Niente risorse per gli ultimi precari comunali, i sindacati attaccano

Niente risorse per gli ultimi precari comunali, i sindacati attaccano

Niente risorse per gli ultimi precari comunali, i sindacati attaccano

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venerdì 07 Luglio 2017 - 09:41

Il nuovo Piano del fabbisogno del personale di Palazzo Zanca ha messo in allerta i sindacati che vogliono vederci chiaro sui motivi per cui l'amministrazione Accorinti non ha inserito somme in bilancio per le stabilizzazioni. Ecco le richieste.

La stabilizzazione dei precari del Comune di Messina mette in allarme i sindacati. Dopo le prese di posizione di Cisl Fp e Uil Fpl, anche gli altri sindacati esprimono forte disappunto per l’esito dell’ultima riunione che si è tenuta tra le organizzazioni sindacali e il segretario generale Antonio Le Donne per definire il piano del fabbisogno triennale delle assunzioni 2017/2019 e completare la stabilizzazione dei precari in servizio a Palazzo Zanca. Fortemente critica la Fp Cgil: «Dopo anni di lotta che hanno visto la Funzione Pubblica della Cgil in prima linea sia a livello regionale che nazionale – hanno detto Clara Crocè Segretario Generale della FPCGIL, Peppe Previti Segretario aziendale e Paolo De Domenico RSU- i risultati ottenuti con la legge regionale n. 27 del 29 dicembre 2016 e con il d.lgs. n. 75 del 25 maggio 2017 (riforma Madia), sono chiari e cogenti. Esigiamo con forza che il Piano programmatico delle assunzioni si adegui a tutte le novità di legge al fine di chiudere definitivamente il criminoso capitolo del precariato stabilizzando tutti a 36 ore settimanali». Il sindacato ricorda che la Regione Siciliana per tutte le stabilizzazioni effettuate dopo l’1 marzo 2017 garantisce integralmente la spesaperl’intera durata del rapporto di lavoro”. Inoltre, alle risorse assunzionali per la stabilizzazione, si aggiungono “le risorse previste dall’articolo 9, comma 28, ottavo periodo, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78”. Questa norma, che è prevista anche nel decreto Madia, non fa altro che trasformare le risorse spendibili per i contratti di lavoro flessibili in risorse per l’assunzione stabile a tempo indeterminato dei precari. «Altra novità di rilievo – spiegano i sindacalisti della Cgil – è che l’inquadramento giuridico ed economico, è uguale a quello relativo al contratto a tempo determinato in essere al 31 dicembre 2015. Le amministrazioni non potranno proporre contratti a 11 ore settimanali». Questa in sintesi la nuova legge, i nuovi criteri che, a partire dall’1 marzo, l’Amministrazione può, anzi, deve applicare nei programmi di stabilizzazione. «La scelta di non programmare nessuna stabilizzazione dei precari nel 2017 dev’essere riconsiderata l’Amministrazione, infatti, limita le assunzioni solo ai tre Dirigenti, e nel piano triennale non vengono inseriti tutti i precari». Tante le proposte della Fp Cgil al tavolo di contrattazione, anche riguardo al corpo di Polizia Municipale insufficiente nei numeri a garantire i servizio alla città, come ha sottolineato Otello Lo Prete, rappresentate sindacale del corpo dei vigili urbani. La Fp Cgil ha richiesto un aggiornamento della riunione e attende le modifiche alla delibera.

Anche il sindacato Csa non nasconde le tante perplessità sorte dopo la riunione. “Nel documento in esame, non si sono riscontrati elementi finanziari e contabili a garanzia dell’assunzione dei precari.
Trattandosi di un documento programmatico, redatto nei primissimi mesi dell’anno in corso e pertanto privo delle ultime novità normative, Decreto Sicurezza, riforma della Pubblica Amministrazione "Decreto Madia” e non ultima la L.R. 27, è stato chiesto all’Amministrazione di apportare tutte quelle modifiche tali da attualizzare compiutamente il Piano Programmatico delle Assunzioni per il triennio 2017/18/19» scrivono il coordinatore provinciale Pietro Fotia e i rappresentanti sindacali unitari, Carlo Abbate e Gaetano Giordano. Anche per i sindacalisti del Csa, in considerazione di tali novità normative l’ente può stabilizzare full time tutti i lavoratori precari dell’ente e contestualmente prevedere l’espletamento di nuovi concorsi.
Operando in tal senso, alla luce anche degli innumerevoli pensionamenti, si può sfruttare appieno la consolidata esperienza maturata all'interno dell'ente da parte 128 lavoratori a tempo determinato, rimpinguare il personale interno e al contempo prevedere, per quest'ultimo, il relativo avanzamento di carriera.

2 commenti

  1. Vi siete fidati di accorinti? Pazzi!

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  2. Vi siete fidati di accorinti? Pazzi!

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