Storia del più antico Parlamento d'Europa: dalla Curiae Generales all'Ars

Storia del più antico Parlamento d’Europa: dalla Curiae Generales all’Ars

Daniele Ferrara

Storia del più antico Parlamento d’Europa: dalla Curiae Generales all’Ars

Tag:

martedì 21 Novembre 2017 - 05:50

L'assemblea siciliana con funzioni consultive fu convocata per la prima volta a Mazara nel 1097. All'inizio era divisa in 3 rami

Fra le tante eccellenze che la Sicilia ha, ce n’è una politica per la quale le moderne democrazie rappresentative le sono debitrici: l’assemblea che si riunisce a Palermo è il Parlamento più antico d’Europa e del mondo. Sebbene l’assise più antica in senso stretto sia l’Alþingi d’Islanda, essa dal X al XII secolo aveva solo una funzione consultiva, invece quella che i sovrani di casa Altavilla formarono in Sicilia ebbe per prima una funzione deliberativa, come i parlamenti moderni. L’assemblea siciliana fu per la prima volta convocata come corte consultiva a Mazara nel 1097, all’indomani della liberazione dell’isola dagli ultimi signori della guerra musulmani, da Ruggero I, Gran Conte di Sicilia; nel 1130 suo figlio Ruggero II riunì il concilio a Palermo nel Palazzo dei Normanni e dalla sua delibera ricevette la corona che spiritualmente era stata di Gelone e di Agatocle, i Re di Sicilia dell’antichità. L’organo allora si chiamava Curiae Generales o Curiae Solemnes e riuniva una rappresentanza per lo più nobiliare e su base territoriale, infatti divideva in tre rami: il Feudale, l’Ecclesiastico e il Demaniale, che rappresentavano rispettivamente i feudi dei signori, i possedimenti ecclesiastici e le città sottoposte direttamente all’autorità del Re, una composizione che rispecchiava la tipica società medievale; l’assise si riuniva nelle occasioni importanti ed era coadiuvata da altre corti con competenze specifiche, ma deteneva l’importantissimo compito d’incoronare i sovrani. Per sette secoli la Curia mantenne le sue funzioni e fu rispettata dai Re, trovandosi a svolgere sempre un compito di primaria importanza per il popolo siciliano: nella prima guerra del Vespro (1282-1302) fu proprio il Parlamento ad adottare l’attuale bandiera e a dirigere le operazioni contro gli Angioini, così come elesse Re l’aragonese Pietro I e i successivi sovrani. Quando nel 1816 il Re traditore Francesco di Borbone sciolse il Regno di Sicilia e lo aggregò a quello di Napoli le funzioni parlamentari s’interruppero, e nonostante un nuovo Parlamento ebbe ruolo rilevante nell’effimera rivoluzione del 1848, poterono riprendere soltanto nel 1946 (dopo la conquista garibaldina e sabauda) con la proclamazione dell’autonomia speciale grazie alle rivendicazioni del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia (MIS). Oggi il Parlamento è noto ufficialmente come Assemblea Regionale Siciliana (ARS) secondo il regolamento dello Statuto Speciale della Regione Siciliana, è composto da settanta deputati eletti dal popolo e si riunisce ancora nell’imponente Palazzo dei Normanni, nell’aula chiamata Sala d’Ercole per gli affreschi delle dodici fatiche di Ercole, l’archetipo del dio fatto uomo che in Sicilia aveva un nutrito seguito, soprattutto ad Agrigento. Sì: il Parlamento legislativo più antico del mondo è il nostro, non è fantasia; d’altra parte, cosa ci si poteva aspettare dallo stesso popolo che più di duemila anni fa ha inventato la retorica stessa?

Daniele Ferrara

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007