Da via Taormina a fondo Saccà: in commissione consiliare focus sul risanamento

Da via Taormina a fondo Saccà: in commissione consiliare focus sul risanamento

Marco Ipsale

Da via Taormina a fondo Saccà: in commissione consiliare focus sul risanamento

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venerdì 07 Settembre 2012 - 13:57

Il coordinatore del settore tecnico dell’Iacp, ing. Achille D’Arrigo, risponde punto su punto sulla situazione dei vari ambiti: Matteotti, via Taormina, fondo Basile, fondo De Pasquale, Bisconte, fondo Saccà e Camaro San Luigi

L’assessore al risanamento, Roberto Sparso (in procinto di dimettersi, vedi articolo a parte), il consigliere comunale Giuseppe Capurro, il coordinatore del settore tecnico dell’Iacp, ing. Achille D’Arrigo. Sono i protagonisti dell’ultima seduta della III commissione consiliare, che si occupa di risanamento, politiche per la casa e patrimonio comunale.

La commissione è stata convocata, con l’audizione dell’assessore e dei rappresentanti dell’Iacp, per conoscere la programmazione complessiva sulle politiche per la casa, anche alla luce di una possibile revisione della legge numero 10.

La seduta è stata aperta dall’intervento dell’assessore Roberto Sparso: “In merito ad una possibile revisione della legge 10, non c’è alcuna novità e comunque personalmente non vi faccio molto affidamento. Da quando mi sono insediato, non è arrivato alcun finanziamento regionale e probabilmente non ne arriveranno in futuro. Nel settembre del 2011, la Giunta ha esitato una delibera per la rivisitazione dei piani particolareggiati per il risanamento, che prevedeva un coinvolgimento dei privati nell’edilizia residenziale pubblica, successivamente ripreso dalla legge regionale 1/2012 per la quale si è in attesa delle norme di attuazione e non si sa come muoversi nei dettagli. E’ invece pronto il regolamento per l’assegnazione degli alloggi, che sarà proposto al Consiglio comunale per le eventuali modifiche. In questo momento la situazione è caotica per la presenza di due graduatorie e tre elenchi diversi. La nuova graduatoria unica sarà pubblicata anche su internet”.

Sparso entra poi nello specifico degli ambiti: “Le case di via Taormina, ancora non assegnate, hanno già delle carenze e comunque non si sarà in condizione di demolire le casette che verranno lasciate libere. Con riferimento poi agli alloggi comprati a San Filippo, è stato un errore intervenire su tre lotti di tre distinte aree. Laddove si demoliscono le baracche, si vengono a creare problemi igienico-sanitari poiché spesso le recinzioni sono fatte in maniera approssimativa. Infine, tra un anno e mezzo scadrà il contratto stipulato dal Comune con la Gife, società proprietaria del palazzo del rione ferrovieri e bisognerà trovare una nuova sistemazione agli abitanti poiché al momento rappresenta una spesa troppo onerosa”.

“Nei villaggi – interviene il consigliere Nino Carreri – qualcuno sta distribuendo moduli, invitando a presentare le domande per un prossimo bando. Si dica chiaramente che la delibera dovrà essere prima approvata dal Consiglio comunale, per non creare false illusioni. Quando le persone ottengono l’alloggio popolare – aggiunge – spesso sono oggetti di angherie da parte di teppisti: questo è un altro fallimento del risanamento”.

Alla seduta della commissione consiliare non era presente il commissario dell’Iacp, carica che a dire il vero al momento è vacante, poiché si è in attesa della rinomina dell’ing. Venerando Lo Conti. Ma proprio da Lo Conti, il consigliere Giuseppe Capurro avrebbe voluto notizie sulla situazione in generale ed in particolare “sul cantiere Annunziata, dove l’impresa ha abbandonato i lavori, sull’area di Bisconte, sbaraccata ormai da 10 anni e su via Taormina. Ci si deve battere per istituire l’ufficio unico per il risanamento – prosegue – perché più enti non riescono a dialogare tra loro ed ancora oggi vi sono circa 3mila baracche. A fondo Fucile ed a fondo Saccà, le famiglie con abitazioni limitrofe al cantiere recintato vivono in uno stato di grave disagio e sono state abbandonate”.

