L'Inarsind: "Le recenti elezioni non hanno sanato la vicenda del bilancio consuntivo"

L’Inarsind: “Le recenti elezioni non hanno sanato la vicenda del bilancio consuntivo”

Marco Ipsale

L’Inarsind: “Le recenti elezioni non hanno sanato la vicenda del bilancio consuntivo”

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martedì 02 Luglio 2013 - 17:17

Sabato scorso le elezioni di rinnovo dei vertici dell'Ordine si erano concluse con la conferma del presidente Santi Trovato, e del tesoriere Francesco Triolo. Al termine, l'Ordine preannunciava provvedimenti disciplinari nei confronti "di coloro che hanno divulgato informazioni non attendibili". Oggi il sindacato ribatte, addossando tutte le colpe ai vertici e riproponendo quelli che definisce "fatti incontrovertibili e mai smentiti"

Tutto inizia con un documento redatto da 40 ingegneri aderenti all'Inarsind, il sindacato nazionale ingegneri ed architetti liberi professionisti, in cui erano denunciate le carenze del bilancio consuntivo 2012, per l'approvazione del quale era stata nominata un'apposita commissione.

Dalla stessa commissione erano partite simili accuse ai vertici dell'Ordine per le spese non inerenti all’attività istituzionale e quant'altro, che hanno comportato l'ulteriore rinvio dell'approvazione del bilancio.

Sabato scorso le elezioni di rinnovo dei vertici dell'Ordine si erano concluse con la conferma del presidente Santi Trovato, e del tesoriere Francesco Triolo. Al termine, l'Ordine aveva redatto un nuovo comunicato, in cui si affermava che «La polemica sul bilancio poi rivelatasi infondata innescata da alcuni ingegneri e fatta comparire sui mezzi stampa prima della tornata elettorale ha danneggiato oltremodo l’immagine pubblica dell’intera categoria che da tempo risulta martoriata da una crisi economica dilagante. A seguito di ciò saranno previste esemplari provvedimenti disciplinari per coloro che divulgando informazioni non attendibili hanno leso l’immagine dell’intera categoria».

Concluso il riassunto delle puntate precedenti, è la volta di una nuova nota dell'Inarsind, che precisa che “Le recenti elezioni non hanno sanato le già note questioni relative al bilancio consuntivo 2012, sancite dal verbale redatto dalla apposita “Commissione Verifica Bilancio” di cui la stessa stampa ne ha dato recenti notizie (vedi correlato); né tantomeno si può parlare di “polemica sul bilancio poi rilevatesi infondata”.

Il disaccordo si manifesta anche sul presunto danneggiamento della categoria, “in quanto, se proprio si vuol parlare di danno – prosegue l’Inarsind – questo deriva da chi ha determinato una tale situazione di bilancio, in seguito emersa durante le assemblee degli iscritti. Una universale regola di democrazia impone che, in tali assemblee, tutti abbiano il diritto di chiedere chiarimenti e tutti abbiano il diritto di ricevere adeguate spiegazioni in merito, da chi ha amministrato e gestito le quote degli stessi iscritti”.

Il sindacato, infine, ripropone quelli che definisce “fatti incontrovertibili e mai smentiti”:

“Lo stesso presidente ing. Trovato, a seguito delle questioni emerse in merito al bilancio, ha presentato, nell’assemblea del 27 maggio, una mozione nella quale chiedeva il rinvio dell’approvazione del bilancio e la contestuale costituzione di una commissione finalizzata alla verifica degli atti contabili ed alla loro corrispondenza con le poste del bilancio.

La Commissione dopo diverse riunioni ha chiuso i propri lavori ed ha redatto e sottoscritto il citato verbale, insieme al presidente ing. Trovato ed al tesoriere ing. Triolo, nel quale emergono chiaramente e dettagliatamente i rilievi formulati al bilancio, da alcuni componenti della Commissione; gli stessi ne hanno richiesto la diffusione presso gli iscritti e l’inoltro presso tutti gli organi superiori competenti (Consiglio Nazionale Ingegneri, Corte d’Appello e Ministero della Giustizia, organo vigilante).

Il bilancio 2012 non è stato ancora approvato. Né sono pervenuti riscontri dai citati organi superiori, titolati a chiarire se vigono o meno irregolarità sul bilancio 2012”.

Lo scontro, a muso duro, prosegue. Il rinnovo, o meglio la conferma, dei vertici dell’Ordine è solo una delle puntate di una vicenda che sembra non avere fine.

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