La curiosa longevità del Nucleo di valutazione della Città Metropolitana

La curiosa longevità del Nucleo di valutazione della Città Metropolitana

Rosaria Brancato

La curiosa longevità del Nucleo di valutazione della Città Metropolitana

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sabato 05 Maggio 2018 - 05:00

Nominato nel 2013 è stato prorogato 3 anni dopo ed è ancora in carica nonostante le novità introdotte dal decreto Madia in materia di Oiv

E’ curiosa la longevità del Nucleo di valutazione della Città Metropolitana di Messina, nominato nel dicembre del 2013 in seguito ad avviso pubblico dall’allora commissario straordinario Filippo Romano. La durata in carica, stando al regolamento è di 3 anni e può essere rinnovato una sola volta (non si utilizza il termine proroga).

Nel maggio del 2016 il governo nazionale emana il nuovo regolamento che disciplina gli Organismi di valutazione indipendenti e per garantire massima imparzialità e terzietà della valutazione l’art.6 prevede che la nomina dei componenti avvenga tra soggetti dotati dei requisiti di competenza, esperienza e integrità iscritti in un apposito elenco nazionale dei componenti degli OIV, tenuto dal Dipartimento della Funzione Pubblica. L’individuazione dei requisiti per l’iscrizione viene demandata ad un successivo decreto ministeriale. Nel mese di luglio 2016 quindi in una circolare vengono invitati gli Enti ad eventualmente prorogare i componenti dei Nuclei di valutazione ma solo fino all’entrata in vigore del decreto ministeriale. Pochi mesi dopo, il 2 dicembre 2016 la ministra Madia firma di decreto ministeriale con il quale si stabiliscono i criteri dell’elenco e si impone quale condizione necessaria l’iscrizione all’elenco nazionale. Si stabilisce inoltre che l’incarico non è prorogabile e che i componenti del NIV possono essere nominati solo tra i soggetti iscritti nell’elenco da almeno sei mesi. Arriva quindi una seconda circolare ministeriale che comunica che a decorrere dal 10 gennaio 2017, con la pubblicazione del decreto, l’iscrizione all’elenco nazionale è condizione necessaria.

Nella Città Metropolitana di Messina invece le cose vanno diversamente. Già all’origine, nella delibera del 19 dicembre firmata dall’ex commissario Romano viene indicata quale durata della carica del Nucleo di valutazione “3 anni e comunque nei limiti della durata dell’incarico dell’organo conferente”, ovvero il commissario. Frase quest’ultima eliminata in una versione della determina firmata il 31 dicembre sempre da Romano. Il Nucleo di valutazione dunque inizialmente collegato alla durata dell’incarico del commissario viene sganciato dalle sorti di Romano ed infatti resta in carica anche quando, il 31 maggio 2016 si insedia Accorinti quale sindaco metropolitano.

Scaduti però i 3 anni la segretaria generale della Città Metropolitana Maria Angela Caponetti il 22 dicembre 2016 firma un decreto con il quale proroga l’incarico al Nucleo di valutazione “in attesa dell’operatività della nuova disciplina” e quindi dell’istituzione dell’elenco nazionale. Quando la Caponetti firma la proroga, cioè a fine dicembre, il decreto Madia è già stato firmato (il 2 dicembre) e prevede l’obbligo di iscrizione nell’elenco. Se anche alla Caponetti fosse sfuggito il decreto ministeriale, è sfuggita anche la circolare firmata dal direttore dell’Ufficio ministeriale De Giorgi che indica come data dalla quale far decorrere le nuove norme il 10 gennaio 2017. Entrambi i provvedimenti gli sfuggono per tutto il 2017.

Siamo a maggio 2018, quasi un anno e mezzo dopo, ma il Nucleo di valutazione è ancora lo stesso in regime di proroga. Il presidente del nucleo, Antonino Saija, peraltro, lo è sin dal periodo antecedente al commissariamento ed è al terzo mandato. Le altre due componenti, Loredana Zappalà e Caterina Moricca, risultano iscritte all’elenco rispettivamente dal marzo e dall’agosto 2017. Il regolamento del maggio 2016 però prevedeva l’iscrizione nell’elenco da almeno sei mesi prima della nomina (e disponeva inoltre la non prorogabilità dell’incarico).

Strada facendo le due componenti hanno ottenuto il requisito previsto, sebbene la proroga sia antecedente all’iscrizione.

A Palazzo dei Leoni i malumori ci sono ma restano sottovoce anche perché in tanti “temono” la segretaria generale Caponetti che in questi anni di commissariamenti ha finito con il prendere in mano le redini dell’Ente e c’è chi la definisce “zarina” e sussurra che “non si muove foglia che Caponetti non voglia….”

Rosaria Brancato

Un commento

  1. letterio.colloca 5 Maggio 2018 08:39

    ….e non c’è traccia di PUDORE in tanto LASSISMO, magari omertoso ma di terrore-soggezione sicuramente.

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