Il traffico di droga a Mangialupi, condannati in otto

Il traffico di droga a Mangialupi, condannati in otto

Alessandra Serio

Il traffico di droga a Mangialupi, condannati in otto

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sabato 23 Aprile 2016 - 22:03

E sono orto pesanti condanne, in particolare per i fratelli Schepis, quelle decise dal Tribunale, dopo l'inchiesta sui più recenti equilibri di potere all'interno del clan più potente della città.

Sono pesanti le condanne emesse alla fine del processo “Vicolo Cieco” sul traffico di droga gestito dal clan di Mangialupi. I giudici della I sezione penale (presidente Grasso) hanno deciso 8 condanne, eccole: 28 anni per Giovanni Schepis, 27 anni per Basilio Schepis, 25 anni per Felice Schepis, 13 anni e mezzo per Santino Emanuel Schepis, 10 anni di reclusione a Salvatore Furnari, 6 anni per Antonino Muscarà, 3 anni per Alessandro Catalano, 7 anni per Francesca Paratore. I giudici hanno anche deciso pesanti condanne pecuniarie, fino a 50 mila euro a imputato.
Il verdetto è stato accolto con delusione dal collegio difensivo, composto dagli avvocati Isabella Barone, Pietro Fusca e Antonio Noè. “Confido che i giudici depositino i fretta le motivazioni – commenta l’avvocato Fusca – per poterli censurare in appello.
Si chiude così il processo ordinario di primo grado per i referenti e i contatti esterni del clan, dopo che anche per i 20 imputati che avevano optato per il rito abbreviato, lo scorso anno, sono arrivate condanne altrettanto severe.
La retata è scattata nel dicembre …nel quartiere fortino di Mangialupi. Dopo 4 anni di indagini i poliziotti riuscirono a individuare una più piccola e nuova organizzazione dedita al traffico di droga che ruotava attorno alla famiglia Schepis, la cui base operativa era la loro falegnameria. Indagando sugli Schepis, la Polizia scoprì che a tirare le fila dello spaccio era Alfredo Trovato. Il pregiudicato gestiva una vera e propria “holding” in grado di far fruttare soldi a palate ed in grado di gestire chili e chili di droga su Messina e provincia. Il gruppo agiva con enorme scaltrezza, affinché nulla potesse mai trapelare all’esterno: comunicazioni telefoniche brevi e criptate, luoghi di volta in volta diversi dove iniziare e concludere trattative, schede telefoniche “pulite” e macchine per il trasporto di droga sempre riconducibili ad insospettabili ed incensurati. Avevano anche un quartier generale, un bar attivo ed operativo notte e giorno, h24, dove chiunque avesse necessità poteva rivolgersi a qualsiasi orario per trovare pusher e droga. Ed è stato proprio accanto a questo bar, in un “vicolo cieco” che gli agenti sono riusciti a piazzare cimici e microspie registrando ore ed ore di conversazioni. In quella viuzza, infatti, gli affiliati parlavano degli affari, si confidavano, ignari che ogni loro frase fosse captata e registrata.
Alessandra Serio

A dare altro impulso alle indagini fu anche la cattura di Franco Trovato, fratello di Alfredo, che nel 2011 si era dato latitante nel corso dell’operazione Ruota Libera. Ingenti anche i quantitativi di droga sequestrati nel corso delle indagini, nonché le somme di denaro altissime. Il traffico di affari gestito dall’organizzazione, infatti, era elevatissimo. Solo nel corso delle perquisizioni effettuate stamattina, i poliziotti hanno sequestrato a Trovato ben 71mila euro, mentre altri 48mila erano già stati sequestrati ad Arena. Allo stesso modo, sono stati ritrovati circa 600 grammi tra cocaina, eroina e marijuana.
Alessandra Serio

2 commenti

  1. Queste condanne ci vogliono !!!

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  2. Queste condanne ci vogliono !!!

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