Dal bilancio consuntivo 2013 “spariscono” le partecipate. Eppure, la Corte dei Conti…

Dal bilancio consuntivo 2013 “spariscono” le partecipate. Eppure, la Corte dei Conti…

Danila La Torre

Dal bilancio consuntivo 2013 “spariscono” le partecipate. Eppure, la Corte dei Conti…

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sabato 28 Giugno 2014 - 20:51

L’esecutivo di Palazzo Zanca si limita ad allegare alla delibera n.548 uno schema con i dati rilevati dall’ultimo bilancio consuntivo approvato dalle singole società partecipate. Tuttavia, i magistrati contabili hanno recentemente dato indicazioni precise rispetto ai rapporti tra il Comune e le sue società. Dal conto di bilancio stralciati, inoltre, crediti inesigibili pari a quasi 4 milioni di euro

Il bilancio consuntivo 2013 di Palazzo è già al vaglio del Collegio dei revisori dei Conti, chiamati ad attestarne la regolarità contabile e ad emettere parere obbligatorio ma non vincolante (vedi correlato). In attesa che i revisori si esprimano, continuiamo la nostra analisi del documento – economico finanziario approvato sabato scorso dalla Giunta Accorinti, dal quale emerge il mancato allineamento dei conti del Comune con quelli delle società partecipate. In altre parole, il consuntivo 2013 – esattamente come i bilanci che l’hanno preceduto in quel di Palazzo Zanca – “sorvola” sulle partite finanziare degli organismi partecipati, come se queste non esistessero.

L’esecutivo di Palazzo Zanca si limita, infatti, ad allegare alla delibera n.548 uno schema con i dati rilevati dall’ultimo bilancio consuntivo approvato dalle singole società partecipate. (VEDI IN BASSO)

La spiegazione fornita dall’amministrazione Accorinti è identica a quella fornita per i debiti fuori bilancio: «i risultati finanziari delle aziende e società partecipate devono essere ricompresi nel piano di riequilibrio pluriennale… e riconosciuti… dopo l’approvazione dei bilanci aziendali».

Eppure le indicazioni fornite dalla Corte dei Conti, negli anni scorsi ma anche recentemente, sembrerebbero andare in direzione opposta.

Per non andare troppo indietro nel tempo, basta ricordare le ultime due delibere recapitate dai magistrati contabili della Sezione Controllo di Palermo agli amministratori ed ai consiglieri comunali: la deliberazione n.58 sul rendiconto 2012 e la deliberazione n.68 sulla relazione del I semestre 2013, emesse entrambe dopo l’adunanza del 14 aprile ma notificate al Comune di Messina in momenti diversi.

Ricordando i propri orientamenti in materia, nell’analizzare e scandagliare numeri e cifre del bilancio consuntivo 2012 di Palazzo Zanca – che è stato approvato dalla giunta Accorinti ma riassume in numeri gli ultimi otto mesi dell’amministrazione Buzzanca ed i primi 4 mesi della fase commissariale guidata dall’ex procuratore capo Luigi Croce – la Corte dei Conti, puntualizza nelle premesse che «quanto al contenuto del controllo è, peraltro, espressamente stabilito che ai fini della suddetta verifica le Sezioni della Corte dei Conti accertano altresì che i rendiconti degli enti locali tengano conto anche delle partecipazioni in società controllate…»

Poco più avanti ribadisce che «il contenuto del presente controllo non può prescindere, ora anche per espresso riferimento normativo, dalla refluenza sugli equilibri gestionali e di bilancio, anche futuri, dell’ente derivante dalle partecipazioni dello stesso detenute in organismi e società controllate e alle quali è affidata la gestione dei servizi pubblici per la collettività locale e di servizi strumentali dell’ente».

