Oltre allo spaccio documentate le estorsioni in tempi di crisi

Oltre allo spaccio documentate le estorsioni in tempi di crisi

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Oltre allo spaccio documentate le estorsioni in tempi di crisi

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lunedì 15 Luglio 2013 - 15:45

Il capitano Giovanni Mennella, comandante della compagnia Centro ci ha spiegato lo spaccato criminale che emerge dall'operazione che oggi ha portato dietro le sbarre 15 persone

Ci sono lo spaccio di droga con le frasi criptate per evitare di essere capiti se intercettati. Negli sms di uno degli arrestati che si trovava ai domiciliari c'è il tentativo di continuare a gestire le ordinazioni di droga nonostante la restrizione nella propria abitazione. E c'è anche un tentativo di estorsione fatto da uno degli arrestati ai danni del suo datore di lavoro perché gli deve uno stipendio. Ne abbiamo parlato con il capitano Giovanni Mennella, comandante della compagni Centro.

Nell'operazione "Loser" viene contestata ad uno degli arrestati l'estorsione fatta ai danni del datore di lavoro per avere una mensilità arretrata e quindi l'eventuale cassa integrazione. Segno della crisi anche nella criminalità?

Stiamo parlando di uno stipendio. E' un dato di fatto che sia un segno sicuramente delle difficoltà di trovare mille euro da parte del titolare. E ovviamente di trovarle in maniera del tutta lecita.

Al centro dell'operazione "Loser" si torna a parlare ancora una volta di Mangialupi e Gazzi come centri di approvvigionamento della droga.

In città le zone dove procurarsi la droga sono il rione Mangialupi e anche quello di Gazzi. Si tratta dei quartieri storici della criminalità messinese. Tra le due organizzazioni sgominate oggi c'era un grande interscambio che permetteva di gestire senza problemi il traffico di droga. Rammento che sempre la compagnia Centro tempo fa ha portato a termine un'operazione simile sulla zona ionica sgominando anche li organizzazioni che gestivano lo spaccio.

Due le organizzazione sgominate oggi, colpiti anche i vertici di entrambe.

Due organizzazioni a gestione familiare che operavano dietro le indicazioni dei capi storici. Nel corso dell'indagini sono state intercettate alcune conversazioni con il noto pregiudicato Luigi Tibia.

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