Hanno giurato i tre nuovi consiglieri comunali: le prime parole di Gennaro, Caccamo e Rella

Hanno giurato i tre nuovi consiglieri comunali: le prime parole di Gennaro, Caccamo e Rella

Francesca Stornante

Hanno giurato i tre nuovi consiglieri comunali: le prime parole di Gennaro, Caccamo e Rella

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martedì 24 Maggio 2016 - 17:36

La seduta iniziata alle 19.30 e attesissima per l’arrivo in aula del bilancio di previsione 2015 si è aperta con la surroga dei tre consiglieri comunali subentrati a Paolo David, e ai dimissionari Nina Lo Presti e Gino Sturniolo. Le new entry, Gennaro per il Pd, Rella e Caccamo per CMdB, hanno prestato giuramento e sono ufficialmente consiglieri comunali.

Gaetano Gennaro, Maurizio Rella e Cecilia Caccamo. Dalle 19.30 di questa sera sono ufficialmente i tre nuovi consiglieri di Palazzo Zanca. Hanno prestato giuramento all’inizio di questa nuova seduta di consiglio comunale. Un esordio col botto perché questa prima uscita tra gli scranni arriva insieme al bilancio di previsione 2015.

Gaetano Gennaro prende il posto momentaneamente lasciato libero da Paolo David, finito agli arresti nell’ambito dell’Operazione Matassa con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata a reati di corruzione elettorale. In realtà il primo dei non eletti era Giovanni Cocivera, coinvolto nell’inchiesta sugli aborti clandestini e oggetto delle stesse misure cautelari di David. Per questo motivo la Prefettura ha dato il via libera per aprire le porte dell’aula a Gennaro che alle elezioni amministrative del 2013 aveva ottenuto 782 voti. Gennaro, classe 1977, è un avvocato, esponente del Pd, con alle spalle tre esperienze da consigliere comunale, cominciate nel movimento politico Vince Messina. Il suo posto sarà nel gruppo Pd attualmente composto da Antonella Russo, Claudio Cardile e Pietro Iannello. Un ritorno tra gli scranni per Gaetano Gennaro: «Il momento è molto delicato, il fatto di entrare con il bilancio mi darà subito la possibilità di verificare le geometrie variabili di questo consiglio. Osservando da fuori il lavoro di quest’aula non ho notato grandi differenze rispetto al passato, ovviamente ritengo che ci si possa sempre qualificare in meglio ma anche in peggio. Sull’amministrazione Accorinti invece posso dire che di rivoluzionari in giro non ne ho visti».

Gennaro ha voluto subito fare il suo primo intervento da consigliere comunale: «Spero di riuscire presto a memorizzare le nuove geografie di questo consiglio comunale. Sono mancato da quest’aula per tre anni e posso dire che la poltrona non mi è mancata per niente. Mi è mancato però poter rappresentare la città di Messina ed essere uno dei 40 che in quest’aula possono dare voce alla città e determinare con il proprio impegno le politiche di sviluppo della nostra città. Non so quanto resterò in questo consiglio comunale, sono un precario, il mio mandato è a termine ma farò in modo di mettere a disposizione del gruppo Pd a cui ho aderito, a quest’aula e alla città, il mio lavoro, la mia esperienza umana e il mio impegno. In questi giorni il tema è stato la delegittimazione del consiglio: io credo nelle istituzioni, credo nel consiglio comunale e credo che la prima legittimazione la debba dare a se stessa quest’aula buttando il cuore oltre l’ostacolo. Una giunta è forte se ha una buona interlocuzione con un consiglio forte. Dobbiamo portare tutto sul positivo, questa dev’essere la missione di ogni consigliere. Non esiste neanche maggioranza forte se non c’è opposizione seria e costruttiva. Sarò a disposizione della città nel ruolo che il suo partito traccia. Mai opposizione preconcetta, l’amministrazione deve prendersi le responsabilità del governo della città». L’ultimo passaggio di Gennaro è stato dedicato ai dimissionari Sturniolo e Lo Presti: «Non mi sento di essere stato eletto con voti non puliti, c’è una stragrande maggioranza della città libera nel voto che esprime. Se qualcuno ha pensato di andar via da questo consiglio dicendo di aver dato tutto ciò che c’era da dare evidentemente aveva ben poco da dare. Dopo dieci anni io sento di poter dare ancora molto ed è quello che proverò a fare».Le altre novità riguardano invece gli accorintiani. Dopo l’addio di Gino Sturniolo e Nina Lo Presti, negli anni diventati i più forti oppositori di quel sindaco di cui avevano inizialmente sposato valori, progetti, idee e percorso, il gruppo CMdB guadagna oggi due nuovi volti.

