S. Teresa. Elios Manzi è sbarcato a Rio: sogni e speranze di un atleta di casa nostra

S. Teresa. Elios Manzi è sbarcato a Rio: sogni e speranze di un atleta di casa nostra

Carmelo Caspanello

S. Teresa. Elios Manzi è sbarcato a Rio: sogni e speranze di un atleta di casa nostra

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martedì 02 Agosto 2016 - 06:17

E' il più giovane, con i suoi 20 anni, dei sei judoka azzurri. "I giochi - dice l'ex atleta dell'Airon Furci - sono per me un'occasione unica. Avrò di fronte la massima espressione del judo mondiale". Sabato sarà in gara nella categoria 60 kg. L'emozione del "suo" maestro, Corrado Bongiorno

“Sto vivendo un sogno e sognare non costa nulla. Sto vivendo un’avventura straordinaria, un’esperienza indimenticabile che mi godrò sino in fondo. Non mi aspetto nulla in particolare”. Elios Manzi, con i suoi 20 anni, è il più giovane dei sei judoka italiani sbarcati a Rio per le Olimpiadi. Ed è anche il più “piccolo” della delegazione siciliana. Ha svolto un primo allenamento di calo peso al Villaggio e ieri si è recato sul tatami, dove sabato prossimo disputerà la sua prima Olimpiade (in serata si assegneranno le medaglie). Per lui l’avventura Olimpica è già entrata nel vivo. L’ex allievo del maestro Corrado Bongiorno (Airon judo Furci Siculo), di S. Teresa di Riva, adesso alle Fiamme Gialle a Roma, gareggerà nei 60 Kg. “Non so cosa aspettarmi – dichiara dall’altro capo del mondo – sicuramente si tratta di una esperienza che cercherò di godermi sino in fondo”. Sino al giorno della partenza ha voluto che lo allenasse a Roma il suo “maestro” Corrado Bongiorno: “Mi infonde sicurezza – risponde sorridendo Elios – per questo l’ho voluto al mio fianco”. Il maestro Bongiorno, presidente regionale della federazione per il settore judo, sottolinea che “è stato possibile seguire Elios sino alla partenza per Rio grazie alla sensibilità del presidente nazionale della federazione, Domenico Falcone e a tutta la dirigenza. E, naturalmente, grazie al maestro Muragami, il tecnico volato in Brasile. Tutte persone – prosegue Bongiorno – che hanno creduto fino in fondo nelle potenzialità di Elios”. Bongiorno non fa previsioni: “Le Olimpiadi richiedono un impegno notevole – evidenzia il maestro di Furci – e ci sono atleti che si preparano da quattro anni, mentre Elios si è qualificato un paio di mesi addietro, al fotofinish, compiendo un’impresa. Si troverà di fronte la massima espressione del judo mondiale. Anche se giovane, confidiamo comunque nella sua grande mente e nella tecnica”.

Cosa ha raccomandato al “suo” atleta Elios?

“Gli ho raccomandato solo di essere se stesso e sereno. Comunque vada – chiosa Bongiorno – è già un successo. Ha appena 20 anni ed è il più giovane judoka della delegazione italiana. Per le medaglie c’è tempo, anche se noi speriamo sempre in quella che è la sua grande capacità di tirar fuori il meglio nei momenti di grande difficoltà. Come peraltro ha dimostrato nella fase di qualificazione”.

E’la più grande promessa del judo italiano?

“Di sicuro è una grande promessa”.

Bongiorno, per lei è la seconda Olimpiade. La prima, erano i giochi di Pechino, l’ha vissuta con Giannicola Casale, altro suo ex allievo, arrivato settimo…

“Sì, in realtà per me è la seconda Olimpiade. Questo è il frutto dell’impegno di una scuola, l’Airon judo di Furci Siculo, che ha sempre valorizzato al massimo le doti degli atleti che si affidano a noi. Il primo atleta sbarcato alle Olimpiadi poteva essere un caso. Il secondo credo sia una affermazione della scuola e questo lo dico per i non… credenti. Non c’è due senza… tre”.

Manzi avrebbe voluto Bongiorno al suo fianco anche in Brasile. “Purtroppo – ribatte il maestro – motivi familiari me lo hanno impedito”. Chiediamo infine quanto ci sia di Corrado Bongiorno nell’impresa di Elios. Il maestro replica con un pizzico di ironia: “Dico il 99, 9%. Guardi, siamo nati anche lo stesso giorno, il 28 marzo. Cambia solo l’anno… Voglio concludere sottolineando che comunque con il cuore sono a Rio e che sono costantemente in contatto con Elios”.

Carmelo Caspanello

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