Consuntivo 2013 in attivo ... senza i 286 milioni di euro di debiti fuori bilancio

Consuntivo 2013 in attivo … senza i 286 milioni di euro di debiti fuori bilancio

Danila La Torre

Consuntivo 2013 in attivo … senza i 286 milioni di euro di debiti fuori bilancio

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venerdì 27 Giugno 2014 - 17:49

I debiti fuori bilancio vengono soltanto elencati nella delibera approvata in Giunta la scorsa settimana, con cui si chiede al Consiglio comunale semplicemente di prenderne atto in sede di approvazione del rendiconto. Intanto spuntano gli allegati, ma non tutti

Rientra, in parte, l’allarme sul consuntivo 2013.A quasi una settimana dall’approvazione in giunta, il bilancio di chiusura esercizio è finalmente arrivato sulla scrivania del Collegio de Revisori dei Conti. Ci sono anche gli allegati, ma non tutti quelli previsti dalla legge ci dice al telefono il presidente dei revisori Dario Zaccone: «Mancano ancora documenti importanti e lunedì mattina formalizzerò insieme ai miei colleghi la richiesta di integrazione». Tra gli atti mancanti anche il prospetto informativo sulle partecipate.

Il dato più importante del bilancio consuntivo 2013 – che chiude con un avanzo pari a circa 6,5 milioni di euro – è che non tiene conto dei debiti fuori bilancio, né dei debiti certificati, salvo quelli già riconosciuti dal Consiglio comunale a cui è stato possibile dare copertura finanziaria (circa 8,5 milioni), né dei debiti cosiddetti potenziali, che comprendono anche quelli derivanti dai rapporti con le società partecipate.

I numeri che emergono dalla delibera n.478 del 21 giugno scorso – con cui la giunta Accorinti ha dato via libera al rendiconto – sono a dir poco preoccupanti. In base allo schema sulla situazione dei debiti fuori bilancio, la massa debitoria complessiva di Palazzo Zanca ammonta a 285. 721.796,80 euro, di cui 58.215.858,40 euro fanno parte del «debito esecutivo definitivo» e la restante parte dei «debiti fuori bilancio potenziali»., così suddivisi: 37.485.498,80 euro derivano dal «debito esecutivo non definitivo con provvedimento giudiziale impugnato»; 20.688.269,90 euro provenienti da «decreti ingiuntivi con opposizione pendente». 29 milioni di euro per «giudizi instaurati da Messinambiente contro Ato Comune Messina quale terzo chiamato in causa»; 105.332.179,70 euro quale «Debito Fuori Bilancio Potenziale (giudizi pendenti) copertura 50% 210.664.359,37 euro; 35 milioni di euro quale «Debito Fuori Bilancio potenziale (giudizi pendenti) copertura 25% 140.000.000,00 euro».

Una vera e propria zavorra che viene totalmente ignorata nel consuntivo 2013. Nella delibera approvata in Giunta si chiede al Consilio comunale, cui spetta l’ultima parola sui bilanci semplicemente di «prendere atto in sede di approvazione del rendiconto della gestione per l’esercizio 2013» della situazione debitoria complessiva del Comune.

Del resto, l’assessore al Bilancio nonché vice-sindaco, Guido Signorino, era stato chiaro già una settimana fa, quando annunciando l’approvazione in Giunta del documento economico-finanziario aveva spiegato che «le partite debitorie pregresse risultanti da questo lavoro non incideranno sul bilancio corrente, essendo già considerati all’interno del redigendo piano pluriennale di riequilibrio».

Insomma i debiti di Palazzo Zanca non sono improvvisamente scomparsi, come farebbe sembrare la lettura del consuntivo. Ci sono, sono tanti, ma saranno inseriti nel documento di risanamento con cui il Comune tenterà di accedere al Fondo di Rotazione Nazionale per scongiurare il dissesto Finanziario.

