Ancora una delibera “last-minute”…sui debiti fuori bilancio con l’Ato. Totale 11, 9 milioni di euro

Ancora una delibera “last-minute”…sui debiti fuori bilancio con l’Ato. Totale 11, 9 milioni di euro

Danila La Torre

Ancora una delibera “last-minute”…sui debiti fuori bilancio con l’Ato. Totale 11, 9 milioni di euro

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domenica 28 Settembre 2014 - 22:06

La proposta preparata dall’esecutivo di Palazzo Zanca mira a riconoscere debiti fuori bilancio con l’Ato relativi agli anni 2007-2009- 2010 e 2011, sorti in seguito all’espletamento di servizi di igiene ambientale ed essenziali a cui non era stata data copertura finanziaria

La settimana di Palazzo Zanca inizia con una nuova corsa contro il tempo per il Consiglio Comunale. Ci sono da riconoscere- entro martedì 30 settembre (cioè domani) – alcuni debiti fuori bilanci con l'Ato, per una somma complessiva di 11,9 milioni di euro (per l’esattezza 11.837.604,62 euro). E, come ormai consuetudine, l’amministrazione ha predisposto la relativa delibera all’ultimo momento: solo sabato sera, il vice-sindaco ed assessore al bilancio,Guido Signorino, ha informato telefonicamente alcuni consiglieri comunali dell’esigenza di votare urgentemente il provvedimento, affinché la Cassa Depositi e Prestiti possa erogare un finanziamento per la copertura dei debiti fuori bilancio con l’Ato ai sensi dell'art. 31 del dl 66/14. Anche il Collegio dei revisori dei conti, chiamato ad esprimere parere, ha ricevuto la delibera, con posta certificata , sabato sera intorno alle 21.

Signorino ha manifestato, ai consiglieri comunali contattati telefonicamente, la volontà di fare arrivare l’atto in Consiglio comunale già oggi, dopo il passaggio in Commissione bilancio, che il lunedì mattina si riunisce in seduta ordinaria. Anche il Civico Consesso, infatti, tornerà a riunirsi oggi, alle ore 12, ma per una seduta di "question time".

Non trattandosi di una seduta deliberativa, la votazione potrebbe slittare a domani , anche se la presidente del Consiglio Comunale, Emilia Barrile, ha già integrato l’ordine del giorno con la delibera redatta dall’amministrazione .

La proposta messa a punto dall’esecutivo di Palazzo Zanca mira a riconoscere debiti fuori bilancio con l’Ato relativi agli anni 2007-2009- 2010 e 2011, sorti in seguito all’espletamento di servizi di igiene ambientale ed essenziali a cui non era stata data copertura finanziaria.

Tra i consiglieri comunali inizia a serpeggiare un evidente malumore per quella che ormai diventata una prassi consolidata per questa amministrazione, che presenta tutti gli atti finanziari più importanti in prossimità della scadenza, quando ai rappresentanti del Civico Consesso restano solo due possibilità: bere o affogare. I debiti fuori bilancio sono tra l’altro argomento sin troppo delicato per poterlo “liquidare” in poche ore, anche alla luce dei tanti richiami della Corte dei Conti, che ha più volte evidenziato l’obbligo per i consiglieri comunali di individuare gli eventuali responsabili del debito prodotto dall’ente, andando alle origini di quel debito e valutando se era possibile evitarlo.

Oggi l’amministrazione Accorinti chiede al Consiglio comunale di approvare in fretta e furia undici milioni di euro di debiti fuori bilancio con l’Ato, parte dei quali erano stati inseriti nella famosa delibera presentata il 14 agosto di una anno fa, poi ritirata e da quel momento rimasta chiusa nei cassetti della giunta. In quel caso si tentava di accedere al Fondo istituito dalla Regione per ripianare i debiti dei Comuni con le società d’ambito; in questo caso invece – come accennato all’inizio- l’amministrazione non si vuole lasciare sfuggire l’opportunità offerta dall’art. 31 del decreto- legge n. 66 del 24 aprile 2014, che prevede il finanziamento dei debiti degli enti locali nei confronti delle società partecipate, mediante ricorso alla anticipazione di liquidità della Cassa Depositi e Prestiti.

La finalità della delibera appare agli occhi dei consiglieri comunali apprezzabile, decisamente meno la tempistica , visto che il decreto legge risale ad aprile ed il termine del 30 settembre è stato assegnato dalla Cassa Deposti e Prestiti, in nome e per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, lo scorso 8 settembre. Solo sabato 27 settembre, però, i consiglieri sono venuti a conoscenza della delibera.

Danila La Torre

6 commenti

  1. Sarebbe interessante conoscere in quale cassetto (e di chi) era custodita la documentazione attinente qiesti debiti fuori bilancio.
    A quando la prossima scoperta?

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  2. Sarebbe interessante conoscere in quale cassetto (e di chi) era custodita la documentazione attinente qiesti debiti fuori bilancio.
    A quando la prossima scoperta?

