A sei anni dalla tragedia, un solo grido: "Basta roghi, basta sprechi, vogliamo giustizia"

A sei anni dalla tragedia, un solo grido: “Basta roghi, basta sprechi, vogliamo giustizia”

Veronica Crocitti

A sei anni dalla tragedia, un solo grido: “Basta roghi, basta sprechi, vogliamo giustizia”

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giovedì 22 Agosto 2013 - 14:15

Una giornata per non dimenticare quelle sei vittime che, il 22 agosto 2007, morirono nell'incendio del Rifugio del Falco di Patti. L'osservatorio Lucia Natoli ha celebrato oggi l'anniversario dalla tragedia: no ai roghi, sì alla prevenzione, sì alla giustizia

Era il 22 agosto 2007 e nel Rifugio del Falco di Patti un rogo stava devastando l’intera area. Difficilmente i messinesi dimenticheranno quella giornata, difficilmente verranno dimenticate le sei vittime che, in quel maledetto rogo, rimasero coinvolte: Lucia Natoli, il marito Matteo Cucinotta, Costantino Cucinotta, Caterina Maffei e due dipendenti dell'agriturismo Giuseppe Bonpensiero e Tina Scaffidi.

Anche quest’anno, come accade da 6 anni, l’associazione Osservatorio Minori Lucia Natoli ha voluto celebrare la giornata per ricordare i sei messinesi, scegliendo come location il giardino di Lucia del Genio Civile.

Non dimenticare, però, vuol dire anche non permettere che certe tragedie accadano di nuovo.

Ecco perché il ricordo delle vittime si mescola alla prevenzione, alla giustizia, all’esortazione.

“Questa è una giornata anche per chiedere, con insistenza, l'adozione di misure di prevenzione a difesa del territorio e per avvicinare i giovani alla tutela dell'ambiente – dichiarano i rappresentanti dell’associazione.

Numeri e leggi, quelle snocciolate, che delineano uno scenario ben chiaro.

“Il 65% degli incendi in Italia è di natura dolosa – affermano – un affare stimato in 200 milioni annui per spegnere i roghi.Si rende tuttavia necessaria una modifica della legge n°353 del 2000. Dal 2013 sono state istituite le flotte aeree regionali in sostituzione di quella nazionale ma i costi di gestione rimangono proibitivi. Dal 5 di aprile con decreto del Presidente della Repubblica sono stati trasferiti 19 aerei dalla protezione civile al Corpo dei Vigili del Fuoco. Lo scorso 24 luglio ben 11 ettari di bosco sono stati distrutti dalle fiamme tra S.Marina e Forza d'Agrò. Ancora peggio lo scorso anno con incendi che hanno interessato la zona Nord della città, dalle Masse a Campo Italia”.

Il pericolo di roghi ed incendi, nel territorio messinese, è quanto mai attuale, soprattutto durante il periodo estivo quando i picchi di calore superano limiti massimi.

Il problema principale rimane dunque la prevenzione.

“In Sicilia – affermano – tra i tanti paradossi, c'è anche che la protezione Civile conta 650 unità delle quali 400 precari mentre i Volontari, suddivisi in 850 associazioni, sono ben 4000. Eppure le campagne antincendio non decollano. Le linee tagliafuoco non si vedono, i controlli sono solo episodici”.

Considerando poi la sola zona messinese, il paradosso sembra esser ancor più evidente.

“A Messina c'è una carenza d'organico strutturale dei vigili del fuoco che ogni prefetto, periodicamente, promette di risolvere. Il Comando deve coprire ben 9 sedi e due distaccamenti portuali con appena 50 unità per una zona ad altissimo rischio sismico e idrogeologico. Sempre a luglio l'ennesimo sciopero dei forestali sotto la sede dell'Azienda Foreste denunciava la mancanza di risorse per ben 2000 unità proprio nel periodo nel quale il rischio incendi è più alto”.

Prevenzione, cura, pianificazione che rispetti le necessità di Protezione Civile.

Le soluzioni, come sottolineato dall’associazione, esistono ma è necessario che qualcuno vi imponga rispetto.

“Bisogna imporre – è il monito – e fare rispettare i vincoli in materia di urbanistica e edilizia. Sarebbe necessario un lavoro comune tra assessorati al Territorio e Ambiente, all'Urbanistica e alla Protezione Civile. Serve una valutazione di vulnerabilità oltre che di pericolosità del territorio. Il territorio della nostra città è ormai quasi tutto ad alta vulnerabilità”.

Emergenze che non si limitano soltanto ai roghi ma che, come più volte segnalato dalla nostra redazione, coinvolgono i più disparati settori.

L’Osservatorio Lucia Natoli, ogni anno, “per tutti questi motivi celebra questa giornata. Per ricordare che bisogna fermare i roghi, fermare gli sprechi e avere giustizia per le vittime dei disastri dolosi”.

E questo, bisognerebbe ricordarlo ogni giorno.

Veronica Crocitti

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