La soluzione individuata dall’amministrazione Accorinti incontra già le prime resistenze da parte di numerosi consiglieri comunali, che non hanno alcuna intenzione di votare a cuor leggero il documento contabile, anche alla luce dell' inchiesta della magistratura sui bilanci comunali risalenti al periodo compreso tra il 2009 ed il 2011.Il primo vero scoglio da superare sarà però il parere dei revisori dei conti, che dovranno dire se l’ “artificio” della giunta è tecnicamente possibile. Intanto, al consuntivo 2013 è allegato il parere del ragioniere generale Antonino Cama, che scrive testualmente «In ordine alla regolarità contabile , si esprime parere favorevole, fermo restando che i debiti fuori bilancio devono trovare copertura con le risorse del piano d riequilibrio, mente le partite finanziarie degli organismi partecipati devono avere copertura finanziaria con le risorse del piano di riequilibrio nei limiti dell’accertata riconoscibilità…».

Danila La Torre

14 commenti

  1. La fantasia al potere…

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  2. La fantasia al potere…

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  3. Potrebbe effettivamente essere una soluzione quella adottata dal Comune ma vorrei capire perchè si è preferito non inserire i dati negativi pregressi e se rispetto al patto di stabilità gli indici che ne discendono possono ritenersi legittimi. Capisco comunque che evitare lo sforamento del patto di stabilità consente di ottenere tutti i contributi dallo previsti dallo Stato senza subire decurtazioni, ma questo modo di procedere è forse stato concordato con le competenti autorità e se è così -come penso che sia- perchè una buona volta non adottare il principio della trasparenza e chiarire tutto evitando complicazioni?
    In ogni caso il Consiglio Comunale può adottare tutti i provvedimenti di rettifica del bilancio che ritiene corretti, necessari e legittimi, certo non può esimersi dal votare il bilancio.

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  4. Potrebbe effettivamente essere una soluzione quella adottata dal Comune ma vorrei capire perchè si è preferito non inserire i dati negativi pregressi e se rispetto al patto di stabilità gli indici che ne discendono possono ritenersi legittimi. Capisco comunque che evitare lo sforamento del patto di stabilità consente di ottenere tutti i contributi dallo previsti dallo Stato senza subire decurtazioni, ma questo modo di procedere è forse stato concordato con le competenti autorità e se è così -come penso che sia- perchè una buona volta non adottare il principio della trasparenza e chiarire tutto evitando complicazioni?
    In ogni caso il Consiglio Comunale può adottare tutti i provvedimenti di rettifica del bilancio che ritiene corretti, necessari e legittimi, certo non può esimersi dal votare il bilancio.

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  5. Comunque attenzione, i debiti fuori bilancio che si possono inserire nel conto consuntivo del Comune sono soltanto quelli riconosciuti dal Consiglio Comunale. Quindi vi è da chiedersi xchè non sono stati portati all’esame del C.C. quelli già censiti?? Limitando il tutto ad una mera quantificazione a titolo conoscitivo che non determina effetti contabili???

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  6. Comunque attenzione, i debiti fuori bilancio che si possono inserire nel conto consuntivo del Comune sono soltanto quelli riconosciuti dal Consiglio Comunale. Quindi vi è da chiedersi xchè non sono stati portati all’esame del C.C. quelli già censiti?? Limitando il tutto ad una mera quantificazione a titolo conoscitivo che non determina effetti contabili???

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  7. invelatosempre 28 Giugno 2014 19:34

    Anch’io sarei in attivo e miliardario se qualcuno mi versasse, senza nulla volere, un miliardo sul conto corrente e l’Agenzia delle Entrate non mi chiedesse di pagare le tasse.

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  8. invelatosempre 28 Giugno 2014 19:34

    Anch’io sarei in attivo e miliardario se qualcuno mi versasse, senza nulla volere, un miliardo sul conto corrente e l’Agenzia delle Entrate non mi chiedesse di pagare le tasse.

