Contratti a 11 ore, precari in povertà. Fp Cgil a Eller: "Incontro immediato o mobilitazione"

Contratti a 11 ore, precari in povertà. Fp Cgil a Eller: “Incontro immediato o mobilitazione”

Contratti a 11 ore, precari in povertà. Fp Cgil a Eller: “Incontro immediato o mobilitazione”

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lunedì 14 Novembre 2016 - 00:04

Va avanti la vertenza dei precari comunali in attesa di stabilizzazione. Nuovo affondo della Fp Cgil che scrive all'assessore Eller e al sindaco Accorinti per chiarire i troppi punti oscuri della vicenda e provare a fermare i piani dell'amministrazione.

La settimana di Palazzo Zanca ricomincia mantenendo altissima l’attenzione sulla questione precari. Nervi tesi per lavoratori e sindacati a causa di quelle voci di corridoio che parlano di stabilizzazione a sole 11 ore settimanali per contrattisti che da vent’anni lavorano al Comune. Un’ipotesi che i sindacati vogliono scongiurare ad ogni costo. La Fp Cgil torna a farsi sentire, ricordando all’assessore Luca Eller di aver promesso la convocazioni delle organizzazioni sindacali per discutere Ha promesso la convocazione dei sindacati l’Assessore Luca Heller, per discutere della stabilizzazione del personale precario del Comune di Messina inquadrato nelle categorie C e D. Se ciò non dovesse accadere a breve, la Fp Cgil passerà alla mobilitazione e ad una serie di iniziative atte a fermare una stabilizzazione a meno di 11 ore settimanali non condivisa dalla maggioranza dei lavoratori precari.

Il sindacato chiede la modifica del piano del fabbisogno triennale e del bando di concorso per l’assunzione dei precari. “In questi giorni si discute del destino dei precari siciliani e siamo in attesa dell’approvazione di alcune norme da parte dell’ARS e del Parlamento nella legge di stabilità nazionale – dichiarano Clara Crocè e il coordinamento dei precari del Comune di Messina- che potrebbero modificare i parametri delle risorse assunzionali per consentire la stabilizzazione di un maggiore numero di precari. Chiediam, all'amministrazione comunale di procedere alla pubblicazione del bando, ma di prevedere per il 2016 l’assunzione di un numero di unità a 24 ore settimanali, sufficienti a coprire le risorse assunzionali maturate nell'anno 2012. Mentre le restanti unità di personale precario potrebbero essere stabilizzate nel 2018, atteso che si prevede la proroga dei contratti fino al 2018, sempre con contratto a 24 ore settimanali”.

La FPCGIL invita l’Assessore Eller e il Sindaco Renato Accorinti a rivedere la procedura di stabilizzazione che in atto sta gettando nello sconforto centinaia di famiglie messinesi che non potranno sopravvivere con un contratto di 11 ore settimanali. !Come si possono assicurare i servizi riducendo i contratti a 11 ore settimanali?” chiede la FPCGIL. E ancora: “Perché Catania stabilizza a 24 ore e Messina, a parità di condizioni, a 11 ore? Se l’Amministrazione continua a ignorare il grido d’allarme dei lavoratori non rimane altro che organizzare la protesta”.

4 commenti

  1. Se a questi li stabilizzano veramente, i sindacati ponnu Chiudiri, ci finisci a festa. Mi farebbe piacere per tutti gli scunchiuduti con le bandiere. Parole parole parole…e fatti? Si, le tessere sindacali che si pagano. Ma finemula……

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  2. Se a questi li stabilizzano veramente, i sindacati ponnu Chiudiri, ci finisci a festa. Mi farebbe piacere per tutti gli scunchiuduti con le bandiere. Parole parole parole…e fatti? Si, le tessere sindacali che si pagano. Ma finemula……

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  3. La “stabilizzazione del precario” non è una missione atta alla salvaguardia della specie, come potrebbe essere la lotta contro l’estinzione del panda.
    Non va intesa come una guerra ideologica e di principio.
    La salvaguardia a priori di qualunque posto pubblico, se prescinde dai reali bisogni e dalla disponibilità finanziaria degli enti, diventa solo l’ennesimo fardello a carico della comunità.
    Questo naturalmente volendo benevolmente prendere come assunto, le capacità professionali di tutti.

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  4. La “stabilizzazione del precario” non è una missione atta alla salvaguardia della specie, come potrebbe essere la lotta contro l’estinzione del panda.
    Non va intesa come una guerra ideologica e di principio.
    La salvaguardia a priori di qualunque posto pubblico, se prescinde dai reali bisogni e dalla disponibilità finanziaria degli enti, diventa solo l’ennesimo fardello a carico della comunità.
    Questo naturalmente volendo benevolmente prendere come assunto, le capacità professionali di tutti.

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