Il neo soprintendente Orazio Micali: "La nostra linea di meta è la difesa dei Beni comuni"

Il neo soprintendente Orazio Micali: “La nostra linea di meta è la difesa dei Beni comuni”

Rosaria Brancato

Il neo soprintendente Orazio Micali: “La nostra linea di meta è la difesa dei Beni comuni”

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venerdì 20 Maggio 2016 - 13:19

Cambio di guardia alla guida della Soprintendenza ai beni culturali di Messina. A Rocco Scimone subentra Orazio Micali. Alla cerimonia presente l'assessore regionale Carlo Vermiglio. Fotogallery di Giovanni Isolino

“La nostra linea di meta sono i beni comuni”. Il passaggio di consegne tra l’ex sovrintendente Rocco Scimone ed il nuovo, sia pure ad interim, Orazio Micali, si gioca tutto sul parallelismo tra sport e tutela dei Beni culturali e si sintetizza tutta in questa frase detta da chi ha preso la “staffetta” e si prepara a correre in piena continuità col predecessore.

In tempi encomiabilmente europei questa mattina, alla presenza dell’assessore regionale ai Beni culturali Carlo Vermiglio, si è svolta, nella cornice dell’Auditorium della chiesa Buon Pastore, la cerimonia che suggella il cambio di guardia alla Sovrintendenza. Presenti i deputati Enzo Garofalo, Nino Germanà e Marcello Greco, ma soprattutto gli impiegati e i dirigenti, testimonianza concreta del lavoro di squadra che ha portato di volta in volta risultati.

“Voglio usare la metafora dello sport che sia io che Scimone e Micali abbiamo praticato per definire quel che il soprintendente ha fatto in questi anni- ha dichiarato Vermiglio- Da sportivo ha ricoperto tutti i ruoli nella squadra di rugby, da capitano a tallonatore, a riserva. Come soprintendente non posso che ricordare come Scimone abbia sempre puntato sullo spirito di squadra e abbia operato con professionalità, impegno e soprattutto umanità. La città ci vede come quelli che dicono no, ma noi dobbiamo dire grazie alla soprintendenza per tutti i no che ha detto, per un compito svolto con rettitudine ed a tutela dei nostri tesori. Messina ha pagato le conseguenze di un terremoto, di due guerre mondiali, ma danni terribili ha fatto anche l’ignavia di molte amministrazioni. Per questo dobbiamo ringraziare chi ha avuto la forza di dire no”.

E di no a tutela delle bellezze della città e della provincia Rocco Scimone ne ha dovuti dire tanti, insieme al suo staff ed alle direzioni divise per settori. Ma è grazie al rigore di questi anni se adesso la scommessa che vede impegnata Soprintendenza e Regione insieme è per il Forte di San Salvatore, la Real Cittadella e la Cripta del Duomo. Ma sono solo alcuni dei punti forti di un lavoro di squadra che da oggi continuerà con un altro capitano ma con la stessa filosofia di sempre.

“Se non si ha spirito di squadra non si va da nessuna parte- ha commentato Rocco Scimone- Io ho lavorato dal ’99 sempre con le stesse persone. Lascio la soprintendenza nelle mani migliori. Sono anche contento del fatto che l’assessore regionale sia Carlo Vermiglio, perché è dai tempi dell’assessore regionale D’Andrea che non si vedeva tanta attenzione per Messina. Ringrazio tutti e li invito ad avere nei confronti del mio successore la stessa lealtà che avete finora dimostrato”.

Ed a conclusione della breve cerimonia anche Orazio Micali ha seguito la stessa metafora dello sport, che in fondo ha le regole della vita: “Nel rugby sono stato panchinaro e in prima linea, ma è uno sport che t’insegna a soffrire, a resistere ed a difendere la linea di meta insieme ai tuoi compagni. Anche quando la forza di resistere viene meno c’è sempre qualcuno che continua a difendere. Ecco, il nostro ruolo è questo, e la nostra linea di meta sono i nostri Beni comuni. In questo momento, grazie anche al lavoro fatto e dall’attenzione dell’assessorato, la palla è nelle nostre mani. Dobbiamo continuare in questo percorso e non fermarci”.

Ci sarà tempo e modo per affrontare con il neo soprintendente Micali le priorità e le varie “frontiere” che ci sono davanti. Oggi è il giorno della staffetta nel segno della continuità.

Ma poche parole le chiediamo per quel che riguarda la Cripta del Duomo, e l’architetto ci spiega che nei giorni scorsi c’è stato già un incontro con la Curia per concordare i prossimi passi. Non ci sono molte risorse a disposizione, quindi si potrà fare un passo alla volta, anche se ciò che conta è iniziare. L’obiettivo, dopo il successo della Giornata del Fai, è quello di aprire al turismo anche da crociera e destinare, ad esempio, anche una sola sala, almeno per iniziare. In questo caso si dovrà trovare una mostra o un’iniziativa non eccessivamente complessa, ma di semplice realizzazione e a costi non esorbitanti. Man mano che i visitatori arrivano e che si trovano risorse si potrà procedere con i passi successivi.

L’impressione è che con la presenza di un assessore regionale ai Beni culturali messinese e legato alla cultura e al patrimonio dello Stretto, la città non sarà più tanto una Cenerentola dell’isola. Almeno per altri mesi. In cantiere ci sono tantissimi progetti, compreso quello della Cittadella della cultura, nonché una serie di progetti inseriti nel Patto per la falce. Le “mete” finora conquistate possono essere d’auspicio per continuare a non arrendersi.

Rosaria Brancato

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