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  9. LA CONFUSIONE LA FA DA PADRONA. Cara Danila LA TORRE cerchiamo insieme di fare chiarezza. Si conoscono due tipi di debiti: DEBITI FUORI BILANCIO RICONOSCIUTI e DA RICONOSCERE. I soli stanziamenti in bilancio a copertura di un DFB da riconoscere sono:1)disponibilità di bilancio di parte corrente.2)avanzo di amministrazione.3)alienazione di beni.4)mutui della cassa depositi e prestiti. Il procedimento di riconoscimento del DFB è lo strumento per riportarlo all’interno della sfera patrimoniale del Comune,ricongiungendo debito e volontà amministrativa sul piano dell’adempimento. Il procedimento mira a consentire al Consiglio Comunale di vagliarne la legittimità e la sussistenza/reperimento dei mezzi di copertura finanziaria. La funzione di tale procedura è quella di consentire a debiti sorti al di fuori della legittima procedura di spesa e di stanziamento di rientrare nella contabilità dell’ente. Accanto a quelli definibili tecnicamente DFB si collocano le PASSIVITA’ PREGRESSE,spese che,a differenze dei primi,riguardano debiti per cui si è proceduto a regolare impegno ma che,per fatti non prevedibili,hanno dato luogo ad un debito in assenza di copertura. Proprio perché la PASSIVITA’ PREGRESSA si pone all’interno di una regolare procedura di spesa,esula dalla fenomenologia del DFB. Un debito assume rilevanza contabile solo se sono venute a maturazione tutte le condizioni per il suo adempimento pecuniario,in particolare se il debito è CERTO(non contestato nell’anno e/o nel quantum), LIQUIDATO(cioè è stato determinato nel suo ammontare) ed ESIGIBILE(scadenza del termine). Solo la concorrenza di queste condizioni radica la COMPETENZA FINANZIARIA,cioè la possibilità di imputarlo all’esercizio finaziario. In presenza di tali condizioni è possibile attivare l’ordinaria procedura di spesa. Tale procedura di spesa consente non solo di dare rilevanza nel bilancio al debito, ma costituisce il titolo per l’imputazione istituzionale del debito. I principi di finanza locale sono chiari e semplici,come la loro applicazione,ma il DIAVOLETTO di Palazzo Zanca li rende complicati e inesplicabili ai comuni mortali.

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  10. LA CONFUSIONE LA FA DA PADRONA. Cara Danila LA TORRE cerchiamo insieme di fare chiarezza. Si conoscono due tipi di debiti: DEBITI FUORI BILANCIO RICONOSCIUTI e DA RICONOSCERE. I soli stanziamenti in bilancio a copertura di un DFB da riconoscere sono:1)disponibilità di bilancio di parte corrente.2)avanzo di amministrazione.3)alienazione di beni.4)mutui della cassa depositi e prestiti. Il procedimento di riconoscimento del DFB è lo strumento per riportarlo all’interno della sfera patrimoniale del Comune,ricongiungendo debito e volontà amministrativa sul piano dell’adempimento. Il procedimento mira a consentire al Consiglio Comunale di vagliarne la legittimità e la sussistenza/reperimento dei mezzi di copertura finanziaria. La funzione di tale procedura è quella di consentire a debiti sorti al di fuori della legittima procedura di spesa e di stanziamento di rientrare nella contabilità dell’ente. Accanto a quelli definibili tecnicamente DFB si collocano le PASSIVITA’ PREGRESSE,spese che,a differenze dei primi,riguardano debiti per cui si è proceduto a regolare impegno ma che,per fatti non prevedibili,hanno dato luogo ad un debito in assenza di copertura. Proprio perché la PASSIVITA’ PREGRESSA si pone all’interno di una regolare procedura di spesa,esula dalla fenomenologia del DFB. Un debito assume rilevanza contabile solo se sono venute a maturazione tutte le condizioni per il suo adempimento pecuniario,in particolare se il debito è CERTO(non contestato nell’anno e/o nel quantum), LIQUIDATO(cioè è stato determinato nel suo ammontare) ed ESIGIBILE(scadenza del termine). Solo la concorrenza di queste condizioni radica la COMPETENZA FINANZIARIA,cioè la possibilità di imputarlo all’esercizio finaziario. In presenza di tali condizioni è possibile attivare l’ordinaria procedura di spesa. Tale procedura di spesa consente non solo di dare rilevanza nel bilancio al debito, ma costituisce il titolo per l’imputazione istituzionale del debito. I principi di finanza locale sono chiari e semplici,come la loro applicazione,ma il DIAVOLETTO di Palazzo Zanca li rende complicati e inesplicabili ai comuni mortali.