Così scriveva testualmente, due mesi fa, il magistrato Gioacchino Alessandro, il quale sottolineava, inoltre, la «condizione patologica di precarietà e di assoluta sciatteria che ha reso nulla la governance dell’ente, facendo sfuggire il controllo delle informazioni fondamentali, la percezione degli andamenti gestionali, delle cause dei risultati negativi…».

Il medesimo concetto viene espresso dalla magistratura contabile anche nella deliberazione n.68, allorquando, a proposito dei rapporti tra il Comune e le sue società, viene sottolineato che « l’attuale assetto del sistema di governance delle partecipate si discosta in maniera preoccupante da basilari principi di una sana gestione finanziaria. Gli stessi infatti presuppongono quantomeno la conoscenza dello stato di salute degli organismi partecipati, le valutazioni di convenienza economica e gestionale degli stessi anche in termini costi-benefici, il “ritorno” dei servizi prestati e di adeguatezza degli standard quantitativi e qualitativi prefissati, l’elaborazione e l’attento monitoraggio dei contratti di servizio (che risultano assolutamente inesistenti), la programmazione di adeguati e coerenti piani industriali e di valide prospettive di sostenibilità economico-finanziaria e gestionale, un flusso informativo costante; tutti profili assolutamente carenti, che impongono l’immediato ed urgente adeguamento da parte dell’ente».

L’amministrazione Accorinti ha più volte assicurato – sia per bocca dell’assessore al bilancio e vice-sindaco, Guido Signorino, che per bocca del segretario/direttore generale, Antonio Le Donne, – che la situazione di criticità di Palazzo Zanca sarà definitivamente superata con l’approvazione del Piano di riequilibrio. Piano che, tuttavia, materialmente non c’è ancora; come non ci sono i contratti di servizio con le partecipate né i piani industriali sollecitati dalla Corte dei Conti.

La strada del bilancio consuntivo 2013 sembra tutta in salita, ma – per capire a quale destino andrà incontro – non resta che aspettare il responso tecnico dei revisori dei conti. Come già riportato (vedi correlato) il ragioniere generale, Antonino Cama, ha espresso parere favorevole «in ordine alla regolarità contabile …. fermo restando che i debiti fuori bilancio devono trovare copertura con le risorse del piano d riequilibrio, mentre le partite finanziarie degli organismi partecipati devono avere copertura finanziaria con le risorse del piano di riequilibrio nei limiti dell’accertata riconoscibilità…».

La riconoscibilità dei debiti da parte del Comune avviene mediante approvazione dei bilanci consuntivi delle varie aziende, sui cui deve esprimersi il Consiglio comunale. Tuttavia anche con l' amministrazione Accorinti, la paralisi, su questo fronte, è totale .

A parte l’assenza di tutti i debiti fuori bilancio riconosciuti e delle partecipate c’è un ulteriore elemento che caratterizza il consuntivo 2013: dal conto di bilancio sono stati stralciati crediti inesigibili per 3.995.477,54 euro. Misura questa che incontrerà certamente il favore della Corte dei Conti, particolarmente dura negli anni passati nei confronti del Comune di Messina per aver incluso, nei propri bilanci, crediti ormai caduti in prescrizione.

Danila La Torre

LO SCHEMA su Dati società rilevati all’ultimo bilancio approvato

Messinambiente S.p.a. in liquidazione: quote del Comune di Messina 99,019%; patrimonio netto – 30.128.276 €; perdita di esercizio – 6.953.333 €;

A.M.A.M. S.p.a.: quote del Comune di Messina 100%; patrimonio netto 6.221.598 €; utile di esercizio 402.176 €;

Nettuno S.p.a. in liquidazione: quote del Comune di Messina 40,51%; patrimonio netto –106.767 €; perdita di esercizio –8.428 €;

Tirone S.p.a.: quote del Comune di Messina 30%; patrimonio netto 2.435.880,96 €; utile di esercizio 1.978,47 €;

