Il ruolo di Gugliotta: gli affari con Tibia e con Colosi, passando per il Messina

Il ruolo di Gugliotta: gli affari con Tibia e con Colosi, passando per il Messina

Alessandra Serio

Il ruolo di Gugliotta: gli affari con Tibia e con Colosi, passando per il Messina

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mercoledì 29 Giugno 2016 - 23:50

Ecco come Tibia ha acquisito all'asta il lido delle Palme, strappandolo all'imprenditore Gianfranco Colosi - che voleva farne centro di accoglienza migranti -, con la complicità del commercialista Gugliotta, vice direttore del Messina e oggi accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Intercettando Smiraglia e Tibia che parlano dell’affare Lido, gli investigatori capiscono che i due cercano contatti col liquidatore, il commercialista Pietro Gugliotta. E’ il marzo 2014 ed è a questo punto che la Polizia piazza una cimice nell’auto del liquidatore, ascoltando diverse conversazioni tra quest’ultimo ed Antonello Puglisi.

E’ a lui che Gugliotta propone, dopo una prima asta andata deserta, di rilevare insieme la società, lamentandosi poi del fatto che però si era manifestato l’interesse di Tibia, che aveva fiutato l’affare, secondo loro, tramite Eduardo “Aldo” Morgante. Gugliotta, qualche mese prima, gli aveva mostrato la struttura, Ma ora, assicura a Puglisi, gli avrebbe detto che avrebbero dovuto “farsi al largo.” Puglisi, dopo le prime trattative con Gugliotta, era ormai sicuro che avrebbe preso possesso della struttura, tanto da adoperarsi per le pulizie.

Nel maggio 2014, sia Tibia che Puglisi subodorano che Gugliotta cerca di tenere in piedi entrambe le trattative, ma Tibia ribadisce ai suoi che vuole la struttura a tutti i costi, con le buone e con le cattive. Uno dei suoi pensa persino di picchiare Puglisi, dal canto suo Tibia in un primo momento valuta l’idea di fare a metà con l’amico del liquidatore, lasciandogli la gestione della struttura.

Intanto Gugliotta, scoprono gli investigatori, giocava su un ulteriore tavolo. Stava infatti trattando con l’imprenditore della ristorazione Gianfranco Colosi. I due vengono intercettati in più di una occasione. In una conversazione, Colosi spiega a Gugliotta di volere la struttura per farne un centro destinato all’accoglienza dei migranti attraverso la convenzione con “..il Ministero dell’Interno […] per il dormire in questo senso sono al Pala Nebbiolo…è un’operazione troppo bella questa”. Vedendolo perplesso, Colosi prospetta a Gugliotta la sua fetta di guadagni, ma quando il liquidatore gli spiega che c’è anche Tibia tra gli interessati, l’imprenditore mette il veto “ perché pure che tu vuoi fare la gara, ora ci sto….. quello li chiama le persone e li fa impaurire a tutti, pure io se lui mi chiama….no, che mi spavento…ma chi mi porta per niente… […] eh………pure io me la farei alla larga, PIERO….no, perché tu che faresti?…..Dico chi si mette con questa gente, per quale motivo….(tossisce)…no……no, no stavolta no…va beh io sempre però tra virgolette ah….se aprissi la piscina lui non può passare questo non c’è ombra di dubbio….su questo non ci puoi scrivere “carni i porcu”….qua non c’è nessuno….no?”.

Contemporaneamente, gli investigatori “ascoltavano” anche la versione dei concorrenti, Smiraglia, Tibia e Aloisio, convinti di subire ritorsioni, con l’ingresso di Colosi, ritenendo sia lui che Puglisi spalleggiati dai vari corpi delle Forze dell’Ordine.

SMIRAGLIA: ti sto dicendo…che questi già sono andati a parlare e sanno tutto i carabinieri

TIBIA: glielo ha dovuto dire chiaro lui, certo glielo ha dovuto dire la cosa… è salito là sopra…dice…"minchia va beh da domani ti…."

SMIRAGLIA: anzi lo sai quello che fanno…con la scusa…."(inc.) …prendere altre cose…che abbiamo un'indagine in corso"….gliela fanno prendere per forza a COLOSI…senza soldi…fagliela prendere a COLOSI che c'è un'indagine in corso TIBIA: sì…(inc.)

