Cisl e Cgil: "Il taglio di spesa non coprirà i costi del personale. A rischio importanti servizi"

Cisl e Cgil: “Il taglio di spesa non coprirà i costi del personale. A rischio importanti servizi”

Cisl e Cgil: “Il taglio di spesa non coprirà i costi del personale. A rischio importanti servizi”

Tag:

mercoledì 19 Agosto 2015 - 10:29

Cisl Funzione Pubblica e Cisl Medici hanno partecipato alla riunione all'Azienda sanitaria provinciale per la dotazione organica. Il rischio è l'interruzione di importanti servizi pubblici. Fp Cgil: "Cosa fanno i nostri deputati?"

Si è tenuto oggi il primo incontro convocato dal direttore generale dell'Asp di Messina, Gaetano Sirna, per discutere di dotazione organica ed atto aziendale che vanno approvati entro il 30 settembre.

"La dotazione organica proposta – dichiarano i segretari generali di cisl fp Calogero Emanuele e Cisl Medici Gianplacido De Luca – non risponde a quelle che sono le indicazioni delle linee guida e soprattutto il rispetto dei parametri di calcolo della forza lavoro e le proporzioni tra personale medico, tecnico infermieristico e amministrativo. Rispetto ai servizi previsti sul territorio e nei vari presidi ospedalieri non c'è proporzione e rapporto equilibrato".
Le linee guida indicano parametri per il calcolo di infermieri per i presidi ospedalieri che prevedono il rapporto di 1 medico / 1,8 infermiere e sui distretti 1 infermiere ogni 1000 abitanti che a giudizio del sindacato non vengono rispettate.
La nuova dotazione organica prevede:
dirigenza medica 28% con 1374 unità;
infermieri e tecnici 44% 2198 unità;
Amministrativi 29% 1425 unità;
"Per gli ospedali riuniti è necessario prevedere in maniera dettagliata delle Unità operative e del relativo personale assegnato per singolo presidio. Tra la vecchia e la nuova dotazione si registra un decremento delle unità infermieristica". "Alcuni territori – dichiara Calogero Emanuele – ad esempio Sant'Agata di Militello, registrano un decremento del numero degli infermieri rispetto al passato, mentre in altri territori vengono confermate le unità. Bisogna parametrare le unità in funzione dei servizi territoriali come ad esempio il dipartimento di Salute mentale. Si registra una carenza di capi sala in diversi distretti. Come è necessario che non venga smembrato l'ufficio di prevenzione e controllo del territorio",
"I previsti 792 posti ed i servizi territoriali distrettuali – continuano Emanuele e De Luca – impongono una seria valutazione e soprattutto la previsione delle figure professionali funzionali ai servizi da erogare. Questo dimostra che la dotazione organica proposta è una fotografia dell'attuale ma penalizzando alcuni territori ed alcuni servizi a vantaggio di altri.
La legge e le linee e guida vogliono una implementazione dei servizi territoriali e non può essere condivisa la scelta di implementazione di posti di amministrativi: dirigenti avvocati, dirigenti indistinti, uffici di staff e di direzione".
Emanuele e De Luca, hanno chiesto di completare gli atti con il prospetto del personale in servizio, posti vacanti, tetto di spesa, spesa attuale e futura della dotazione organica completa. "Temiamo – continuano i sindacalisti – che il taglio del tetto di spesa non riuscirà a coprire la spesa di personale necessario per i servizi che obbligatoriamente devono essere garantiti e quindi con il serio rischio di assistere ad interruzione di pubblici servizi. Bisogna fare una programmazione del fabbisogno triennale, pensionamenti e riconversioni verso settori carenti e quindi infermieri e professioni. Sugli OSS è giusto prevedere il numero pari al personale già riqualificato procedendo ad un re inquadramento e percorsi di carriere possibili come è giusto procedere alla riconversione dei profili di infermieri dichiarati inidonei che espletano attività amministrative da diverso tempo e quindi rimpinguare ed incrementate le unità infermieristiche. È necessario istituire dei tavoli tecnici ed incontri con i dirigenti dipartimentali, dei vari distretti e presidi ospedalieri. Il direttore, come richiesto anche dal sindacato, si è impegnato a convocare dei tavoli tecnici ed incontri necessari per presentare proposte ed osservazioni finalizzate ad un migliore assetto organizzativo dell'azienda sia per il livello ospedaliero che territoriali in funzione dei bisogni della collettività, che comunque vanno conclusi con la concertazione finale entro il mese di settembre".
Ancora più allarmante la situazione secondo la Funzione Pubblica della Cgil. "Secondo il dirigente Sirna – si legge in una nota -, a causa del taglio operato da parte dell`assessorato di 3 milioni e 800 mila euro, sara' difficile rispettare gli standard minimi assistenziali previsti dalla normativa vigente. Nella predisposizione della pianta oranica -ha continuato Sirna- Asp ha cercato di assorbire quanto piu' possibile il personale in esubero. A cio' si aggiunge l'assoluta impossibilita'di procedere alla implementazione di alcune attivita' necessarie per garantire l'assistenza".

La delegazione della Fp Cgil composta dalla segretaria generale Clara Crocè, dal coordinatore provinciale della sanita' Antonio Trino, dal coordinatore provinciale dei Medici Guglielmo Catalioto e dalla Rsu, ha dichiarato che non avendo ricevuto la documentazione e stante l'irritualita' della convocazione, ha la necessita' di aprire il confronto con tutti i lavoratori impegnati nei presidi ospedalieri e negli uffici del'Asp. La Fp Cgil si riserva di presentare un documento dettagliato su quanto proposto dall'Azienda. "Inoltre – proseguono i sindacalisti – non riusciamo a comprendere i motivi per i quali non viene adottato il piano del fabbisogno triennale e non si tiene conto nella predisposizione della dotazione organica della stabilizzazione del personale precario (a tempo determinato- LSU impegnati direttamente dall`ASP e gli LSU in convenzione con le cooperative). Non ci stiamo alla sottrazione delle risorse alle aziende ospedaliere della provincia di Messina, visto che ai quasi 4 milioni di euro in meno all'ASP bisogna aggiungere i 6 milioni sottratti al Papardo Piemonte, per un totale di 10 miloini in meno, mentre alla provincia di Siracusa vengono assegnati 10 milioni in più. Cosa fanno i nostri deputati? Lo scippo di dieci miIioni di euro si aggiunge alla mancata salvezza dell`ospedale Piemonte.Se tutto cio' dovesse essere confermato la nostra deputazione regionale dovrebbe avere il pudore di rassegnare le dimissioni".

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007