A.T.O. ME 3 S.p.a. in liquidazione: quote del Comune di Messina 98,34%; patrimonio netto 40.670 €; perdita di esercizio –23.141 €;

Feluca S.p.a. in liquidazione: quote del Comune di Messina 29%; patrimonio netto 790.787 €; perdita di esercizio -13.171 €;

Innovabic S.r.l.: quote del Comune di Messina 33%; patrimonio netto -282.356; perdita di esercizio -342.293 €;

Messina Sviluppo S.p.a. in liquidazione: quote del Comune di Messina 1,68%; patrimonio netto 768.270 €; perdita di esercizio -28.550 €;

Polisportiva Città di Messina S.r.l. in liquidazione: quote del Comune di Messina 100%; patrimonio netto 38.572 €; perdita di esercizio -68.289;

So.Ge.Pat S.r.l. in liquidazione: quote del Comune di Messina 12,25%; patrimonio netto 36.527 €; utile di esercizio 68.361 €;

ATM: quote del Comune di Messina 100%; patrimonio netto -20.794.683 €; perdita di esercizio -328.893 €.

I dati delle società Messinambiente, Amam, Ato Me 3 e il Tirone Spa sono riferiti al progetto di bilancio al 31/12/2012, che ad oggi non risulta approvato

I dati della Polisportiva Messina si riferiscono al bilancio chiuso al 31/12/2010. Non pervenuti i bilanci 2011 e 2012

I dati della Feluca Spa si riferiscono al bilancio chiuso al 31/12/2011. Non pervenuto il bilancio 2012

NOTA DI REDAZIONE: L’ultimo bilancio Atm approvato è quello del 2003

18 commenti

  1. +++++ mezzucci per +++++++il bilancio e fare credere a creduloni, sempliciotti e ++++ di paranza che tutto va bene.
    Continua così, renatino, che i quattro gatti che ancora ti seguono li lasceranno per strada.
    George

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  2. +++++ mezzucci per +++++++il bilancio e fare credere a creduloni, sempliciotti e ++++ di paranza che tutto va bene.
    Continua così, renatino, che i quattro gatti che ancora ti seguono li lasceranno per strada.
    George

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  3. Io continuo a credere che, a meno di risorse esterne provenienti a titolo di regalo da regione o stato, non c’è una vera soluzione e sarebbe stato meglio (e molto più serio) dichiarare il dissesto.

    Oggi ci si trova in una situazione in cui di fatto i cittadini sono strangolati, la città e’ in condizioni miserevoli, l’amministrazione passa il tempo a fare non si sa bene cosa…

    E’ passato un anno e stiamo ancora a parlare di piano di riequilibrio come se la nuova giunta si fosse appena insediata.

    Dicono di lavorare di continuo, ma a questo punto mi sfugge il loro concetto di lavoro…

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  4. Io continuo a credere che, a meno di risorse esterne provenienti a titolo di regalo da regione o stato, non c’è una vera soluzione e sarebbe stato meglio (e molto più serio) dichiarare il dissesto.

    Oggi ci si trova in una situazione in cui di fatto i cittadini sono strangolati, la città e’ in condizioni miserevoli, l’amministrazione passa il tempo a fare non si sa bene cosa…

    E’ passato un anno e stiamo ancora a parlare di piano di riequilibrio come se la nuova giunta si fosse appena insediata.

    Dicono di lavorare di continuo, ma a questo punto mi sfugge il loro concetto di lavoro…

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  5. Sono solo scuse per ritardare il dissesto (che io spero avvenga presto). Questa amministrazione sta cercando di nascondere la polvere sotto al tappeto per mantenere quanto più possibile le cadreghe. “++++” il bilancio consuntivo, nascondendo i debiti fuori bilancio (quasi 300 milioni di euro) è solo una mera manovra che la Corte dei Conti metterà in luce, aprendo la strada, finalmente, al tante volte annunciato dissesto.

