:12

Sul caso Humanitas scoppia una nuova grana nella maggioranza di Crocetta. La delibera che prevede l'aumento dei posti letto alla clinica privata catanese scatena le ire di D'Alia che minaccia di lasciare la giunta. Strano a dirsi che ben tre assessori non si siano accorti di un provvedimento datato luglio. Per il centrista probabilmente la vicenda è l'occasione giusta per aprire il discorso rimpasto.

Sul caso Humanitas scricchiola nuovamente la maggioranza di Crocetta, che appena uscito dall’attacco frontale della mozione di sfiducia targata M5S e Musumeci e dagli strali sottobanco del Pd dei mesi scorsi, deve affrontare le ire di Gianpiero D’Alia. In realtà, a svegliare il ministro Udc della Pubblica amministrazione non è stato tanto il caso Humanitas, quanto l’imminente rimpasto e lo spazio che Crocetta darà ai movimenti, Drs e soprattutto quell’ Art.4 di Lino Leanza, ex Udc ed ex Mpa con il vizio di accasarsi sempre in lidi sicuri.

Questi i fatti: il 2 luglio la giunta vara una delibera che dà il via libera al trasferimento di 50 posti letto dal settore pubblico alla clinica privata oncologica Humanitas di Catania (struttura che annota ai vertici dirigenziali la madre e lo zio del deputato regionale di Art.4 Luca Sammartino), prevedendo anche un conseguente incremento di risorse. Nei giorni scorsi il provvedimento, che senza l’ulteriore passaggio non può diventare esecutivo, approda in Commissione sanità, scatenando le ire dei centristi. Attualmente nel polo oncologico catanese i posti sono 88, l’aumento di altri 50 comporterebbe anche una lievitazione sotto il profilo dell’accreditamento. Da qui le ire di Gianpiero D’Alia che mal vede la crescita nelle “simpatie” del governatore dell’acerrimo nemico Lino Leanza, che ha utilizzato l’Udc alle regionali come un comodo taxi per l’elezione salvo poi crearsi un suo movimento, Art.4, in grado di camminare con le sue gambe e far pesare i voti. Un sostegno a Crocetta che deve essere ricambiato e quella delibera a favore di un polo oncologico vicinissimo a Sammartino e a Leanza, datata luglio, è un pericolosissimo segnale per il prossimo rimpasto.

In Commissione sanità è arrivato il primo alt, “ La delibera sarà valutata all’interno del piano di rimodulazione regionale- ha spiegato il presidente della Commissione Giuseppe Di Giacomo, Pd- altrimenti si rischia di sottrarre quei posti alla buona sanità pubblica".

Ma il fatto che l’accordo tra la giunta e l’Humanitas sia arrivato fino in Commissione ha fatto balzare sulla sedia il leader centrista.

"Se le notizie sulla realizzazione della maxi-clinica fossero confermate ci troveremmo di fronte ad un fatto gravissimo- ha tuonato D’Alia- Il governo regionale ha sempre dichiarato massimo impegno nella lotta a tutti i conflitti d'interesse e alle promiscuità tra politica e affari: un concetto che vale per ambiti come la formazione e a maggior ragione non può che riguardare la sanità, da sempre oggetto delle attenzioni di faccendieri corrotti e di interessi opachi. E' necessario che il governo regionale chiarisca quanto prima i termini di questa vicenda. Va da sè che una delibera del genere dovrebbe essere immediatamente revocata. Mi chiederei, in caso contrario, che significato avrebbe la presenza del mio partito nella giunta".

A proposito della presenza di assessori Udc in giunta c’è da chiedersi, visto che il provvedimento dell’assessore alla sanità Lucia Borsellino è datato 2 luglio, come mai ben tre assessori Udc, Patrizia Valenti, Dario Cartabellotta ed Ester Bonafede, non se ne siano accorti in tre mesi e come mai non abbia visto nulla neanche il segretario regionale dell’Udc Pistorio (peraltro divenuto capo della segreteria tecnica dell’assessore Valenti nonché punto di riferimento del direttore generale dell’Asp di Catania, Sirna). Un clima di distrazione generale che ha portato il ministro della Pubblica amministrazione ad accorgersi del “fattaccio” a cose quasi fatte…..

In ogni caso l’Udc riunirà i vertici mercoledì per decidere anche un’ eventuale uscita dalla giunta se non dovesse essere revocata la delibera. L’Udc sul fronte rimpasto arriva tardissimo. In pieno scontro sulle poltrone tra Crocetta e Pd i centristi non hanno proferito verbo e solo adesso che, con il voto sulla sfiducia, è apparso chiaro che il governatore si sta costruendo una sua maggioranza, gli esponenti del partito di Casini si svegliano.

La Borsellino nel frattempo fa sapere che “la delibera non è ancora esecutiva. L'apprezzamento espresso dal Governo su un programma di ampliamento della struttura, già riconosciuta dalle precedenti amministrazioni a partire dal 2009 quale Dipartimento oncologico di III livello e accreditata con il Servizio Sanitario Regionale gia' dal 2007, è oggetto di ulteriore approfondimento. Qualsiasi ampliamento di posti in regime di accreditamento non potrà che essere valutato nella sede opportuna del più ampio quadro di rimodulazione della rete regionale di posti letto ospedalieri, tenuto conto dei nuovi standard dettati dalla legge nazionale".

Da parte sua il deputato catanese Luca Sammartino chiarisce che la madre e lo zio non sono proprietari del Centro Humanitas ma dipendenti.

Mentre la Commissione sanità congela il provvedimento per esaminarlo solo quando la giunta farà arrivare l’intera proposta sulla rete dei posti letto nelle strutture pubbliche e private per valutare l’intera situazione, si registra l’intervento del capogruppo Drs Beppe Picciolo: “Siamo assolutamente certi che Rosario Crocetta e Lucia Borsellino rappresentino ad oggi due esempi di moralità e correttezza non discutibili per la loro storia e per le azioni sinora portate avanti con coraggio. La vicenda Humanitas di Catania merita certamente la dovuta attenzione, ma crediamo che verranno fornite dal Governo regionale, le linee guida che avrebbero determinato scelte che, oggi, vengono aspramente criticate da pezzi della maggioranza medesima”.

Il deputato regionale messinese ricorda quindi ai colleghi centristi ed al ministro che l’Udc è in maggioranza e lo è “in forze”, non con comparse di secondo piano ed accorgersi con notevole ritardo di stranezze all’interno di linee guida sulla sanità che lo stesso governo nella sua interezza dovrebbe avere ampiamente valutato è quanto meno singolare.

E’ probabile che, ad un anno dall’elezione di Crocetta il governo sia arrivato ad un bivio, oltre il quale la futura giunta sarà sempre più composta da politici e da meno tecnici (o finti tecnici).

Rosaria Brancato

Un commento

  1. Ecco una motivazione perché appunto la città mafiosa si trova privilegiata come sempre a discapito anche della nostra città….

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