Piazza Unione Europea e quel sogno del "Teatro dei 12 mila" tra passato e presente

Piazza Unione Europea e quel sogno del “Teatro dei 12 mila” tra passato e presente

Piazza Unione Europea e quel sogno del “Teatro dei 12 mila” tra passato e presente

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venerdì 19 Agosto 2016 - 22:02

L'associazione Aurora, dopo la riuscita rievocazione dello sbarco di Don Giovanni d'Austria, punta l'attenzione sul palcoscenico naturale rappresentato da piazza Unione Europea e sul cosiddetto "Sbarcadero" nella zona della passeggiata a mare. Un tuffo nei ricordi di un passato glorioso per provare a recuperare delle bellezze inutilizzate.

Negli anni d’oro del Ferragosto messinese era “il Teatro dei 12.000”. Un palcoscenico naturale, bellissimo, suggestivo, riscoperto proprio quest’estate, quando la scalinata del Municipio e il monumentale Palazzo Zanca hanno fatto da cornice al momento conclusivo della VIII edizione dello Sbarco di Don Giovanni d’Austria facendo riscoprire ai tantissimi messinesi e turisti presenti, le potenzialità di una piazza, cuore di una città, per grandi eventi e spettacoli. E’ stata allestita un’arena per accogliere la parte finale del Saluto del Senato Messinese a Don Giovanni. Un’esperienza che l’associazione Aurora non vuole disperdere e che anzi si augura possa essere occasione per far tornare quella piazza ai fasti di un tempo.

E’ stato l’architetto Nino Principato a parlare della rimodulazione di Piazza Unione Europea per farla ritornare agli antichi splendori, quando l’intera facciata del Municipio era visibile dal mare e nel mese di agosto diventava luogo di appuntamento per applaudire divi del cinema e dello spettacolo provenienti da ogni parte d’Italia. E la stessa manifestazione ha fatto anche da stimolo per un altro importante recupero finalizzato alla restituzione del decoro urbano che merita: lo “sbarcadero”.

L’idea è stata lanciata da Ivo Blandina durante il Tavolo Tecnico in Capitaneria di Porto convocato per la fase preparatoria allo Sbarco di Don Giovanni: accogliere il figlio di Carlo V nel luogo ove sbarcò nell’agosto del 1571. E così, grazie al Capitano di Vascello Nazzareno Laganà, Comandante della Capitaneria di Porto, e alla collaborazione del “Marina del Nettuno”, la scalinata dello storico imbarcadero che accolse Giovanni Paolo II nel giugno del 1988, è stata restituita al suo antico decoro, pronta per lo sbarco di Don Giovanni d’Austria e dei suoi Capitani. L’intervento poi di alcuni volenterosi cittadini, che domenica, scope e palette alla mano, si sono prodigati poco prima dell’arrivo delle navi a liberare le scale dall’immondizia accumulatisi durante la notte, ha poi completato l’opera. Lo “Sbarcadero” fu realizzato per volere del Prefetto Michele Adinolfi (autore anche dello spostamento della statua del Nettuno dal suo sito originale all’attuale posizione) nell’ambito dei lavori per la realizzazione della Passeggiata a Mare. Per abbellire la scalinata furono collocati due leoni marmorei, appartenenti al monumento settecentesco di Carlo di Borbone, utilizzati dall’architetto Giacomo Fiore per abbellire il vecchio Sbarcadero posizionato prima del terremoto del 1908 davanti al Municipio.

Oggi l’idea di un passato che è stato glorioso è tornata prepotente. In queste settimane anche altre manifestazioni hanno trasformato piazza Unione Europea in un grande teatro all’aperto. Chissà che questo non sia solo l’inizio.

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