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  6. Sono solo scuse per ritardare il dissesto (che io spero avvenga presto). Questa amministrazione sta cercando di nascondere la polvere sotto al tappeto per mantenere quanto più possibile le cadreghe. “++++” il bilancio consuntivo, nascondendo i debiti fuori bilancio (quasi 300 milioni di euro) è solo una mera manovra che la Corte dei Conti metterà in luce, aprendo la strada, finalmente, al tante volte annunciato dissesto.

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  7. Da quello che leggo nei commenti dei vari articoli pubblicati comprendo che in Città si vorrebbe la famosa “operazione verità”, credo che a breve con il piano di riequilibrio decennale si avrà la fotografia definitiva della situazione. Spero comunque che i debiti delle partecipate vengano inseriti presentando nel contempo alla Città un programma politico sulla ristrutturazione delle stesse. E’ infatti necessario programmare uno stop veloce all’emorragia finanziaria che attualmente le partecipate determinano sulle casse del Comune. A frenare tale emorragia dovrebbe anche concorrere una più efficente gestione dei Servizi Sociali che necessitano di un cambio radicale nella metodologia di gestione ed un esodo di personale comunale….. Ma veloci, il tempo che passa non aiuta!

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  8. Da quello che leggo nei commenti dei vari articoli pubblicati comprendo che in Città si vorrebbe la famosa “operazione verità”, credo che a breve con il piano di riequilibrio decennale si avrà la fotografia definitiva della situazione. Spero comunque che i debiti delle partecipate vengano inseriti presentando nel contempo alla Città un programma politico sulla ristrutturazione delle stesse. E’ infatti necessario programmare uno stop veloce all’emorragia finanziaria che attualmente le partecipate determinano sulle casse del Comune. A frenare tale emorragia dovrebbe anche concorrere una più efficente gestione dei Servizi Sociali che necessitano di un cambio radicale nella metodologia di gestione ed un esodo di personale comunale….. Ma veloci, il tempo che passa non aiuta!

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  9. Chiedetevi chi ha fatto sti debiti, giovani menti brillanti.

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  11. E dunque visto che i debiti li hanno fatti altri (cosa saputa e risaputa) ci dobbiamo rassegnare e pensare solo al passato?

    A lei, giovane mente brillante, suggerisco di leggere le prime righe del programma accorintideo in cui si parlava di situazione di inaudita gravità che ci si sarebbe trovati a fronteggiare… Sapevano a cosa andavano incontro. Oggi la responsabilità e’ anche (e a mio avviso soprattutto) loro…

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  12. E dunque visto che i debiti li hanno fatti altri (cosa saputa e risaputa) ci dobbiamo rassegnare e pensare solo al passato?

    A lei, giovane mente brillante, suggerisco di leggere le prime righe del programma accorintideo in cui si parlava di situazione di inaudita gravità che ci si sarebbe trovati a fronteggiare… Sapevano a cosa andavano incontro. Oggi la responsabilità e’ anche (e a mio avviso soprattutto) loro…

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  13. Caro Luigi, grazie per la “giovane mente brillante” ma non sono tanto giovane sono Luigi Beninati e ritengo che la complessità dei problemi da affrontare e (purtroppo) l’inadeguatezza della struttura comunale costringano l’Amministrazione a navigare con tempi lunghi, non consoni all’emergenza da affrontare. In alternativa non resterebbe che predisporre la delibera di dissesto considerato che i debiti del Comune oggi non hanno copertura finanziaria, ma l’Assessore Signorino ha già chiarito che sfruttando le recenti norme in materia si vuole tentare di concordare, con un piano decennale, il rientro della posizione debitoria del Comune ciò, se possibile, credo sia di aiuto alla Città a patto che si riprogrammi l’organizzazione dei servizi con nuovi progetti industriali e che si misuri la spesa sostenibile alle entrate effettive. Vedremo….

