"Donne, politica e istituzioni" un corso per emancipare la società

“Donne, politica e istituzioni” un corso per emancipare la società

Eleonora Corace

“Donne, politica e istituzioni” un corso per emancipare la società

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giovedì 19 Luglio 2012 - 06:15

Scadranno entro il 31 luglio i termini per iscriversi al corso "Donne, Politica e Istituzioni", promosso dall'Università di Messina con l'appoggio del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e coordinato dalla professoressa Maria Antonella Cocchiara. Il corso,gratuito e alla sua terza edizione, prevede lezioni e laboratori sul ruolo della donna nella cultura e nelle istituzioni.

Un corso di pari opportunità che, a ben vedere, è un corso di democrazia, essendo i due elementi nei fatti sinonimi. Lo aveva precisato la professoressa Maria Antonella Cocchiara, qualche tempo fa, mentre lanciava la terza edizione del corso di cui è coordinatrice: “Donne, politica e istituzioni”. Realizzato dal dipartimento degli studi Europei e Mediterranei dell’Università degli Studi di Messina, dal Comitato per le Pari Opportunità dell’ateneo peloritano, con il supporto del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, offre un percorso formativo di 112 ore di teoria e 20 di pratica finalizzato alla “diffusione della cultura di genere nelle istituzioni culturali, sociali e politiche”- come si legge nel bando – “per qualificare e aumentare la presenza e la partecipazione delle donne nella vita attiva”. La prima edizione si è svolta nel 2004 e complessivamente è stato frequentato da oltre quattrocento persone, tra queste tanti nomi della politica di Messina e Provincia. Completerà le lezioni un Laboratorio di Comunicazione in cui i partecipanti avranno la possibilità di effettuare stages presso istituzioni e organismi che si sono mostrati particolarmente sensibili al rispetto dei diritti, di genere e non. Le domande di iscrizione potranno essere consegnate entro il 31 luglio. Il corso non è dedicato solo ed esclusivamente alle donne come non è rivolto solo agli studenti dell’ateneo messinese – sebbene questi ultimi avranno la possibilità, frequentandolo, di avere accreditati dai sei a nove crediti formativi, a seconda del corso di laurea – vi potranno accedere tutti i cittadini, essendo l’unico requisito minimo il diploma di scuola media superiore. Un’occasione importante, tra l’altro assolutamente gratuita, per imparare ad essere cittadini a trecentosessanta gradi, formandosi come individui, nel rispetto di ogni diversità, e come membri dello Stato Italiano che investe sempre di più sulle Pari Opportunità, forse anche per colmare un grave scarto culturale rispetto agli altri paesi occidentali. È questa, infatti, la direzione in cui preme l’Unione Europea in generale e la Repubblica Italiana in particolare. Nel 2010 è stata prevista, a questo proposito, anche la formazione dei C.U.G., un Comitato Unico di Garanzia nell’ambito delle pari opportunità, che sostituirà e unificherà le strutture precedenti che operavano nel settore. Il corso della Professoressa Cocchiara, nell’edizione di quest’anno, farà luce anche su queste novità. E se qualcuno considera anacronistici i discorsi sulla difesa e diffusione della cultura di genere, quasi fossero stanchi strascichi del femminismo degli anni settanta, un’occhiata allo stato attuale cultura italiana dimostrerà immediatamente di quanto, invece, ce ne sia bisogno. Lo scenario è a dir poco desolante, con il sessismo imperante- dettato anche dal modello della donna oggetto molto spesso diffuso dagli stessi media – e i cosiddetti “posti di potere” di esclusivo monopolio maschile, il fallocentrismo sembra essere ancora troppo ben radicato nella nostra società. Attenzione, inoltre, a non trascurare un altro aspetto. Oltre alla difesa dei diritti delle donne, le Pari Opportunità servono a salvaguardare e promuovere tutte le diversità: di sesso come di orientamento sessuale, di provenienza come di religione. Come ha ben sottolineato la Professoressa Cocchiara: “Quando si fa qualcosa per le donne, si fa qualcosa per l’intera società”.

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