La Carovana Antimafia fa tappa a Messina. Domani davanti al Teatro in Fiera

La Carovana Antimafia fa tappa a Messina. Domani davanti al Teatro in Fiera

La Carovana Antimafia fa tappa a Messina. Domani davanti al Teatro in Fiera

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venerdì 05 Aprile 2013 - 08:07

Alle ore 17:00 i carovanieri sosteranno alla passeggiata a Mare dove attraverso perfomance e letture, si lancerà il messaggio che la mafia si sconfigge attraverso la partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla gestione del territorio

La Carovana Internazionale Antimafie quest’anno, per la sua sedicesima edizione, è partita da Tunisi, dal Social Forum Mondiale ed arrivata il 2 aprile in Sicilia.

Domani, sabato 6 aprile, dopo la tappa programmata di Giardini Naxos, sosterà simbolicamente di fronte al Teatro in Fiera, su proposta del Circolo Arci Thomas Sankara di Messina.

Alle ore 17:00 i carovanieri sosteranno alla passeggiata a Mare dove attraverso perfomance e letture, si lancerà il messaggio che la mafia si sconfigge attraverso la partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla gestione del territorio. La lotta alla mafia è una pratica collettiva di riconquista degli spazi – spazi urbani, spazi di democrazia, spazi di parola – non solo di beni confiscati alla mafia ma di beni che devono essere resi indisponibili alla speculazione e alle logiche privatistiche.

La Carovana internazionale antimafie, manifestazione itinerante, nata nel 1994 da un’idea dell’Arci Sicilia è organizzata da Arci, Avviso pubblico e Libera, che spiegano: “Il teatro In Fiera, restituito alla fruizione collettiva con il nome di Teatro Pinelli, per oltre due mesi è stato fucina di idee di partecipazione ed esperimento di democrazia partecipata, proponendo un palinsesto culturale fitto di perfomance ed incontri, che ha visto insieme migliaia di persone: operatori dello spettacolo, protagonisti delle vertenze di lavoro cittadine, studenti, e la parte migliore della città.

Questa esperienza fondata sulla pratica della costruzione dal basso dei beni comuni, attraverso la gestione diretta delle cittadine e dei cittadini, ha acceso i riflettori su uno spazio pubblico chiuso da oltre 20 anni, abbandonato all’incuria dalla non-gestione da parte di un ente pubblico, l’autorità portuale, con il silenzio complice delle istituzioni locali. Il teatro è diventato laboratorio artistico e politico dove elaborare nuovi modelli di gestione nell’ottica dell’autogoverno dei beni comuni. Solo dopo la liberazione del teatro da parte degli occupanti, in città si è aperta una riflessione sul fronte del porto, il più grande polmone verde della città negato alla fruizione collettiva da cancelli e lucchetti, per contrastare la visione progettuale dell’autorità portuale, destinata esclusivamente al crocierismo e diportismo, senza alcuna attenzione alla cultura, alle arti, al sociale. Il Teatro Pinelli non è stato soltanto atto di denuncia ma laboratorio politico di progettazione dal basso, che ha coinvolto esperti e cittadini in un progetto di riqualificazione e gestione partecipata, interrotto dal sequestro preventivo richiesto dall’autorità portuale che intende ristrutturarlo con la cifra esorbitante di quasi 4 milioni di euro. In una città sull’orlo del dissesto finanziario, e in cui i servizi essenziali vengono tagliati e si sono volatilizzate le fabbriche, il terziario e i cantieri navali, il percorso progettuale del Pinelli ha prospettato possibilità concrete di riqualificazione urbana e sociale a budget limitato e forme di altra economia”.

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