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  3. MA GUARDA DEBITI FUORI BILANCIO ATO 3 E BISOGNA VOTARE SUBITO MA VA CHE DITE E COME SONO STATI CREATI CHI ERANO LE COOP. CHE LAVORAVANO CHI SONO I PRESIDENTI CHI CERA DIETRO MISTERO MISTERO A SE NON RICORDO BENE CERANO ANCHE GLI SPALA NEVE A PROPOSITO COME FINITO IL TUTTO MISTERO MISTERO E SI NON SI SA PIU NIENTE SUCCEDE A MESSINA ED I GIORNALISTI QUELLI VERI SI QUELLI VERI DOVE SONO A LORO STA CERCARE NOTIZIE MA RIPETO A MESSINA SIAMO

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  4. MA GUARDA DEBITI FUORI BILANCIO ATO 3 E BISOGNA VOTARE SUBITO MA VA CHE DITE E COME SONO STATI CREATI CHI ERANO LE COOP. CHE LAVORAVANO CHI SONO I PRESIDENTI CHI CERA DIETRO MISTERO MISTERO A SE NON RICORDO BENE CERANO ANCHE GLI SPALA NEVE A PROPOSITO COME FINITO IL TUTTO MISTERO MISTERO E SI NON SI SA PIU NIENTE SUCCEDE A MESSINA ED I GIORNALISTI QUELLI VERI SI QUELLI VERI DOVE SONO A LORO STA CERCARE NOTIZIE MA RIPETO A MESSINA SIAMO

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  5. UNO SPACCATO DI PALAZZO ZANCA. Fornisco ai messinesi il collegamento con l’estratto originale della deliberazione del Consiglio Comunale 23/C del 2 settembre 2014, avente per oggetto il famoso PIANO DI RIEQUILIBRIO. Tutto il documento è interessante, c’è parte della storia di Palazzo Zanca, mariedit vi invita a scorrere da pagina 403 a 407 l’elenco dei giudizi pendenti contro il nostro Comune relativi al dipartimento Politiche del Territorio, a firma del dirigente arch.Vincenzo Schiera. Non è solo interessante conoscere chi chiede un risarcimento a Palazzo Zanca, ma le motivazioni delle richieste di indennizzo, quasi tutte generate da una organizzazione anacronistica, ottocentesca del lavoro, ancora più incompresibile in dipartimenti dove è numerosa la presenza di ingegneri, architetti, geometri. Faccio un breve elenco delle motivazioni, per reiterazione dei vincoli, per richieste di annullamento di note predisposte dagli uffici, per vincoli preordinati all’esproprio, addirittura per annullamento di delibere di Consiglio Comunale, per richiesta risarcimento danni patiti in ordine all’esito sfavorevole dell’iniziativa commerciale da realizzare, ci chiedono €15.383.453, ciliegine come la richiesta di indennizzo per silenzio su richiesta di correzione di errore materiale presente nel piano regolatore, per richiesta risarcimento danni causa per mancata realizzazione accesso all’area per la costruzione, c’è di tutto e di più. L’ultimo giudizio pendente contro il Comune, sono 26 in tutto, si guadagna il titolo di SPACCATO PER ECCELLENZA del dipatimento di Vincenzo Schiera, si tratta di risarcimento danni a causa della ritardata approvazione della lottizzazione per un importo pari a € 3.609.000. SI, avete letto bene €3.609.000 per RITARDATA APPROVAZIONE. Il giudizio è ancora pendente, non è detto che il giudice decida a favore dei ricorrenti, risale al 2006, quando nei dipartimenti interessati erano cchiùssai di cani i Brasi. http://www.comune.messina.it/repository/archivio-atti/allegati/2014/Docs20052/23C.pdf.

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  6. UNO SPACCATO DI PALAZZO ZANCA. Fornisco ai messinesi il collegamento con l’estratto originale della deliberazione del Consiglio Comunale 23/C del 2 settembre 2014, avente per oggetto il famoso PIANO DI RIEQUILIBRIO. Tutto il documento è interessante, c’è parte della storia di Palazzo Zanca, mariedit vi invita a scorrere da pagina 403 a 407 l’elenco dei giudizi pendenti contro il nostro Comune relativi al dipartimento Politiche del Territorio, a firma del dirigente arch.Vincenzo Schiera. Non è solo interessante conoscere chi chiede un risarcimento a Palazzo Zanca, ma le motivazioni delle richieste di indennizzo, quasi tutte generate da una organizzazione anacronistica, ottocentesca del lavoro, ancora più incompresibile in dipartimenti dove è numerosa la presenza di ingegneri, architetti, geometri. Faccio un breve elenco delle motivazioni, per reiterazione dei vincoli, per richieste di annullamento di note predisposte dagli uffici, per vincoli preordinati all’esproprio, addirittura per annullamento di delibere di Consiglio Comunale, per richiesta risarcimento danni patiti in ordine all’esito sfavorevole dell’iniziativa commerciale da realizzare, ci chiedono €15.383.453, ciliegine come la richiesta di indennizzo per silenzio su richiesta di correzione di errore materiale presente nel piano regolatore, per richiesta risarcimento danni causa per mancata realizzazione accesso all’area per la costruzione, c’è di tutto e di più. L’ultimo giudizio pendente contro il Comune, sono 26 in tutto, si guadagna il titolo di SPACCATO PER ECCELLENZA del dipatimento di Vincenzo Schiera, si tratta di risarcimento danni a causa della ritardata approvazione della lottizzazione per un importo pari a € 3.609.000. SI, avete letto bene €3.609.000 per RITARDATA APPROVAZIONE. Il giudizio è ancora pendente, non è detto che il giudice decida a favore dei ricorrenti, risale al 2006, quando nei dipartimenti interessati erano cchiùssai di cani i Brasi. http://www.comune.messina.it/repository/archivio-atti/allegati/2014/Docs20052/23C.pdf.

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