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  14. Caro Luigi, grazie per la “giovane mente brillante” ma non sono tanto giovane sono Luigi Beninati e ritengo che la complessità dei problemi da affrontare e (purtroppo) l’inadeguatezza della struttura comunale costringano l’Amministrazione a navigare con tempi lunghi, non consoni all’emergenza da affrontare. In alternativa non resterebbe che predisporre la delibera di dissesto considerato che i debiti del Comune oggi non hanno copertura finanziaria, ma l’Assessore Signorino ha già chiarito che sfruttando le recenti norme in materia si vuole tentare di concordare, con un piano decennale, il rientro della posizione debitoria del Comune ciò, se possibile, credo sia di aiuto alla Città a patto che si riprogrammi l’organizzazione dei servizi con nuovi progetti industriali e che si misuri la spesa sostenibile alle entrate effettive. Vedremo….

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  15. La puntualità e precisione dell’informazione, cui bisogna dare atto alla nostra bravissima giornalista, sono SPIETATE, non lascia scampo a chi vuole tenere nascoste le cifre sotto il tappeto. Voglio informarvi che nello spazio commenti dell’articolo di Danila LA TORRE del 27 giugno, avente per oggetto ” Consuntivo 2013 in attivo … senza i 286 milioni di euro di debiti fuori bilancio”, ho completato l’elenco dei DEBITI del nostro Comune, sintetizzando le DUE FONTI, il Piano di Riequilibrio di CROCE, COGLITORE, DI LEO, e quello di SIGNORINO, CAMA, LE DONNE. Le cifre a distanza di pochi mesi sono molto differenti, per il VECCHIO TRIO € 339.146.870, mentre per il NUOVO TRIO € 638.367.760, una differenza di € 299.220.890. Ricordo che i RESIDUI PASSIVI relativi a tutti i titoli di SPESA dal 2007 e anni precedenti era pari a € 280.266.247, sono altri debiti non lo dobbiamo dimenticare, pericolosi perchè incidono sul risultato di amministrazione. Tra i NOSTALGICI di Peppino detto il BUZZANCA ci sono chi non ha MAI pagato tributi e oneri, per intenderci molti cittadini, commercianti, ristoratori, professionisti, infatti sotto il suo mandato abbiamo accumulato una montagna di RESIDUI ATTIVI dei titoli 1 (entrate tributarie €80.784.006) e 3(extratributarie €56.918.680), in totale e 137.602.686. TUTTI SAREBBERO CAPACI DI GOVERNARE IN QUESTO MODO.

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  16. La puntualità e precisione dell’informazione, cui bisogna dare atto alla nostra bravissima giornalista, sono SPIETATE, non lascia scampo a chi vuole tenere nascoste le cifre sotto il tappeto. Voglio informarvi che nello spazio commenti dell’articolo di Danila LA TORRE del 27 giugno, avente per oggetto ” Consuntivo 2013 in attivo … senza i 286 milioni di euro di debiti fuori bilancio”, ho completato l’elenco dei DEBITI del nostro Comune, sintetizzando le DUE FONTI, il Piano di Riequilibrio di CROCE, COGLITORE, DI LEO, e quello di SIGNORINO, CAMA, LE DONNE. Le cifre a distanza di pochi mesi sono molto differenti, per il VECCHIO TRIO € 339.146.870, mentre per il NUOVO TRIO € 638.367.760, una differenza di € 299.220.890. Ricordo che i RESIDUI PASSIVI relativi a tutti i titoli di SPESA dal 2007 e anni precedenti era pari a € 280.266.247, sono altri debiti non lo dobbiamo dimenticare, pericolosi perchè incidono sul risultato di amministrazione. Tra i NOSTALGICI di Peppino detto il BUZZANCA ci sono chi non ha MAI pagato tributi e oneri, per intenderci molti cittadini, commercianti, ristoratori, professionisti, infatti sotto il suo mandato abbiamo accumulato una montagna di RESIDUI ATTIVI dei titoli 1 (entrate tributarie €80.784.006) e 3(extratributarie €56.918.680), in totale e 137.602.686. TUTTI SAREBBERO CAPACI DI GOVERNARE IN QUESTO MODO.

