Lettera con minacce di morte alla consigliera Angela Bianchetti

Lettera con minacce di morte alla consigliera Angela Bianchetti

Serena Sframeli

Lettera con minacce di morte alla consigliera Angela Bianchetti

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venerdì 20 Marzo 2015 - 08:25

La consigliera Bianchetti, la mamma coraggio che si arrampicò su un traliccio Terna, ha ricevuto una lettera minatoria con minacce di morte ma non si perde certo d’animo, pronta a continuare nella sua attività di consigliere

Non è certo la prima lettera minatoria che la consigliera del comune di Pace del Mela, Angela Bianchetti, riceve a mezzo del servizio postale; questa volta però il tono è più pesante e perentorio: contiene minacce di morte. La lettera, anonima e non firmata, è scritta in dialetto siciliano e fa precisi riferimenti all’attività politica di controllo dell’attività dell’attuale amministrazione comunale di Pace del Mela, posta in essere dalla Bianchetti, che ha immediatamente sporto querela presso la locale Stazione dei Carabinieri.

“Con questa lettera– afferma la Bianchetti- l’autore (o gli autori) vorrebbe intimare alla sottoscritta il silenzio su ciò che avviene nel Comune ed all’interno del suo Palazzo Municipale, imporle di non portare più avanti le sue battaglie di civiltà, legalità e trasparenza”.

Non è certo la prima volta che il consigliere Bianchetti viene preso di mira: già all’indomani delle elezioni che le hanno aperto le porte all’interno del gruppo di opposizione, la Bianchetti ha trovato sul parabrezza della sua auto una busta contenente proiettili. Numerosi poi gli atti intimidatori e le lettere minatorie.

“Gesti– prosegue la Bianchetti- che non possono non definirsi vili, inaccettabili, che non hanno nulla a che vedere con la manifestazione di una divergenza di idee e di opinioni in un sistema democratico e che non le impediranno di proseguire la sua ricerca di legalità con la determinazione che l’ha sempre contraddistinta”. “Atti intimidatori– afferma la Bianchetti- di questo genere, ad opera di veri criminali codardi e vigliacchi, non possono e non debbono modificare o condizionare l’operato e il lavoro che quotidianamente svolge la scrivente. Non è mia intenzione fare congetture o giungere a conclusioni affrettate. Tuttavia, un fatto è certo e difficilmente smentibile: il confronto e la diversità di opinioni nel comune di Pace del Mela molto spesso non sono accettati e prevale la logica di non disturbare il guidatore, ossia l’amministrazione, a prescindere dalla bontà o meno delle scelte. Atteggiamento, questo, che però non può essere immune da critiche, sia perché blocca la possibilità delle persone di esprimere civilmente le proprie opinioni, sia perché non porta nulla di buono allo sviluppo del territorio e degli abitanti che ivi vivono. Una corale forma di dissenso dovrebbe levarsi forte contro simili atti mafiosi. Non è possibile accettare siffatti attacchi alla libertà ed incolumità di colui che, in virtù di un mandato elettorale, ha avuto affidato il compito di vigilare sul buon andamento dell’attività amministrativa e deve poterlo fare, nell’interesse generale, senza condizionamenti occulti e violenti. Tutti i cittadini dovrebbero condannare questi comportamenti e agire, giorno dopo giorno, per promuovere la crescita civile e sociale della comunità, nella sicurezza, nella legalità, nella libertà”.

Secondo la Bianchetti è importante che le istituzioni, lo Stato, non facciano sentire soli quei cittadini che, facendo il loro dovere, “non piegano il capo di fronte a nessuna violenza o minaccia”.

La Bianchetti conclude con un monito all’autore o agli autori delle lettere minatorie: “La via per un cambiamento della società in senso democratico e trasparente è certamente lunga e richiede tenacia e pazienza. Non la potrete bloccare perché ogni tentativo di sbarrarla finirà per seppellirvi a causa dei vostri stessi errori”.

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