Maurizio Rella, nato il 21 agosto 1959, laureato in architettura all’Università di Reggio Calabria, libero professionista, una vita dedicata alla politica. E’ stato per due volte consigliere di quartiere nelle file del Pci, poi anche consigliere comunale nel Pd, fervido esponente di area Diesse. Attualmente è impegnato in una nuova esperienza che punta alla costruzione di “Sinistra Italiana. Nello scorso mese di dicembre, infatti, è stato eletto referente regionale del Comitato Siciliano di Futuro a Sinistra. Nella corsa elettorale del 2013, Rella si era piazzato subito dopo Ivana Risitano ottenendo 395 voti. Maurizio Rella spiega di entrare senza preconcetti e sgombera il campo dai dubbi su un imminente passaggio al gruppo misto: «Non sono ancora pronto. Rivesto un ruolo istituzionale, voglio sentire la mia parte politica, i miei elettori, i miei amici, sentire i componenti del gruppo in cui sono stato eletto. Sono sereno, non voglio fare passi falsi, entro con un atteggiamento laico. E’ vero che sono dirigente di un nascente partito politico, ma ho il dovere di rispondere e sarà anche questo elemento di valutazione».

Rella ha preso la parola dopo il collega Pd: «Entro dopo tre anni, in un momento che reputo difficile per la città anche per gli accadimenti dell’ultimo. Spero di dare il mio modestissimo apporto alla soluzione dei problemi che attanagliano la città. Sarà un compito difficile che spero di svolgere nel migliore dei modi. Gino e Nina sono due amici di vecchia data, abbiamo condiviso tante esperienze politiche. Ritengo che abbiano svolto un lavoro dignitoso, attento, competente, consapevole, li ringrazio per i tre anni di sacrifici a cui sono andati incontro e per il lavoro svolto al di là di ogni valutazione di merito. Auspico anche che le vicende giudiziarie che coinvolgono questo consiglio si risolvano nel migliore dei modi e che i consiglieri coinvolti riescano a far valere le proprie posizioni e dimostrare la loro estraneità ai fatti. La geografia di questo consiglio è profondamente mutata, sono stato eletto in CMdb e ritengo di dover onorare il mandato elettorale ricevuto tre anni fa anche se seguiranno ovviamente delle valutazioni. Adesso voglio soprattutto ascoltare. Ci aspettano due anni difficili, ma cerchiamo di risollevare questa città che merita tanto di più». L’ultima new entry è Cecilia Caccamo, nata a Messina nel 1979, laureata in decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, oggi artista e insegnante. Lo scranno di Cecilia Caccamo, compagna del sindaco Renato Accorinti, è stato in bilico fino alla fine, lady Accorinti ha però scelto di non rinunciare a quel posto nel gruppo CMdB. Alle elezioni aveva ottenuto 392 voti. Le prime parole di Cecilia Caccamo rispondono alle critiche sulla ragioni di opportunità del suo ingresso in consiglio: «Sono stata candidata ed eletta dal popolo. Accettare questo ruolo significa rispondere ad un dovere preciso, mi sento chiamata a rispondere a questa fiducia. Credo profondamente nel progetto di Cambiamo Messina dal Basso. Sento il bisogno di contribuire a maggior ragione che questo momento è difficile. Non è l'esperienza di Renato Accorinti ma di persone che hanno deciso di impegnarsi per la città».

Con un filo di voce perché influenzata, questo il primo intervento in aula di Cecilia Caccamo: «Sento molto forte la responsabilità di questo ruolo che mi è stato assegnato. Intendo svolgere questo compito con il massimo impegno, cercando di portare a quest’aula tutto il mio bagaglio, contribuire con tutto il mio spirito critico. Nonostante le difficoltà resistere».

Francesca Stornante

2 commenti

  1. Hombre de barro 25 Maggio 2016 12:37

    E intanto la saga parentopoli continua..
    Proclamarsi eletta dal popolo con 360 voti è ridicolo ma almeno é la prima assunzione trasparente di quellidalbasso. (Teatro Vittorio Emanuele + associazioni varie docet)

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  2. Hombre de barro 25 Maggio 2016 12:37

    E intanto la saga parentopoli continua..
    Proclamarsi eletta dal popolo con 360 voti è ridicolo ma almeno é la prima assunzione trasparente di quellidalbasso. (Teatro Vittorio Emanuele + associazioni varie docet)

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