Renzi torna in Sicilia: una 2 giorni per superare divisioni e rese dei conti

Renzi torna in Sicilia: una 2 giorni per superare divisioni e rese dei conti

Renzi torna in Sicilia: una 2 giorni per superare divisioni e rese dei conti

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mercoledì 06 Dicembre 2017 - 06:08

Prima tappa questa mattina a Gaggi. L'ex premier prova a placare gli animi dopo il terremoto delle urne.

Renzi torna nella Sicilia del “dopo sisma elettorale”. L’ultima sua visita risale alla “toccata e fuga” a Catania per un breve incontro con l’allora candidato governatore del centro-sinistra Fabrizio Micari.

Veleni e fibrillazioni interne al Pd hanno reso necessario un suo ritorno nell’isola, oggi e domani, una due giorni per placare gli animi di quanti chiedono la testa del segretario regionale Fausto Raciti e di quanti invece rispediscono le accuse al mittente. Le Politiche sono dietro l’angolo, Pietro Grasso è già sceso in campo domenica come futuro leader della sinistra e in casa Pd il clima non è dei migliori.

Da qui la decisione di Renzi di tornare nell’isola e fare tappa in tutte le nove province siciliane.

Oggi sarà nel messinese, prima tappa Gaggi: alle 10, 30 il segretario del Pd si recherà nel centro antiviolenza gestito dall’associazione Penelope che si occupa di sostegno alle vittime della tratta dei migranti.

Seconda tappa alle 12.45 ad Agira (Enna) dove Renzi visiterà l’albergo diffuso “Case al Borgo”, una struttura con diversi ambienti realizzati riqualificando il centro storico del piccolo comune dell’ennese. Alle 14.30 il segretario del Pd si recherà a San Cataldo (Caltanissetta) per visitare “Un posto tranquillo”, il primo ristosolidale d’ Italia che già da tre anni promuove l’inclusione sociale di persone fragili attraverso la ristorazione di qualità. Alle 17 il segretario del Pd arriverà a Palermo e incontrerà Alice, la figlia di Libero Grassi e i ragazzi di Addiopizzo, l’associazione che in questi anni si è impegnata con grande forza e coraggio sul fronte della lotta al racket delle estorsioni mafiose.

Alle 18, sempre a Palermo, Matteo Renzi si recherà presso l’Istituto Giovanni Falcone allo Zen, una delle scuole più difficili d’Italia, oggetto di continui atti vandalici. Di qualche mese fa il danneggiamento del busto marmoreo di Falcone all’interno dell’istituto. Il segretario del Pd incontrerà la preside Saverino e sarà l’occasione per affrontare le criticità della scuola ma anche per ascoltare i tanti progetti di legalità e di inclusione che coinvolgono i ragazzi disagiati del quartiere. Tra questi, lo straordinario progetto di doposcuola dell’associazione "Bayty Baytik" con la collaborazione dei carabinieri della stazione dello Zen guidata dal maresciallo Davide De Novellis che diventano maestri di scuola e di legalità.

L’ultima tappa della prima giornata è a Marsala (Trapani): alle 20 Renzi arriverà alle Cantine Donnafugata dell’imprenditore Antonio Rallo, straordinaria azienda vitivinicola e punto di riferimento per tante realtà del settore del vino in Sicilia, eccellenza in Italia e nel mondo.

L’ex premier resterà in Sicilia anche giovedì, anche per affrontare la “patata bollente” di un Pd che, già diviso negli ultimi due anni del governo Crocetta, è arrivato al limite dell’’implosione. L’impressione è che la resa dei conti è stata solo rinviata e che sarà difficile dopo quanto accaduto riuscire a ricomporre facilmente le fratture.

I renziani siciliani puntano il dito sull’operazione Orlando, che ha visto la segreteria del Pd consegnare il partito alle decisioni del sindaco di Palermo, dalle amministrative in poi. Ma Faraone e i suoi dimenticano il contributo negativo dato dallo spettacolo dell’ultimo anno dalla maggioranza, con tutti gli assessori tenacemente attaccati alle poltrone. Le responsabilità quindi sono divise in quota parte.

R.Br.

2 commenti

  1. dopo il disastro esito delle elezioni regionali Faraone e Raciti non dico che dovevano fare dignitosamente harakiri in piazza Politeama ma quanto meno dimettersi e sparire dalla Sicilia. Ma come si sa le dimissioni tra i renziani non sono previste neanche a fronte di sconfitteclamorose come quella del referendum costituzionale dello scorso anno. renzi e boschi avevano promesso di abbandonare la politica in caso di sconfitta e invece sono ancora qui. Meglio comunque così alle politiche quelche resta del PD farà ancora peggio.

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  2. MAGARI HARAKIRI EFFETTIVAMENTE FATTO NON DAI SUE ONOREVOLI MANCATI, MA DA TUTTO L’UNIVERSO DELLA SINISTRA, RENZI TORNA A FIRENZE E MENTRE GUARDI LA TUA FIRENZE CHE STANOTTE SEI BELLA IN UNA MANTO DI STELLE, I RICORDI DELLA TUA GIOVENTU’ POTREBBERO AIUTARE L’ITALIA AD USCIRE DALLA POVERTA’ E DALLE MISEREVOLI CONDIZIONI SOCIALI E DI SICUREZZA CHE TU HAI PROCURATO. NON FARE IL BISCHERO, FAI , INVECE PER LA TUA FIRENZE, CHE E’ IN MANO A BANDE DI CLANDESTINI (NON MIGRANTI) CHE AGGREDISCONO I POVERI FIORENTINI CHE TI HANNO VOTATO E VOTANO DA 70 ANNI IL TUO PARTITO, CERCA DI RENDERLA BELLA COME UNA VOLTA. GLI ITALIANI NON SONO BISCHERI COME TU CREDI. SEI STATO SINDACO DI FIRENZE ANCORA C’E’ IL PERICOLO DI ALLUVIONE 1966. FAI IL PAPA’ O IL ‘O BABO.

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