VI circoscrizione. Le carte di identità negli uffici… della V

VI circoscrizione. Le carte di identità negli uffici… della V

Marco Ipsale

VI circoscrizione. Le carte di identità negli uffici… della V

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lunedì 18 Dicembre 2017 - 10:33

Per il dirigente Natale Castronovo l'attuale sede distaccata di piazza Cutugno è inadeguata e manca il personale. L'alternativa proposta è l'ufficio di via Cile, a San Licandro, distante circa 8 chilometri. La protesta del consigliere Massimo Costanzo. Chiesta anche la chiusura del Centro Servizi della III circoscrizione, a Provinciale

“Il Dipartimento Servizi al cittadino soffre di carenza di personale e carichi di lavoro eccessivi gravano, in particolar modo, sui dipendenti più capaci”. Lo scrive, in una nota rivolta al sindaco Renato Accorinti, al direttore generale Antonio Le Donne e all’assessora al decentramento Nina Santisi, il dirigente Natale Castronovo. “Le condizioni di lavoro – prosegue – sono destinate ad aggravarsi a breve termine a causa dell’elevato numero di dipendenti che andranno in pensione”.

E’ la premessa al problema, che riguarda soprattutto la sede della VI circoscrizione, attualmente divisa in due plessi: quello principale, in via Consolare Pompea, sulla parte del lago di Ganzirri via Ortopedico, e quello secondario, in via Lago Grande, accanto alla scalinata della piazza Antonio Cutugno, lì dove si fanno le carte di identità o i cambi di residenza.

Castronovo chiede al sindaco un atto di indirizzo per reperire locali più ampi, di oltre 300 metri quadri, da destinare a sede unica della VI circoscrizione e “ottimizzare l’uso del personale”, segnalando “l'urgenza che la VI Circoscrizione sia dotata di locali adeguati dal punto di vista funzionale e dimensionale, tenuto conto dell'avvio a regime del servizio di rilascio carta d'identità elettronica”.

Ma quale dovrebbe essere la nuova sede della VI circoscrizione? In attesa di una soluzione, il dirigente Castronovo chiede al direttore Le Donne “l’autorizzazione per sospendere le attività della sede staccata di via Lago Grande”, proponendo in alternativa la sede di via Cile, a San Licandro, distante circa 8 chilometri.

Una soluzione che, secondo il consigliere della VI circoscrizione, Massimo Costanzo, “creerebbe numerosi disservizi all’utenza”. La proposta di Costanzo è quella di “riesumare” la delibera di giunta numero 266 dell’11 marzo 2011, che prevedeva due grandi locali per la sede della VI circoscrizione all’interno dell’Istituto Marino di Mortelle.

Una situazione ancora più paradossale se si considera che, dallo scorso 5 dicembre, come da nota dello stesso Castronovo e della responsabile del servizio anagrafe, Giuseppa Di Bella, "considerata la limitata disponibilità delle carte di identità cartacee", questa "può essere rilasciata soltanto per i casi di reale e documentata urgenza segnalati dal richiedente per motivi di salute, viaggio, consultazione elettorale, partecipazione a concorsi o gare pubbliche ed anche nel caso in cui il richiedente sia cittadino iscritto all'Aire, Anagrafe degli italiani residenti all'estero".

La carta d'identità cartacea viene sostituita dalla carta d'identità elettronica che però, almeno "alla data attuale, potrà essere richiesta solo presso la sede di Palazzo Zanca previo appuntamento telefonico da fissare contattando il numero 090 7722210 e, solo quando saranno adeguati i collegamenti telematici, anche nelle sedi circoscrizionali presso le quali è già attivo il servizio".

Castronovo, infine, sempre per problemi di carenza del personale, chiede a Le Donne anche di chiudere il centro servizi della III circoscrizione, in viale San Martino 437, a Provinciale. In questo caso, sede unica del quartiere resterebbe quella di Camaro San Paolo, alla scuola La Pira, lungo il viale che conduce allo svincolo di Messina Centro.

Un commento

  1. Onestamente su problema sede potrei anche comprendere, ma sul carico di lavoro e sul numero del personale non adeguato ho mille dubbi, visto che ogi volta che ci entro uno lavora e gli altri7altre stanno a fare la maglia, leggere il giornale e a chiacchierare.Forse certe rimostranze andrebbero fatte in tutt’altro senso, ovvero sollecitare una maggiore efficienza di chi lavora meno e premiare i “capaci “. ma questo per la politica e i sindacai sarebbe un’eresia !!! meglio come sempre un premio a pioggia a tutti .

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