ALOISIO: (inc.)….gli ha fatto gola pure...

SMIRAGLIA: e quello prende…"cazzo, con le palle"

TIBIA: e lui gli ha dovuto dire…così almeno….

SMIRAGLIA: hai capito…lui era senza soldi…guadagna i soldi… e suo padre gliela mette in culo…(inc.)

TIBIA: dice appena lui viene e ti minaccia…lo arrestiamo SMIRAGLIA: bravo…in tre minuti…si mette qualche due là…che si divertono allo stesso tempo e fanno…l'unione

TIBIA: no, perchè fanno no…perchè i carabinieri con lui possono fare quello che vuole

SMIRAGLIA: certo

TIBIA: l'anno scorso c'era tutta la Squadra Mobile là

ALOISIO: lo vedi là

TIBIA: che erano seduti, che non pagavano…

SMIRAGLIA: perciò….ma che state dicendo…se poi dobbiamo fare i contrastoni là…il fratello di nostro fratello che è un dawn…se facciamo queste minchiate che glielo dobbiamo regalare…ci sarebbe un tornaconto…vedi che stiamo andando rischiamo questo…ma abbiamo questo…ah…a posto…ancora non sappiamo neanche come ci butta…

TIBIA:...va beh…butta…butta bene

SMIRAGLIA: a chi?….Non mi hai capito cosa voglio dire...

ALOISIO: (inc.) SMIRAGLIA: a chi PAOLO? A chi dimmi?

ALOISIO: no, perchè neanche la stagione farebbe fare

TIBIA: no, a luglio finisce il periodo

SMIRAGLIA: non ti scordare le parole di tuo fratello, questo che è venuto adesso è più infame degli altri

Nel giugno 2014,con l’avvicinarsi della gara, Gugliotta sembra essere “capitolato” nelle bracci a di Tibia. Colosi presenta infatti una lauta offerta euro per la gestione del Lido delle Palme e del Lido Aragosta, depositando poco prima della scadenza. Il liquidatore, che sapeva quanto avrebbero offerto gli emissari di Tibia, ossia meno dell’offerta di Colosi, si adopera per far sapere per tempo agli uomini di Tibia quanto avrebbero dovuto offrire, per non essere battuti da Colosi.Alla fine Triscari prende il Lido Aragosta per 20 mila euro, la TiDe di Tibia e De Leo ottengono il lido piscina per 12 mila euro.

Colosi e i suoi acquisti alle aste giudiziarie sono ora al centro di una indagine del Nucleo Investigativo di Messina, che recentemente ha depositato una informativa alla Procura. Agli atti, anche alcune conversazioni che farebbero pensare che Colosi fosse davvero “spalleggiato” o in affari con appartenenti alle forze dell’Ordine. Le intercettazioni sono state perciò trasmesse per competenza alla Procura di Reggio Calabria, visto che la vicenda chiamerebbe in causa anche il giudice della sezione Fallimentare (leggi qui) La Procura d’Oltre Stretto, in attesa di chiarire tutto, ha inviato agli interessati un avviso di proroga delle indagini preliminari.

Gugliotta, invece, è ancora oggi nella dirigenza dell’Acr Messina. Recentemente un altro gruppo imprenditoriale si era mostrato interessato ad acquisire la società. Nella cordata, l’imprenditore Barbera e l’avvocato Bonni Candido, incaricato di curare la trattativa. Ma l’attuale dirigenza, malgrado le difficoltà, ha preferito non passare la mano, e ha reclinato l’offerta. Archiviata la trattativa, all’avvocato Candido è stato recapitato un messaggio intimidatorio, proiettili in busta recapitati allo studio. Sul fatto indaga ancora una volta la Polizia, che ha chiesto al legale quali fossero le vicende delicate delle quali si stava occupando. Tra gli affari e i processi “caldi”, Candido ha indicato anche le trattative per l’acquisizione del Messina. Ma non soltanto. Al vaglio anche vicende processuali in corso a Reggio Calabria.

Alessandra Serio

2 commenti

  1. MATASSA è MAMMUGHIATA

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  2. MATASSA è MAMMUGHIATA

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