Prime criticità nel bilancio di previsione 2014: nel fondo svalutazione crediti mancano 2 milioni

Prime criticità nel bilancio di previsione 2014: nel fondo svalutazione crediti mancano 2 milioni

Danila La Torre

Prime criticità nel bilancio di previsione 2014: nel fondo svalutazione crediti mancano 2 milioni

Tag:

giovedì 18 Dicembre 2014 - 18:02

La presidente del Consiglio comunale Barrile sollecita l'amministrazione a fornire chiarimenti immediatamente. Spostandoci dal bilancio alla delibera sul fabbisogno del personale, dal presidente Collegio dei revisori dei conti arriva una riposta alquanto piccata al segretario/direttore generale Le Donne, il quale ha lasciato intendere che se c’è il parere negativo del Ministero circa la stabilizzazione dei 32 vigili è colpa di Zaccone, Zingales e Basile

Se come recita un vecchio proverbio il buongiorno si vede dal mattino, il bilancio di previsione 2014 non avrà un percorso facile. Il Collegio dei revisori dei conti sta analizzando il documento contabile e ha già riscontrato la prima grave criticità: nel fondo svalutazione crediti mancano 2 milioni di euro.

Il presidente Dario Zaccone e gli altri due componenti del Collegio – Giuseppe Zingales e Federico Basile – hanno inviato una nota al ragioniere generale Antonino Cama, all’assessore al bilancio Guido Signorino e per conoscenza alla presidente del Consiglio comunale, Emilia Barril,e e al presidente della Commissione bilancio, Nicola Cucinotta.

I tre tecnici contabili spiegano nel documento che, ai sensi decreto legge 95/2012 , la determinazione del fondo svalutazione crediti «non può essere inferiore al 20% dei residui attivi ante quinquennio (2009 e precedenti) , salve le deroghe e precedenti».

Secondo Zaccone, Zingales e Basile nel bilancio di previsione 2014 vi è una «insufficiente quantificazione». In base ai calcoli effettuati dai revisori dei conti, i residui attivi ammontano a circa 41 milioni di euro. Il 20% di questa cifra ammonta, dunque, a 8 milioni di euro, ma in bilancio sono stati iscritti solo 6 milioni di euro. C’è un gap di due milioni di euro su cui i tre tecnici contabili vogliono vederci chiaro.

Ecco perché ,nella nota che porta in calce la loro firma, Zaccone, Zingales e Basile «invitano gli uffici interessati ad effettuare la corretta determinazione ovvero a fornire idonea documentazione che ne giustifichi la sua riduzione».

La mancanza di due milioni di euro dal fondo svalutazione crediti ha messo in allarme la presidente del Consiglio comunale Barrile, che ha immediatamente scritto al sindaco Accorinti, al vice-sindaco Signorino ed al ragioniere generale Cama, sottolineando che la nota dei revisori dei conti «non può che suscitare incertezze e preoccupazione».

La massina rappresentante del Civico Consesso invita quindi l’amministrazione comunale «a sollecitare tutti gli uffici interessati ad adempiere con urgenza a quanto richiesto dal Collegio dei revisori dei conti ed a quant’altro sia necessario per l’acquisizione, da parte del Consiglio Comunale, della proposta di deliberazione relativa al bilancio di previsione».

In attesa di ricevere risposta dagli uffici, l’analisi del bilancio di previsione andrà avanti a ritmi serrati, considerato che si è pure insediato il commissario ad acta nominato dalla Regione, Carlo Domenico Turriciano. Qualche dubbio dei revisori dei conti è stato avanzato anche sulla certificazione dei debiti. I revisori vogliono sapere se il lungo elenco dei debiti fuori bilancio è quello cristallizzato nel piano di riequilibrio o se ci sono altri debiti di cui tener conto. Anche in questo caso, è stata mandata una comunicazione agli uffici e i revisori attendono chiarimenti.

Spostandoci dal bilancio alla delibera sul fabbisogno del personale, dal Collegio dei revisori dei conti arriva una riposta alquanto piccata alle dichiarazioni del segretario/direttore generale Antonio Le Donne, il quale ha lasciato che se c’è il parere negativo del Ministero circa la stabilizzazione dei 32 vigili (vedi correlato) è colpa dell’organo presieduto da Zaccone, reo di aver sollevato una serie di rilevi che avrebbero poi condizionato la Commissione per la stabilità degli enti locali .

«Il parere del Ministero – dichiara Zaccone – dimostra che la nostra tesi non era fantasiosa ma al contrario fondata su atti concreti. Mi stupisco delle dichiarazioni dell’amministrazione tese a scaricare su di noi la responsabilità. A me dispiace per i lavoratori, ma Le Donne dovrebbe sapere che il nostro compito non è quello di legiferare quanto verificare se dal punto di vista contabile viene o meno rispettata la normativa. Questo tentiamo di fare ogni giorno, con coscienza e professionalità».

Zaccone, Zingales e Basile non ci stanno a passare per i cattivi della situazione, come se loro avessero adottato una decisione politica e non invece espresso un parere meramente tecnico.

Danila La Torre

4 commenti

  1. ci vuole Mariedit per sbrogliare la matassa,lui si che se ne intende con i numeri.

    0
    0
  2. ci vuole Mariedit per sbrogliare la matassa,lui si che se ne intende con i numeri.

    0
    0
  3. mancano due milioni,sarà stato l’uomo ragno?

    0
    0
  4. mancano due milioni,sarà stato l’uomo ragno?

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007