Piano di riequilibrio, la vigilia del voto scandita dai dubbi sui contratti di servizio Atm e Amam

Piano di riequilibrio, la vigilia del voto scandita dai dubbi sui contratti di servizio Atm e Amam

Danila La Torre

Piano di riequilibrio, la vigilia del voto scandita dai dubbi sui contratti di servizio Atm e Amam

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giovedì 26 Febbraio 2015 - 16:33

La manovra finanziaria è pronta ad approdare in Consiglio comunale, ma il percorso è tutt’altro che in discesa, nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione . Intanto, il segretario/direttore Antonio Le Donne risponde all’attacco del consigliere comunale Santalco

«Le deliberazioni con cui si approvano gli schemi di contratto di servizio sono iniziativa della giunta e classificabili come proposta da sottoporre al Consiglio comunale. Questa fase precede la sottoscrizione dell’atto da parte dell’altro contraente». Il segretario/direttore Antonio Le Donne (nella foto in basso) risponde così all’attacco del consigliere comunale Giuseppe Santalco, che ieri – in commissione bilancio prima e dalle pagine di Facebook dopo – aveva sollevato un problema di legittimità sulla mancanza della firma da parte del Cda dell’Amam sulla bozza di contratto di servizio tra Amam e Comune, attualmente sotto la lente di ingrandimento del Collegio dei revisori dei conti.

Quel che vale per l’Amam non vale però o vale in parte per l’Atm, dove il Commissario Domenico Manna ha invece sentito la necessità di mettere la sua firma in calce al documento con cui dice di condividere ed approvare lo schema di contratto di sevizio con Palazzo Zanca.

Due diversi approcci che non hanno fugato i dubbi dei consiglieri circa la procedura giusta da seguire ed hanno accesso il dibattito nell’ennesima seduta straordinaria della commissione bilancio, alla quale hanno preso parte il vice-sindaco Guido Signorino; l’assessore Sergio De Cola, che ha virtualmente acquisito la “delega” all’Amam; l’assessore Gaetano Cacciola; il direttore generale dell’Atm Giovanni Foti; il presidente dell’Amam Alessandro Anastasi ed il consulente aziendale Laurà; e dei revisori del Comune Dario Zaccone e Giuseppe Zingales.

Il confronto in commissione doveva servire a fare chiarezza in vista del voto di domani sul piano di riequilibrio, ma molti nodi restano e sia il gruppo dei Dr che il gruppo “Felice per Messina” hanno posto dei paletti per l’approvazione della delibera con cui il Comune deve rispondere alle 23 criticità riscontrate dal Ministero dell’Inteno. I democratici riformisti hanno fatto sapere, per bocca del consigliere Nino Interdonato, che non voteranno il Piano di riequilibrio se – prima di andare in Aula – non saranno allegati ai contratti di servizio Atm ed Amam i pareri favorevoli- e non condizionati come sono adesso del Collegio dei revisori dei conti. Il consigliere Carlo Cantali, parlando anche a nome dei colleghi Santalco e Claudio Cardile, ha spiegato che il gruppo “Felice per Messina” non parteciperà alla votazione in Aula se prima non ci sarà un confronto con i revisori di Atm ed Amam.

Resta molto critica anche la posizione della consigliera Antonella Russo, secondo la quale il contratto di servizio Amam non può essere scollegato dal piano economico-finanziario dell’azienda, che Zaccone e colleghi hanno invece chiesto di non allegare alla delibera proposta dalla giunta Accorinti.

L’assessore Signorino ha voluto rassicurare tutti e ha spiegato che, attraverso un maxi-emendamento, l’amministrazione provvederà entro domani a recepire le indicazioni dei revisori dei conti, superando così le criticità, anche quella relativa alla mancata previsione dell’Iva sui trasferimenti all’Atm. «Stiamo limando gli ultimi correttivi lavorando in sinergia con i revisori e saremo in grado di mantenere le economie previste nel piano di riequilibrio», ha affermato il vice-sindaco senza entrare nel dettaglio delle misure che saranno adottate nelle prossime ore.

Secondo il consigliere Pippo De Leo l’amministrazione farebbe bene a ritirare le delibere Amam ed Atm e ripresentarle dopo averle corrette. «Non si può andare avanti a colpi di emendamenti per sopperire ai continui errori» ha affermato l’esponente del Megafono, suscitando le ire di Le Donne, che di errori non vuol proprio sentire parlare e – salendo in cattedra – ha redarguito i consiglieri… e la stampa.

Al segretario Le Donne potrà anche non piacere la parola errore, ma se ogni delibera presentata dalla giunta viene sistematicamente “auto-emendata” qualche problema evidentemente c’è all’origine.

Le prossime ore saranno decisive in quel di Palazzo Zanca: se la giunta completerà lil maxi-emendamento ed i revisori cambieranno parere è probabile che domani sarà la volta buona per il piano di riequilibrio rimodulato; in caso contrario i tempi saranno destinati ad allungarsi ancora. Con buona pace del Ministero, che attende una risposta dal 28 gennaio.

Danila La Torre

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