Riforma province, è caos in Sicilia. Muscarello: "Gli sprechi sono soprattutto all'Ars"

Riforma province, è caos in Sicilia. Muscarello: “Gli sprechi sono soprattutto all’Ars”

Giusy Briguglio

Riforma province, è caos in Sicilia. Muscarello: “Gli sprechi sono soprattutto all’Ars”

Tag:

sabato 02 Marzo 2013 - 09:54

Il consigliere provinciale Tony Muscarello delle fila dell’Udc si esprime sulla questione. In linea con il partito di appartenenza, il consigliere di Alì Terme è d’accordo sulla riforma, basta che salvaguardi la rappresentanza del territorio e non impedisca ai cittadini di scegliere da chi farsi rappresentare

La riforma delle province in Sicilia sta diventando un caso. Nove proposte di legge e nessun accordo. Mentre i grillini sono gli unici a favore dell’abolizione, Rosario Crocetta ha chiesto di rinviare le elezioni ma il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha detto che mercoledì porterà in aula la riforma. Chi la spunterà lo vedremo presto, anche se la questione non è di certo semplice. Niente inciuci, ha assicurato nei giorni scorsi il governatore della Sicilia, eppure dopo i risultati delle politiche sono tante le versioni che circolano, e una riguarderebbe proprio la sconfitta in Sicilia de “Il Megafono” di Crocetta a favore invece del boom del Movimento 5 Stelle, che avrebbe portato il governatore a guardarsi le spalle e cercare di riguadagnare il terreno perso. Teorie a parte, il nodo più grande da scongiurare è in ogni caso l’accordo con i grillini che non vogliono sentir parlare di nessuna riforma. L’abolizione delle province, del resto, era per loro uno dei primi punti di quello che è stato definito un programma inesistente.

La questione non è calda solo a Palermo. Da Messina il consigliere provinciale Tony Muscarello delle fila dell’Udc si esprime sulla questione. In linea con il partito di appartenenza, il consigliere di Alì Terme è d’accordo sulla riforma, basta che salvaguardi la rappresentanza del territorio e non impedisca ai cittadini di scegliere da chi farsi rappresentare. Il riferimento è all’elezione indiretta prevista dal decreto nazionale.

Gli sprechi ci sono e i tagli vanno fatti, ma bisogna guardare soprattutto a Palermo e non solo alle province, è l’invito di Muscarello: “Desidero esprimere il mio dissenso rispetto alle posizioni demagogiche espresse in questi giorni da diversi esponenti politici come se il problema della spesa pubblica regionale fosse da addebitare alla esistenza o meno dell’Ente Provincia, mentre come sappiamo gli sprechi sono e restano a Palermo, dove negli ultimi 15 anni, svuotando le competenze che erano proprie delle Province, si sono più che triplicati i centri di spesa per il tramite di Ato Rifiuti, Ato Idrico, Consorzi ASI, Istituto Autonomo Case Popolaridichiara l’esponente Udc -. Diversamente, infatti, da quanto si afferma da più parti, basta leggere con attenzione i bilanci e gli studi autorevoli in materia per capire che le spese istituzionali incidono in maniera minima sul costo generale degli Enti Provincia e che, d’altra parte invece, una loro soppressione, con relativo trasferimento del personale e delle funzioni all’Amministrazione regionale, comporterebbe un aumento dei costi ed un caos istituzionale incontrollabile”.

Muscarello si scaglia contro quelle “logiche populiste che vogliono l’abolizione e non guardano realmente al funzionamento del territorio”. Insomma, grillini, aprite le orecchie: “Se veramente, come qualcuno sostiene, si vogliono tagliare gli sprechi pubbliciha concluso il consigliere provincialelo si faccia con razionalità ed intelligenza nel rispetto dei territori e delle loro autonomie, cominciando a tagliare in primis e seriamente all’Ars ed al Governo regionale ed, a cascata, in tutti gli enti intermedi e nei Comuni”.

(Giusy Briguglio)

12 commenti

  1. MUSCARELLOOOOOOOOO….a casa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    0
    0
  2. mondo.salvatore 2 Marzo 2013 10:29

    le spese inutili ci sono state e ci sono, a me sembra che il debito pubblico lo conferma. il guaio è che corrotti e corruttori l’hanno sempre fatta franca e pare inoltre che tanti non hanno voglia di rinunciare al loro ignobile latrocinio. AUGURI A TUTTI NOI.