Anche Capurro parla poi dei vari ambiti del risanamento: “L’ambito A sarebbe stato completato se si fosse sbaraccata l’area dell’Annunziata alta. Nell’ambito B le aree sbaraccate di Giostra-Tremonti sono sbaraccate e pronte per l’edificazione, ma la programmazione non decolla. E’ necessaria una maggiore sinergia tra Comune e Iacp perché le contraddizioni sono tante. Ad esempio sono stati recentemente consegnati in custodia i 12 alloggi di fondo Basile ma non vi sono gli allacci dell’acqua, dell’energia elettrica e della fognatura. Rispetto alle vicende di altre alloggi, vedasi i 189 alloggi di Bisconte, è vero che alcuni non vogliono pagare il canone, ma è anche vero che vi sono famiglie che il canone lo pagano regolarmente e vorrebbero mettersi in regola. Manca un controllo su strutture che hanno un’importante valenza patrimoniale per l’Amministrazione, mentre i cittadini si ritrovano privi di servizi efficienti. Se non si riesce ad intervenire con fondi pubblici, bisognerebbe attivare fondi privati. Sei anni si sono consumati per realizzare in una prima fase alloggi in via Taormina, solo sei mesi sono stati invece necessari perché in una fase successiva una seconda impresa lavorasse alacremente. Che ne sarà, infine, degli alloggi resisi liberi dopo il trasferimento della caserma dei carabinieri di Camaro San Luigi nell’area dell’ospedale militare di viale Europa?”.

A dare una risposta ai quesiti proposti, è il coordinatore del settore tecnico dell’Iacp, ing. Achille D’Arrigo, che precisa che, al commissario, la convocazione non è mai arrivata. Spiega poi: “Nell’ambito A, al Matteotti, il contratto è stato rescisso con la prima impresa e rifatto alle stesse condizioni con una nuova impresa. La consegna dei lavori avverrà in questi giorni. L’area è rimasta chiusa per un certo periodo ed è divenuta luogo di deposito dei materiali più diversi, nonostante a 50 metri operi un commissariato di polizia che comunque non può custodire l’area 24 ore su 24. In via Taormina il nuovo cantiere sta procedendo velocemente, stante l’attivismo dell’impresa. Questa fortuna non si è avuta coi 28 alloggi del primo cantiere, con un’impresa che ha impiegato parecchi anni. A livello di abitabilità, vi sono procedure burocratiche da rispettare che comportano tempi tecnici connessi al rilascio delle necessarie certificazioni. Ad oggi mancano gli attestati solo per due alloggi. La perizia giurata verrà sottoscritta in settimana e sarà trasmessa al Comune. Per quanto riguarda fondo Basile, anche qui si è rescisso il contratto. Si è proceduto alla redazione di una variante e ad un nuovo appalto per l’importo di 250mila euro. Le case sono in attesa dell’abitabilità, che sarà parziale e collegata solo ad una parte degli alloggi. Appena una settimana fa, ho firmato una delibera di pronta urgenza perché possano essere svolti tutti i necessari lavori utili alla realizzazione e posa di elementi infrastrutturali necessari e funzionali alla fornitura elettrica ed idrica. L’impresa inizierà i lavori in settimana, mentre per la parte retrostante si attende la perizia di variante. Per ciò che concerne fondo De Pasquale, il cui progetto per 60 alloggi è approvato e finanziato coi fondi della legge 10, è necessario trasferire un panificio in un altro sito già individuato, ma l’operazione non è semplice poiché l’avvocato che cura gli interessi del commerciante presenta varie istanze. Quando il panificio andrà via, gli atti già pronti saranno inviati all’Urega affinché si proceda con la gara. Per Bisconte e Fondo Saccà, invece, non c’è copertura finanziaria. Si era pensato con l’assessorato di procedere con un progetto di finanza, ma l’ipotesi non ha avuto seguito. Le case di Camaro San Luigi, infine sono rientrate nella disponibilità del patrimonio dell’Iacp. Auspico che siano presto consegnate al Comune”.

(Marco Ipsale)

Un commento

  1. Quando il “signor” Capurro dichiara “…. più enti non riescono a dialogare fra loro …”, non fa altro che ammettere l’incapacità di questa classe politica, cui egli stesso appartiene. E di questa incapacità lui è uno dei principali attori, tenuto conto che del suo elettorato fanno parte tanti baraccati ed ex tali. Il bacino di voti che possono offrire i baraccati, come tutti sappiamo, è molto consistente e particolarmente ambìto. Se il sindaco e il presidente (o commissario) dell’IACP non sono capaci di sedersi ad un tavolo e stabilire cosa e come si deve fare per “ripulire” Messina dalle baracche, sarebbe il caso che si ritirassero in buon ordine loro ed i loro codazzi. Capitolo a parte è la carenza di finanziamenti. Per questo, tutta la deputazione regionale messinese, il “signor” sindaco dalle multi-poltrone in primis, sbaraccassero dalla politica e se ne tornassero a fare il loro mestiere (chi ce l’ha almeno).A destra e a sinistra, passando, ovviamente, per il centro.

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