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  11. Cara Danila LA TORRE,fatta la precisazione del commento precedente faccio parlare le carte,sperando che non siano CARTA STRACCIA,mi riferisco al PIANO DI RIEQUILIBRIO 2013-2022,quello travagliato,firmato da Luigi CROCE,Ferdinando COGLITORE,Giovanni DI LEO. I TRE ci dicono che i DFB al 31/12/2011 ammontano a € 60.824.503,di cui € 5.988.472 riconosciuti dal Consiglio Comunale e finanziati con proventi di beni patrimoniali comunali,che purtroppo per i creditori non si sono realizzati nell’esercizio finanziario,mentre il grosso € 54.836.030 sono censiti e non finanziati. I TRE usano una dizione errata,dovrebbero scrivere DFB DA RICONOSCERE. RICORDIAMOCI € 60.824.503. A questo punto I TRE invitano i responsabili di servizio ad una RICOGNIZIONE dei DFB RICONOSCIBILI ai sensi dell’art.194 del testo unico,che norma la loro LEGITTIMITA’.Leggiamolo insieme il 194. “Con deliberazione consiliare di cui all’articolo 193, comma 2,o con diversa periodicità stabilita dai regolamenti di contabilità,gli enti locali riconoscono la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da:a) sentenze esecutive;b) copertura di disavanzi di consorzi,di aziende speciali e di istituzioni,nei limiti degli obblighi derivanti da statuto,convenzione o atti costitutivi, purché sia stato rispettato l’obbligo di pareggio del bilancio di cui all’articolo 114 ed il disavanzo derivi da fatti di gestione;c)ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile o da norme speciali,di società di capitali costituite per l’esercizio di servizi pubblici locali;
    d) procedure espropriative o di occupazione d’urgenza per opere di pubblica utilità;e) acquisizione di beni e servizi,in violazione degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’articolo 191,nei limiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per l’ente,nell’àmbito dell’espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza.Per il pagamento l’ente può provvedere anche mediante un piano di rateizzazione, della durata di tre anni finanziari compreso quello in corso, convenuto con i creditori.Per il finanziamento delle spese suddette,ove non possa documentalmente provvedersi a norma dell’articolo 193, comma 3,l’ente locale può far ricorso a mutui ai sensi degli articoli 202 e seguenti.Nella relativa eliberazione consiliare viene dettagliatamente motivata l’impossibilità di utilizzare altre risorse.” La chiarezza della norma è IMPRESSIONANTE,solo un cretino non la capirebbe. Dopo averla fatta questa benedetta RICOGNIZIONE vengono fuori le seguenti cifre: DFB di parte corrente € 72.887.846 + € 5.434.529 di parte capitale = € 78.322.375. RICORDIAMOCI € 78.322.375. Per questi DFB I TRE previdero un piano di copertura,la Corte scrisse di CARTA STRACCIA. Dulcis in fundo I TRE si inventarono una nuova fattispecie di DFB,la chiamarono POTENZIALE,ci fornirono l’importo € 200.000.000,e nel Piano di Riequilibrio inserirono per la loro copertura una cifra presuntiva di entrata pari a € 120.000.000 spalmabile in dieci anni. RICORDIAMOCI € 200.000.000. Sommiamo i RICORDIAMOCI: in totale € 339.146.870. Nel prossimo commento darò le cifre dei NUOVI TRE, Guido SIGNORINO, Antonino CAMA, Antonio LE DONNE, siamo a gennaio 2014.

