Furti nell'area archeologica di Tindari: un arresto e una denuncia

Furti nell’area archeologica di Tindari: un arresto e una denuncia

Furti nell’area archeologica di Tindari: un arresto e una denuncia

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sabato 03 Giugno 2017 - 10:33

Entrambi dovranno rispondere di furto aggravato.

Sono stati beccati a scavare con un piccone ed una vanga all’interno del sito archeologico di Tindari, area protetta dai Beni Culturali nonché zona di elevato interesse storico ed archeologico. Manette ai polsi per Gaetano Gulisano, 54 anni di Paternò, e denuncia a piede libero un altro catanese di 57 anni, anche lui del catanese.

Ad intervenire sono stati i poliziotti del Commissariato di Patti a seguito di una segnalazione giunta nella notte tra l’1 ed il 2 giugno. Ad allertare gli agenti sono stati i custodi del sito archeologico dopo aver notato due persone che stavano scavando abusivamente nelle vicinanze del Teatro greco.
Le immediate ricerche da parte dei poliziotti, coadiuvati dei militari dell’Arma dei Carabinieri, hanno in breve dato risultati.

I due sono stati localizzati lungo un costone di roccia, in una zona impervia da raggiungere. I poliziotti hanno allora atteso che ai spostassero da quell’area per poi bloccarne uno.

Si trattava di Gaetano Gulisano che, a seguito di perquisizione, è risultato anche in possesso di una lampadina tascabile a led di colore azzurro, un piccone ed una vanga per scavare. Il complice è stato individuato e fermato poco dopo.

2 commenti

  1. tutto sommato è andato bene ai ladri, bisogna scavare e scavare, eppoi è un area non del tutto bonificata, innanzitutto potrebbero trovare delle finte PENNE STILOGRAFICHE, che non sono altro che delle bombe buttate dagli alleati, poi non bisogna dimenticare che l’area per tanti anni è stata oggetto di agricoltura, quindi con l’aratro quando saltava fuori una pietra o un coccio la buttavano di lato, e li se uno guarda bene c’è una collinetta artificiale piena di erba e terra appunto derivata da questi cocci, insomma per trovare qualcosa bisogna scavare dai 2 ai 3 metri, per quanto riguarda monete ed altro in tempi passati la BCAA ha costarso la zona di segatura di ferro, e dunque addio anche al metaldetector.

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  2. tutto sommato è andato bene ai ladri, bisogna scavare e scavare, eppoi è un area non del tutto bonificata, innanzitutto potrebbero trovare delle finte PENNE STILOGRAFICHE, che non sono altro che delle bombe buttate dagli alleati, poi non bisogna dimenticare che l’area per tanti anni è stata oggetto di agricoltura, quindi con l’aratro quando saltava fuori una pietra o un coccio la buttavano di lato, e li se uno guarda bene c’è una collinetta artificiale piena di erba e terra appunto derivata da questi cocci, insomma per trovare qualcosa bisogna scavare dai 2 ai 3 metri, per quanto riguarda monete ed altro in tempi passati la BCAA ha costarso la zona di segatura di ferro, e dunque addio anche al metaldetector.

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