Agli arresti domiciliari l'ex commissario della Polizia Municipale Aldo Bruzzano

Agli arresti domiciliari l’ex commissario della Polizia Municipale Aldo Bruzzano

Redazione

Agli arresti domiciliari l’ex commissario della Polizia Municipale Aldo Bruzzano

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sabato 13 Ottobre 2012 - 13:02

I Carabinieri hanno arrestato in nottata l'ex commissario della Polizia Municpale Aldo Bruzzano. Gravi i reati contestati che vanno dal peculato alla ricettazione. L'inchiesta, della Procura di Messina, avviata nell'agosto del 2011. Sotto la lente d'ingrandimento dei magistrati l'utilizzo a fini privati di un'auto di servizio e la ricettazione di gioielli rubati in un negozio di compro oro di cui Bruzzano era socio occulto.

La notizia è deflagrata in città come una bomba. Aldo Bruzzano era sicuramente un investigatore noto ed apprezzato, conosciuto soprattutto per la lotta ai reati in materia edilizia e di violazione delle leggi ambientali. Da ieri sera il Commissario ispettore superiore della Polizia Municipale, Aldo Bruzzano, 65 anni, ex comandante della sezione ambientale ed in pensione dal primo settembre scorso, si trova ristretto agli arresti domiciliari. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Messina Centro gli hanno notificato un ordine di custodia cautelare per una lunga serie di reati: ricettazione, peculato, falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri.
Un’inchiesta clamorosa, avviata oltre un anno fa dai sostituti Adriana Sciglio e Diego Capece Minutolo. In otto mesi i Carabinieri hanno messo assieme un vero e proprio dossier finito sulla scrivania degli inquirenti che hanno chiesto ed ottenuto dal gip Giovanni De Marco l’arresto di Bruzzano. Numerose i casi finiti sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori. C’è la vicenda relativa all’utilizzo dell’auto di servizio. Il commissario fra marzo ed aprile scorsi nonostante fosse in ferie, avrebbe usato un’auto di servizio della Polizia Municipale a fini personali. E questo sarebbe avvenuto più volte come confermato da alcuni colleghi.
Inoltre avrebbe coperto alcuni abusi edilizi. In una relazione di servizio, redatta dopo un sopralluogo effettuato nel 2010 a seguito di un esposto, Bruzzano avrebbe attestato falsamente di aver appurato l’esistenza di opere edili che erano state oggetto di sanatoria. In realtà, hanno accertato i carabinieri, erano state realizzate ulteriori opere che non rientravano nella concessione edilizia in sanatoria. Ma questo non fu segnalato da Bruzzano nella sua relazione. Infine l’ex di Polizia Municipale sarebbe stato socio ed amministratore occulto di una società di compro oro. Secondo quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri Bruzzano avrebbe acquistato più volte monili di provenienza illecita, probabilmente provento di furti e rapine. Bruzzano era già finito al centro di un’inchiesta giudiziaria nell’aprile scorso. Il commissario fu indagato dalla Procura di Reggio Calabria per l’iter di un progetto di realizzazione di un complesso residenziale nella zona nord di Messina. I magistrati gli contestarono la soppressione e occultamento di atti veri, falso ideologico e omessa denuncia. Nell’inchiesta fu indagato anche l’ex procuratore aggiunto di Messina, Pino Siciliano.

8 commenti

  1. Finalmente avete pubblicato una notizia che da ieri sera conoscevamo tutti.
    Però, che velocità!!!!!!!!!!!!

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  2. puzza di bruciato 13 Ottobre 2012 13:54

    Domando e dico: ma se, diciamo,un ex-tutore viene colto con le mani nella marmellata!! e se i giudici gli riconoscono un comportamento anomalo, e non si sà da quanto tempo, al regolamento deontologico dei vigili della città, non dovrebbero essere dichiarate nulle tutte le relazioni di servizio redatte dal sopra citato?

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  3. Sono anni che scrivo inascoltato dello smantellamento in uomini e mezzi della Polizia Municipale Edilizia, che insieme all’interim decennale del dipartimento Attività Edilizia e Repressione Abusivismo furono la miscela esplosiva della devastazione del nostro territorio, coniai il motto per Messina, UNA PARTICELLA UN PALAZZO. Sarà un’impresa da titani ricostruire questi settori importanti dell’amministrazione per la custodia e valorizzazione del nostro territorio, ma è necessario, altrimenti non ci sarà piano regolatore che terrà a bada gli AMA TRAVAGGHIARI del cemento.

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  4. POVERINO ARRONTONDAVO LO STIPENDIO

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  5. orazio tringali 14 Ottobre 2012 10:15

    Un tutore dell’ordine, conosce bene le leggi, quindi solo per questo la pena dovrebbe essere triplicata. Niente arresti domiciliari. Se non si fa così non si elimina mai il mal costume. Oggi va in galera solo chi ruba un panino per fame perchè è povero e non ha i sodi per comprarlo.

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  6. E ora chi risarcisce i danni fatti in passato da questo signore e dai suoi uomini? le case abusive nel centro di Messina indisturbate dopo dettagliate denunce? i lavori regolari sospesi senza motivo da chi non si assoggettava a certe regole? riguardo i compro oro, da anni lo sanno tutti che l’attività non è compatibile col ruolo istituzionale del comandante, ma nessuno poteva dirlo senza passare i guai!
    Tant’è che lo hanno preso solo dopo il pensionamento…

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  7. ERA UNA VITA CHE FACEVA CHE FACEVA QUESTO AFFIZZIO L’HANNO SCOPERTO SOLO ORA?

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