Ponte, dibattito lampo in Consiglio: "Clima da campagna elettorale. Rinviamo"

Ponte, dibattito lampo in Consiglio: “Clima da campagna elettorale. Rinviamo”

Rosaria Brancato

Ponte, dibattito lampo in Consiglio: “Clima da campagna elettorale. Rinviamo”

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martedì 25 Ottobre 2016 - 22:04

Il dibattito sul Ponte inizia e finisce subito con un rinvio al dopo referendum. L'argomento infatti rischia di essere terreno di campagna elettorale

Che la questione Ponte sullo Stretto sia solo uno slogan da campagna elettorale è ormai un fatto assodato. E difatti il dibattito in Consiglio comunale sull’ordine del giorno destinato a far leva sulla deputazione e sul governo per riaprire definitivamente l’argomento è stato rinviato al dopo Referendum. E’ solo dal 5 dicembre che si capirà se le dichiarazioni d’apertura di Renzi sull’opera sono state uno slogan elettorale (anche per dare l’assist agli alleati Ncd) o hanno solide fondamenta. Dibattito rinviato per non farne strumento di campagna elettorale per il 4 dicembre ed anche, come ha detto il capogruppo di Felice per Messina Giuseppe Santalco: “Per non resuscitare un sindaco politicamente morto, che grazie alle dichiarazioni di Renzi ha trovato modo di tornare in tv per rilasciare interviste e riacquistare popolarità sulla sua vecchia battaglia”.

Ma il fatto più bizzarro della seduta surreale è stato proprio questo: 8 consiglieri hanno chiesto la convocazione del Consiglio per votare l’ordine del giorno sul Ponte alla presenza di Accorinti, salvo poi, accortisi che si trattava di un assist per il primo cittadino, decidere, in corso d’opera di fare marcia indietro e rinviare il dibattito…

Una seduta quindi che si è rivelata l’ennesima passerella di pro e contro, priva di qualsiasi futura prospettiva, anche perché, chiuse le urne del 4 dicembre, è probabile che si chiuderà anche l’argomento.

A presentare l’ordine del giorno per la riattivazione dell’iter per la realizzazione del Ponte era stato il consigliere Ncd Nicola Cucinotta, che a metà dibattito ha anche proposto il rinvio per apporre modifiche al documento e per lasciar “sedare” gli animi sulla questione. Cucinotta ha ripreso un ordine del giorno a suo tempo presentato da Nicola Barbalace, Pd ed in vista della discussione in Parlamento sul ddl presentato a marzo dai deputati Ncd, con in testa Enzo Garofalo, si è soffermato sugli aspetti concreti e fattibili dell’opera: “Siamo noi che dobbiamo raccogliere il guanto di sfida che ci ha lanciato Renzi-ha detto il consigliere- Non possiamo accontentarci delle briciole. Allora vi dico che se Renzi c’è, anche noi dobbiamo esserci, perché con il Ponte si avrà un ritorno in termini di Pil, si avranno 20 mila addetti l’anno per 7 anni. Avremo le infrastrutture che tanto chiediamo e che con quel documento di Barbalace venivano ribadite, comprese quelle compensative”.

In Aula erano presenti diversi assessori della giunta: Ialacqua, De Cola, Signorino e lo stesso Accorinti. Nella zona riservata al pubblico c’erano rappresentanti del fronte del sì e rappresentanti del fronte opposto. Insomma, si è ricreato quel clima che per 40 anni ha visto Messina divisa tra favorevoli e contrari, senza che il trascorrere dei decenni abbia mai portato ad un punto fermo, sia esso la prima pietra piuttosto che il no definitivo.

Il dibattito in Aula rischiava quindi di essere l’ennesimo fiume di parole senza conseguenze. Ad accendere gli animi ci ha pensato Trischitta, da sempre a favore del Ponte, che ha lanciato strali contro Accorinti: “Sono stanco di sentire dire che prima ci sono altre opere da fare. Fatele. Lei signor sindaco doveva protestare quando Monti ha chiuso la società Stretto di Messina e pretendere le opere compensative, invece fa solo show e si sta preparando la sua campagna elettorale”.

Se Daniela Faranda ha proposto l’istituzione di un gruppo di lavoro “misto” tra favorevoli e contrari per arrivare ad un documento articolato, dal fronte opposto Maurizio Rella ha ricordato che “Non è il ponte che porta lo sviluppo ma l’acquedotto, le ferrovie, le strade, le autostrade, la messa in sicurezza del territorio”.

Elvira Amata ha ripercorso tutte le tappe storiche aggiungendo i dati raccolti sia sul piano scientifico che economico mentre Ivana Risitano si è soffermata sulla difesa dell’ambiente e sulle tematiche che sono state alla base del No all’opera.