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  17. QUELLO CHE SO. L’art.6,comma 4 del DL 95/2012,convertito con modificazioni dalla L 135/2012,dispone che a decorrere dall’esercizio finanziario 2012,i Comuni allegano al Rendiconto di Gestione,meglio conosciuto come CONSUNTIVO,una NOTA INFORMATIVA contenente la verifica dei crediti e debiti reciproci tra il Comune e le sue società partecipate.La NOTA,asseverata dall’organo di revisione,evidenzia analiticamente eventuali discordanze e ne fornisce la motivazione;in tal caso il Comune adotta senza indugio,e comunque non oltre il termine
    dell’esercizio finanziario in corso,i provvedimenti necessari ai
    fini della riconciliazione delle partite debitorie e creditorie.Questa è la norma,per cui il servizio di Ragioneria e quello delle Partecipate predispongono la NOTA da allegare al Consuntivo.Una parte della NOTA deve contenere una tabella riepilogativa e illustrativa dei valori dei crediti e debiti aperti al 21/12/2013,quindi le cifre a debito,a credito e a saldo per singola società,con il loro totale generale. Un’altra tabella per ciascuna società partecipata,dove si fornisce la necessaria descizione circa la natura delle poste contabili aperte al 31/12/2013 e le modalità di conciliazione attivate con i rispettivi interlocutori delle singole società. Bisogna tenere conto delle difficoltà per il differente modo di tenere la contabilità tra il Comune e le sue Partecipate,queste saranno superate dal 2015,quando dobrà essere applicato il nuovo sistema armonizzato previsto dal D.Lgs 118/2011,che prevede nuove disposizioni sul consolidamento dei conti tra Comune e sue Partecipate.La prima tabella è quella su cui la bravissima Danila LA TORRE ha reperito i dati, della seconda non sappiamo niente, c’è?

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  18. QUELLO CHE SO. L’art.6,comma 4 del DL 95/2012,convertito con modificazioni dalla L 135/2012,dispone che a decorrere dall’esercizio finanziario 2012,i Comuni allegano al Rendiconto di Gestione,meglio conosciuto come CONSUNTIVO,una NOTA INFORMATIVA contenente la verifica dei crediti e debiti reciproci tra il Comune e le sue società partecipate.La NOTA,asseverata dall’organo di revisione,evidenzia analiticamente eventuali discordanze e ne fornisce la motivazione;in tal caso il Comune adotta senza indugio,e comunque non oltre il termine
    dell’esercizio finanziario in corso,i provvedimenti necessari ai
    fini della riconciliazione delle partite debitorie e creditorie.Questa è la norma,per cui il servizio di Ragioneria e quello delle Partecipate predispongono la NOTA da allegare al Consuntivo.Una parte della NOTA deve contenere una tabella riepilogativa e illustrativa dei valori dei crediti e debiti aperti al 21/12/2013,quindi le cifre a debito,a credito e a saldo per singola società,con il loro totale generale. Un’altra tabella per ciascuna società partecipata,dove si fornisce la necessaria descizione circa la natura delle poste contabili aperte al 31/12/2013 e le modalità di conciliazione attivate con i rispettivi interlocutori delle singole società. Bisogna tenere conto delle difficoltà per il differente modo di tenere la contabilità tra il Comune e le sue Partecipate,queste saranno superate dal 2015,quando dobrà essere applicato il nuovo sistema armonizzato previsto dal D.Lgs 118/2011,che prevede nuove disposizioni sul consolidamento dei conti tra Comune e sue Partecipate.La prima tabella è quella su cui la bravissima Danila LA TORRE ha reperito i dati, della seconda non sappiamo niente, c’è?

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