Servizi nei siti culturali di Taormina e Giardini: "Personale da tutelare"

Servizi nei siti culturali di Taormina e Giardini: “Personale da tutelare”

Servizi nei siti culturali di Taormina e Giardini: “Personale da tutelare”

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mercoledì 19 Luglio 2017 - 09:45

Filcams e Cgil sul mancato impiego nel nuovo appalto dei lavoratori precedentemente impegnati e da tre anni senza occupazione

TAORMINA. “Un comportamento che ha provocato macelleria sociale che riteniamo grave e inaccettabile”, così il segretario generale della Filcams di Messina Francesco Lucchesi e Carmelo Garufi della segreteria provinciale della Cgil sul mancato impiego nel nuovo appalto per la gestione dei servizi al pubblico nel teatro antico di Taormina e nel sito archeologico di Giardini Naxos dei lavoratori precedentemente impegnati e da tre anni senza occupazione. L'associazione d'imprese che è subentrata nella gestione del servizio biglietteria e di quelli aggiuntivi a seguito di gara regionale e che di recente ha avviato le attività – si evidenzia – ha di fatto ignorato la clausola sociale (ex art.16) del bando di gara che prevede “come il concessionario deve avvalersi del personale assunto e utilizzato presso i siti culturali della Regione siciliana dai precedenti concessionari nel rispetto delle previsioni contenute nei contratti collettivi nazionali”.

Il sindacato ha già chiesto un intervento urgente dell'assessore regionale ai Beni culturali Carlo Vermiglio. “Auspichiamo che l'assessore si attivi tempestivamente – fanno presente Lucchesi e Garufi – convocando le aziende e intervenendo sul rispetto di quanto previsto dal bando per la continuità lavorativa degli addetti già impiegati”. In assenza di risposte la Filcams preannuncia iniziative di protesta a tutela delle legittime aspettative dei dieci lavoratori provenienti dal precedente gestore Novamusa e rimasti esclusi dalla nuova gestione dei servizi. Il sindacato è pronto a mettere in atto forti azioni di lotta non escludendo di ricorrere all'autorità giudiziaria. “L'attesa di questi addetti – sottolineano Lucchesi e Garufi – per tornare sul posto di lavoro non può essere ripagata con una porta in faccia peraltro in presenza di un obbligo di riassunzione. Un mancato intervento dell'assessore per ripristinare quanto previsto dal bando sarebbe una grave mancanza nei confronti di questi lavoratori oltre che una grave inadempienza rispetto a quanto espressamente previsto”.

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