Riflessione e condivisione alla tradizionale via Crucis organizzata al Gran Camposanto

Riflessione e condivisione alla tradizionale via Crucis organizzata al Gran Camposanto

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venerdì 06 Aprile 2012 - 09:10

Alle 18.00 via alla processione delle Barette. Quest’anno le statue raffiguranti le tappe della passione di Cristo quest’anno raggiungeranno la chiesa della Beata Eustochia in omaggio alla Santa

I venditori di “calia” già da qualche giorno sono posizionati nei “soliti” angoli della via XXIV maggio, gli ambulanti che vendono giocattoli e palloncini ad elio che raffigurano gli eroi dei cartoni animati si aggirano già per strada; i vigili urbani sono a lavoro per vietare il parcheggio delle auto nelle strade che questo pomeriggio accoglieranno la secolare processione della Barette. La città si prepara a vivere il venerdì Santo accompagnando, come da tradizione, le statue raffiguranti le taplle della passione di Cristo. La manifestazione, quest’anno caratterizzata dal passaggio-omaggio a Sant’Eustochia, prenderà il via dalla chiesa “Nobili Arciconfraternite di Ns. Dama della Pietà degli Azzurri e della Pace dei Bianchi”, più conosciuta come Nuovo Oratorio della Pace, e seguirà quindi via XXIV Maggio, via E. Martinez, corso Cavour, via T. Cannizzaro, via Garibaldi, via I Settembre, piazza Duomo, dove S.E. l’Arcivescovo La Piana impartirà la benedizione, via Oratorio S. Francesco, con la caratteristica corsa “a’nchianata di Varetti”, via XXIV Maggio e rientro in chiesa, seguito dalla consueta distribuzione dei pani di cena ai portatori”.

Questa mattina, intanto, all’interno del Gran Camposanto, si è rinnovato il pio esercizio della Via Crucis, con l’assistenza religiosa del diacono Santino Tornesi che ha ripercorso. Alle 17.30, nella Basilica Cattedrale, l’Arcivescovo La Piana, presiederà la “Liturgia nella Passione del Signore”, durante la quale si contemplerà la Passione del Signore attraverso l’ascolto del Passio e il rito dell’Adorazione della Croce. Domani, invece, alle 11.30, al Nuovo Oratorio della Pace, saranno distribuiti i fiori che hanno addobbato le Barette, per essere offerti ai defunti ed infine l’otto aprile, domenica di Pasqua, alle 11, nella Basilica Cattedrale, l’Arcivescovo celebrerà la S. Messa Pontificale, nel giorno della Risurrezione del Signore.

ORIGINI STORICHE DELLE BARETTE
Le origini della processione si fanno risalire al XV secolo, periodo della presenza spagnola, e sin dalla sua prima apparizione fu considerata la più importante manifestazione religiosa pasquale a Messina. Il termine Barette trova riferimento nelle origini del corteo religioso, poiché erano portati a spalla un’immagine dell’Addolorata, un simulacro di bara con il Cristo morto, seguito da altre piccole bare. Fu nel 1610 che la Confraternita dei Bianchi deliberò di promuovere una processione con statue rievocative la Passione di Cristo. Essa si svolgeva nella notte del Giovedì Santo, alle “due ore di notte”, le 21 attuali, e venivano portate in processione una statua dell’Addolorata, una grande croce seguita da cinque bare rappresentanti i misteri dolorosi, un feretro di cristallo con un Cristo morto e la bara della Santa Spina portata a spalla dai padri Domenicani. Il terribile terremoto del 1783 impose una sosta sino al 1793, quando venne ripresa con notevoli sacrifici. Nel 1801 la processione venne spostata al Venerdì Santo e negli anni successivi si arricchì di nuove Barette, come la Caduta e l’Ultima Cena. Nuovamente un terremoto (nel 1908) interruppe la Processione per quattordici anni e ne distrusse alcuni gruppi statuari. Ripresa nel 1923, venne nuovamente interrotta nel 1940, a causa della guerra. I gruppi statuari ospitati nella chiesa del SS. Salvatore, vennero restaurati e la Pasqua del ’45 sancì la ripresa della processione con un percorso che toccava via Porta Imperiale e via N. Bixio. Nel 1950, dopo una permanenza biennale nella chiesa di S. Caterina Valverde, le barette vennero sistemate nel Nuovo Oratorio della Pace, l’odierna sede, da dove ogni anno si avvia la processione. Frattanto con gli anni la Confraternita dei Bianchi, fusasi nel 1971 con quella di S. Basilio degli Azzurri, non poté più far fronte all’organizzazione della Processione. Risposero prontamente i Battitori, eredi degli antichi custodi, e dal 1994 la Confraternita SS. Crocifisso, subentrò nell’organizzazione della Processione.

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