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  12. Cara Danila LA TORRE,fatta la precisazione del commento precedente faccio parlare le carte,sperando che non siano CARTA STRACCIA,mi riferisco al PIANO DI RIEQUILIBRIO 2013-2022,quello travagliato,firmato da Luigi CROCE,Ferdinando COGLITORE,Giovanni DI LEO. I TRE ci dicono che i DFB al 31/12/2011 ammontano a € 60.824.503,di cui € 5.988.472 riconosciuti dal Consiglio Comunale e finanziati con proventi di beni patrimoniali comunali,che purtroppo per i creditori non si sono realizzati nell’esercizio finanziario,mentre il grosso € 54.836.030 sono censiti e non finanziati. I TRE usano una dizione errata,dovrebbero scrivere DFB DA RICONOSCERE. RICORDIAMOCI € 60.824.503. A questo punto I TRE invitano i responsabili di servizio ad una RICOGNIZIONE dei DFB RICONOSCIBILI ai sensi dell’art.194 del testo unico,che norma la loro LEGITTIMITA’.Leggiamolo insieme il 194. “Con deliberazione consiliare di cui all’articolo 193, comma 2,o con diversa periodicità stabilita dai regolamenti di contabilità,gli enti locali riconoscono la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da:a) sentenze esecutive;b) copertura di disavanzi di consorzi,di aziende speciali e di istituzioni,nei limiti degli obblighi derivanti da statuto,convenzione o atti costitutivi, purché sia stato rispettato l’obbligo di pareggio del bilancio di cui all’articolo 114 ed il disavanzo derivi da fatti di gestione;c)ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile o da norme speciali,di società di capitali costituite per l’esercizio di servizi pubblici locali;
    d) procedure espropriative o di occupazione d’urgenza per opere di pubblica utilità;e) acquisizione di beni e servizi,in violazione degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’articolo 191,nei limiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per l’ente,nell’àmbito dell’espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza.Per il pagamento l’ente può provvedere anche mediante un piano di rateizzazione, della durata di tre anni finanziari compreso quello in corso, convenuto con i creditori.Per il finanziamento delle spese suddette,ove non possa documentalmente provvedersi a norma dell’articolo 193, comma 3,l’ente locale può far ricorso a mutui ai sensi degli articoli 202 e seguenti.Nella relativa eliberazione consiliare viene dettagliatamente motivata l’impossibilità di utilizzare altre risorse.” La chiarezza della norma è IMPRESSIONANTE,solo un cretino non la capirebbe. Dopo averla fatta questa benedetta RICOGNIZIONE vengono fuori le seguenti cifre: DFB di parte corrente € 72.887.846 + € 5.434.529 di parte capitale = € 78.322.375. RICORDIAMOCI € 78.322.375. Per questi DFB I TRE previdero un piano di copertura,la Corte scrisse di CARTA STRACCIA. Dulcis in fundo I TRE si inventarono una nuova fattispecie di DFB,la chiamarono POTENZIALE,ci fornirono l’importo € 200.000.000,e nel Piano di Riequilibrio inserirono per la loro copertura una cifra presuntiva di entrata pari a € 120.000.000 spalmabile in dieci anni. RICORDIAMOCI € 200.000.000. Sommiamo i RICORDIAMOCI: in totale € 339.146.870. Nel prossimo commento darò le cifre dei NUOVI TRE, Guido SIGNORINO, Antonino CAMA, Antonio LE DONNE, siamo a gennaio 2014.