    0
    0
  3. puzza di bruciato 2 Marzo 2013 10:46

    Il taglio delle province è inevitabile… perchè fingere di non sentire il vento del cambiamento… Con i costi enormi e gli sprechi incalcolabili delle province si possono attivare degli ammortizzatori sociali straordinari facendo in modo che il cambiamento di rotta, messo in atto da Crocetta, crei meno traumi e rivolte sociali dando tempo alle imprese siciliane di organizzarsi per la ripartenza..

    0
    0
  4. LOGICA VUOLE CHE I TAGLI RIGUARDINO CONGIUNTAMENTE :

    GOVERNO NAZIONALE
    MINISTERI
    REGIONI
    PROVINCE
    COMUNI
    CONSOLATI
    FORZE ARMATE
    SANITA’
    PARTECIPATE PUBBLICHE

    E PARLO DI TUTTE QUELLE SPESE INUTILI CHE ANCORA CI SONO, NON ULTIMO PORRE UN TETTO AI MEGASTIPENDI DI DIRIGENTI E DIRETTORI GENERALI E POLITICI.

    ALTRIMENTI E’ IL SOLITO ACCANIMENTO MEDIATICO CONTRO LA GENTE COMUNE FATTO SOLO PER FARE FUMO..GRILLINI COMPRESI!

    0
    0
  5. liliana parisi 2 Marzo 2013 12:16

    D’accordo che gli sprechi sono soprattutto all’ARS,ma anche le Province non scherzano.Le province vanno abolite e competenze,risorse e personale devono essere ripartiti tra Regione e Comuni,che vanno potenziati perchè erogano servizi ai cittadini.La rappresentatività dei territori non verrà meno, anzi aumenterà,se i Comuni saranno lasciati liberi di consorziarsi con altri confinanti per far fronte a problemi comuni, utilizzando personale e risorse propri,senza spese aggiuntive

    0
    0
  6. Brava, pienamente d’accordo. Vanno abolite senz’altro

    0
    0
  7. bravo muscarello,…sempre dagli altri bisogna incominciare. quello che hanno combinato a messina col hotel riviera e quanto è costato, dovevano abolirla 20 fa

    0
    0
  8. Sembra il classico discorso del ben altrismo tipico italico..Ovvero Esiste un problema province ma c’è ben altro prima da fare,tipico discorso da politico che vuole salvaguardare interessi di parte a discapito della comunità.Ci sono state delle elezioni ,che hanno sancito quali sono le reali volontà della gente ,per cui questo personaggiodell’ UDC, ritorni a fare ben altro…:-)

    0
    0
  9. Bisogna eliminare le provincie, ma prima ancora le regioni fonte di sprechi e di disuguaglianze nella distribuzioni delle risorse….con Messina vittima prediletta, sempre tagliata ed esclusa…dalla regione….Messina spogliata, distrutta…..i suoi uffici, i suoi comandi storici, ormai sono catanesi o palermitani.
    Messina non a più nulla….chissà forse toglieranno solo la provincia di Messina con i lupi palermitani e catanesi pronti sbranare Messina per dividersi il pregiato territorio provinciale…..con l’aiuto dei soliti rinnegati messinesi pronti a svendere il futuro dei loro figli per stupidità…… e c’è ne sono tanti …..

    0
    0
  10. puzza di bruciato 2 Marzo 2013 21:22

    Sembra che anche le sedi inps e l’inail di messina verranno accorpate a catania come precedentemente fatto con il distretto militare.. ai dip. verrà proposta la mobilità…

    0
    0
  11. liliana parisi 3 Marzo 2013 10:57

    Se Messina è spogliata e distrutta,lo deve all’inattitudine della sua rappresentanza politica, a Palermo come a Roma, rappresentanza che non sa o non vuole fare gli interessi della nostra città e del territorio circostante. Non mi sembra però che la Provincia sia stata un esempio di efficienza in favore di Messina:basti pensare alla nave Cariddi,comprata a caro prezzo e lasciata marcire, e allo scempio dell’exhotel Riviera.Sono arrivata a pensare che le uniche cose buone per la città vengano fatte da non messinesi.Noi messinesi sappiamo solo piangerci addosso.

    0
    0
  12. Le province politiche vanno abolite, anzi andavano abolite, siamo in forte ritardo. Le province da abolire ripeto sono quelle che eleggono un presidente, dei consiglieri, una giunta con tutto il rito marcio delle elezioni. Le province territoriali ed economiche devono non solo rimanere ma ove occorra trovare nuove aggregazioni all’interno della stessa provincia.Es: l’area dei comuni di montagna, l’area dell’alcantara, l’area isolana, ecc…Con compiti precisi dettati dalla regione: trasporti interprovinciali, strade, ospedali, scuole. Insomma l’ossatura di una regione che distribuisce lavoro e sviluppo e non incarichi.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007