Crocetta in città, solidarietà a magistrati e avvocati. Annuncia "scioglierò il Ciapi" e risponde a Casini

Crocetta in città, solidarietà a magistrati e avvocati. Annuncia “scioglierò il Ciapi” e risponde a Casini

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Crocetta in città, solidarietà a magistrati e avvocati. Annuncia “scioglierò il Ciapi” e risponde a Casini

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giovedì 21 Febbraio 2013 - 13:11

Ha raccolto l'appello di avvocatura e magistratura, e questa mattina il governatore Rosario Crocetta ha fatto tappa a palazzo Piacentini. Problemi dell'edilizia giudiziaria e tagli agli organici. Ma anche la nuova bufera nel settore della formazione nelle dichiarazioni del presidente della Regione. Crocetta ha anche risposto alle accuse lanciate dal leader dell’Udc Pierfendinando Casini

Era atteso a palazzo Piacentini il governatore siciliano Rosario Crocetta che raccogliendo l’appello lanciato dall’avvocatura e dalla magistratura messinese non ha tardato a portare il proprio sostegno. “Sono venuto qui per dare la mia solidarietà al tribunale di Messina ma anche a tutti i tribunali siciliani, alla magistratura e agli avvocati siciliani che giustamente contestano un piano quello del Governo che è indiscriminato e non è attento ai problemi della Sicilia e che va assolutamente bloccato”. Crocetta ha anche sottolineato che si è rivolto al Ministro, “ho detto che questo piano avrebbe compromesso una battaglia molto forte che si sta facendo in questo momento in Sicilia che non ha precedenti storici contro le mafia e soprattutto contro la mafia del malaffare, tante nuove inchieste stanno nascendo e riguardano i colletti bianche e le aziende , riguardano la burocrazia regionale, i rapporti tra politica e sistema affaristico e allora in questa fase togliere 70 magistrati dalla Sicilia significa compromettere una battaglia. La nostra azione ha già portato il governo ad una sospensione di questa questione, ho proposto un atto in giunta che è stato approvato che riguarda la possibilità di sollevare il conflitto di attribuzioni su questa materia perché il governo ha avviato questa procedura senza sentire la Regione e perché per il nostro statuto tutte le questioni che riguardano la Sicilia il governo nazionale le deve affrontare sentendo il presidente della Regione”. Non ha il minimo dubbio su questo punto il governatore siciliano che aggiunge “l’eventuale provvedimento del governo sarebbe illegittimo e noi in questo caso ci rivolgeremo anche ai tribunali italiani per far rispettare la costituzione italiana. Faremo questa battaglia già il fatto che dentro il governo sia intervenuta una fase di riflessione è un successo. Questa battaglia la farò in prima fila insieme agli avvocati e ai magistrati di Sicilia, insieme all’associazione nazionale magistrati perché è inaccettabile. Sul problema del secondo palazzo di giustizia ha esordito il primo presidente della Corte d'Appello, Niccolò Fazio, chiedendo un intervento del governo regionale sull'iter del progetto, nelle sabbie mobili da anni, per evitare che sfumi la possibilità di utilizzare il finanziamento stanziato dal ministero della giustizia. Fazio ha perciò avanzato la richiesta di nominare un commissario ad acta per il procedimento. Obbligato per Crocetta il passaggio sullo scandalo formazione, con la denuncia di dodici esponenti politici da parte della guardia di finanza. Le Fiamme Gialle hanno consegnato in procura a Palermo un fascicolo di oltre mille pagine in merito ad accertamenti sul Ciapi ed altre società. Tra le ipotesi di reato anche il finanziamento illecito ai partiti. Dodici i politici denunciati, tra i quali 4 ex assessori alla formazione, come Santi Formica. Tutti smentiscono però categoricamente d'aver mai avuto contatti con l'ente. “Metterò in atto la ricetta Crocetta, già lunedì proporrò lo scioglimento di quest’ente in giunta. E' da mesi che ho messo sotto osservazione il Ciapi nominando anche un commissario per analizzare la situazione in cui si trova. La questione è chiara e credo sia arrivato il momento di accelerare la via di fuga da enti e partecipate che hanno dimostrato solo di produrre debiti, devastando il bilancio della Regione siciliana". Il presidente della Regione ha poi voluto rispondere alle accuse mossegli dal leader dell’Udc Pierferdinando Casini e prima di entrare in Tribunale ha spiegato “Sono rammaricato che Casini stia facendo una campagna elettorale che attacca il governo regionale dicendo che dovrebbe fare di più, in questi 90 giorni abbiamo già fatto una rivoluzione. Abbiamo approvato la programmazione europea, avviato il patto dei sindaci per le energie rinnovabili in tutte le città siciliane, abbiano salvato città come Messina e stiamo salvando Palermo e diverse città siciliane, abbiamo affrontato il problema del precariato siciliano e revocato appalti a dieci imprese mafiose. Inoltre abbiamo recuperato fondi eliminando appalti inutili. Il disastro non l’ho procurato io, non c’ero negli anni passati, governavano altri, quindi Casini faccia una riflessione e non faccia dichiarazioni imprudenti. Poi finisce come nella vicenda del Ciapi quando è stato clamorosamente smentiti dalla realtà siciliana. Gli assessori dell’Udc che sono nella mia giunta non mi sembra che abbiano manifestato polemiche nei confronti del mio governo,e anzi altri hanno avuto la mia solidarietà e ho difeso l’assessore alla Pesca che è stato attaccato dal Governo che sostiene Casini a Roma.

4 commenti

  1. casini è un’altro che finirà fuori del parlamento

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  2. Casini è in confusione mentale,Crocetta e gente come lui sono la rinascita siciliana.

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  3. Casini, D’Alia.
    Mamma mia aiuto…..

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  4. Comincia a profilarsi lo scontro tra CROCETTA pervaso da sincero slancio di cambiamento e un sistema ingessato conservatore di privilegi che attraversa trasversalmente TUTTI gli schieramenti vecchi incluso il suo. Lo stato centrale ” anti siciliano ” renderà inevitabile la scelta AUTONOMISTICA.

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