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  13. I NUOVI TRE, Signorino, Cama, Le Donne, nel mese di gennaio 2014 inseriscono nel loro Piano di Riequilibrio cifre molte diverse dai VECCHI TRE, Croce, Coglitore, Di Leo, con una importante novità, fanno la storia dei RESIDUI PASSIVI. I RESIDUI PASSIVI sono le spese IMPEGNATE e non pagate entro la fine dell’esercizio finanziario, vengono conservati nel conto dei residui fino all’avvenuto pagamento o fino a che non se ne dimostri l’insussistenza o prescrizione. La loro cancellazione può avvenire solo previa apposita delibera del Consiglio Comunale, da adottarsi prima dell’approvazione del rendiconto, e previo riaccertamento dei debiti per verificarne la reale o meno sussistenza delle ragioni che avevano determinato la registrazione contabile. Il totale dei RESIDUI PASSIVI di tutti i Titolo di SPESA, dal 2007, compresi gli anni precedenti, è di € 280.266.247. RICORDIAMOCI € 280.266.247. I DEBITI FUORI BILANCIO riconosciuti e da riconoscere al 31/12/2013 sono pari a € 106.615.940. RICORDIAMOCI € 106.615.940. I famosi DFB POTENZIALI € 531.751.820, di questi è interessante ricordare la provenienza, la fonte è l’Avvocatura Comunale: € 389.490.188 causati da giudizi passivi pendenti ( o perdenti?); € 56.000.000 cause per eventi alluvionali di Giampilieri del 2009; € 86.000.000 per finanza derivata, per questo debito ci chiedono i picciuli la DEXIA CREDIOP e la BNL, € 43.000.000 a testa, a quale sindaco dobbiamo questo regalo? Per quanto mi riguarda uno valeva l’altro. RICORDIAMOCI € 531.751.820. Sommiamo i RICORDIAMOCI: € 638.367.760 + € 208.266.247(residui passivi) = € 846.634.000. ERAVAMO FALLITI FIN DAL 2009, l’errore grave del barcellonese è di averlo nascosto ai messinesi, anzi ha governato allegramente, peggiorato la situazione dicendo di SI al sistema di interesse del CENTRODESTRA, compiacendo il CENTROSINISTRA, ma anche molti messinesi non sono stati disturbati, quelli che ci hanno “regalato” una montagna di RESIDUI ATTIVI relativi ai Titoli 1 e 3 delle ENTRATE, tributarie (€80.784.006) e extra tributarie (€56.918.680), totale pari a € 137.602.686, ecco perchè ci sono in giro i NOSTALGICI di Peppino detto il BUZZANCA, anche tra i lettori diTempoStretto, tanto pagano puntualmente sempre gli altri, quelli onesti e leali con la comunità.

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  14. I NUOVI TRE, Signorino, Cama, Le Donne, nel mese di gennaio 2014 inseriscono nel loro Piano di Riequilibrio cifre molte diverse dai VECCHI TRE, Croce, Coglitore, Di Leo, con una importante novità, fanno la storia dei RESIDUI PASSIVI. I RESIDUI PASSIVI sono le spese IMPEGNATE e non pagate entro la fine dell’esercizio finanziario, vengono conservati nel conto dei residui fino all’avvenuto pagamento o fino a che non se ne dimostri l’insussistenza o prescrizione. La loro cancellazione può avvenire solo previa apposita delibera del Consiglio Comunale, da adottarsi prima dell’approvazione del rendiconto, e previo riaccertamento dei debiti per verificarne la reale o meno sussistenza delle ragioni che avevano determinato la registrazione contabile. Il totale dei RESIDUI PASSIVI di tutti i Titolo di SPESA, dal 2007, compresi gli anni precedenti, è di € 280.266.247. RICORDIAMOCI € 280.266.247. I DEBITI FUORI BILANCIO riconosciuti e da riconoscere al 31/12/2013 sono pari a € 106.615.940. RICORDIAMOCI € 106.615.940. I famosi DFB POTENZIALI € 531.751.820, di questi è interessante ricordare la provenienza, la fonte è l’Avvocatura Comunale: € 389.490.188 causati da giudizi passivi pendenti ( o perdenti?); € 56.000.000 cause per eventi alluvionali di Giampilieri del 2009; € 86.000.000 per finanza derivata, per questo debito ci chiedono i picciuli la DEXIA CREDIOP e la BNL, € 43.000.000 a testa, a quale sindaco dobbiamo questo regalo? Per quanto mi riguarda uno valeva l’altro. RICORDIAMOCI € 531.751.820. Sommiamo i RICORDIAMOCI: € 638.367.760 + € 208.266.247(residui passivi) = € 846.634.000. ERAVAMO FALLITI FIN DAL 2009, l’errore grave del barcellonese è di averlo nascosto ai messinesi, anzi ha governato allegramente, peggiorato la situazione dicendo di SI al sistema di interesse del CENTRODESTRA, compiacendo il CENTROSINISTRA, ma anche molti messinesi non sono stati disturbati, quelli che ci hanno “regalato” una montagna di RESIDUI ATTIVI relativi ai Titoli 1 e 3 delle ENTRATE, tributarie (€80.784.006) e extra tributarie (€56.918.680), totale pari a € 137.602.686, ecco perchè ci sono in giro i NOSTALGICI di Peppino detto il BUZZANCA, anche tra i lettori diTempoStretto, tanto pagano puntualmente sempre gli altri, quelli onesti e leali con la comunità.

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