Daniele Zuccarello ha lanciato sia all’amministrazione Accorinti che al consiglio un’altra ipotesi: “Diamo la parola ai messinesi con un referendum sul Ponte ed in base a come si esprime la città agiamo di conseguenza. La politica dovrà basarsi su quello che realmente pensa la gente”.

Il Ponte però finora, “è passato sulle nostre teste” ed infatti se era stata messa una pietra tombale, o almeno così si pensava, non è stata diretta conseguenza delle mobilitazioni locali, ha ricordato Carlo Abbate. Ed infatti non è Messina a dettare l’agenda sul Ponte ma Roma e lo dimostra proprio il fatto che sono bastate le dichiarazioni di Renzi a riaprire la questione.

“Oggi Messina ha costruito un ponte di solidarietà con l’Africa- ha detto Santalco- Forse è arrivato il momento di fare un Ponte d’infrastrutture reali. Ma se noi oggi parliamo di questo, in piena campagna elettorale facciamo un errore, perché stiamo resuscitando un sindaco politicamente morto, che ha ripreso vitalità solo grazie alla battaglia sull’opera, che è stata la sua battaglia per 40 anni. Solo così è riuscito a tornare in tv. Però nei fatti, quando Renzi è venuto a Messina lei signor sindaco non ha indossato la maglietta No Ponte e non ha detto nulla. Ha lasciato che l’anima rivoluzionaria restasse fuori a protestare. Lei è diventato cerchiobottista. Sta costruendo la sua carriera politica e se noi consentiamo la riapertura di questi temi facciamo l’errore di darle modo di fare campagna elettorale per il futuro”.

Santalco in sintesi ha detto: quest’ordine del giorno è un vero e proprio assist elettorale per Accorinti.

Detto, fatto, pochi interventi dopo si è deciso di rinviare la questione al dopo referendum, quando di Ponte neanche più Renzi parlerà. Nel frattempo Accorinti non è potuto intervenire su quello che è stato il suo cavallo di battaglia.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Una città che esprime tanti SANTALCO in politica merita lo stato pietoso in cui è precipitat. ACCORINTI POLITICAMENTE MORTO? Sicuramente il SANTALCO detto PIPPO si stava guardando allo specchio. Cari concittadini, come si fa ad argomentare seriamente quando gli interlocutori sono di cotanto spessore politico culturale, al loro confronto RENATO sindaco, con tutti i suoi limiti, è un Pericle, naturalmente enfatizzo volutamente.

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  2. Una città che esprime tanti SANTALCO in politica merita lo stato pietoso in cui è precipitat. ACCORINTI POLITICAMENTE MORTO? Sicuramente il SANTALCO detto PIPPO si stava guardando allo specchio. Cari concittadini, come si fa ad argomentare seriamente quando gli interlocutori sono di cotanto spessore politico culturale, al loro confronto RENATO sindaco, con tutti i suoi limiti, è un Pericle, naturalmente enfatizzo volutamente.

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  3. Dopo il dibattito di ieri,il nostro Sindaco ha elementi probanti per firmare immediatamente tanti..T.S.O.( trattamenti sanitari obbligatori) a cominciare da se stesso,Ialacqua,Signorino e dal sottoscritto che masochisticamente è andato a sentirli. Qualche perla di ragionamento:il ponte non s’ha da fare perché i lavori faranno aumentare il CO2″ nel mondo- il ponte è troppo costoso perché “il pezzo dell’acciaio ultimamente è aumentato”(?) – “il ponte, non è vero che darà lavoro a cento mila persone ma (solo) a settantamila in sette anni”- “io sono un architetto, un urbanista, ti posso spiegare perché il ponte è OBSOLETO! Per fortuna la Faranda ha avuto la vera laica umiltà di riportare parte dell’appello dei 39 maggiori scienziati del mondo

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  4. Dopo il dibattito di ieri,il nostro Sindaco ha elementi probanti per firmare immediatamente tanti..T.S.O.( trattamenti sanitari obbligatori) a cominciare da se stesso,Ialacqua,Signorino e dal sottoscritto che masochisticamente è andato a sentirli. Qualche perla di ragionamento:il ponte non s’ha da fare perché i lavori faranno aumentare il CO2″ nel mondo- il ponte è troppo costoso perché “il pezzo dell’acciaio ultimamente è aumentato”(?) – “il ponte, non è vero che darà lavoro a cento mila persone ma (solo) a settantamila in sette anni”- “io sono un architetto, un urbanista, ti posso spiegare perché il ponte è OBSOLETO! Per fortuna la Faranda ha avuto la vera laica umiltà di riportare parte dell’appello dei 39 maggiori scienziati del mondo

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