Quando la legge del mare e del cuore sfida e vince quella dello Stato

Quando la legge del mare e del cuore sfida e vince quella dello Stato

Rosaria Brancato

Quando la legge del mare e del cuore sfida e vince quella dello Stato

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domenica 13 Ottobre 2013 - 07:00

La legge Bossi-Fini deve essere modificata per diversi motivi, ma comunque la si pensi, ha fallito perchè non ha raggiunto gli obiettivi prefissati. Seimila morti e oltre 265 mila immigrati sono la prova che non è con la paura che fermi gli scafisti. Alcune norme, come quelle che prevedono i respingimenti o il reato di favoreggiamento, sono inconcepibili.

La legge Bossi-Fini deve essere modificata per una serie di motivi, al di là del fatto che, le tragedie del mare sono la dimostrazione che sul piano degli obiettivi da raggiungere ha fallito. Quello che mi sconcerta di più è la parte relativa al reato di favoreggiamento per chi soccorre un profugo in mare. La trovo una norma contro natura. Il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini ha raccontato della paura dei pescherecci di non incorrere nello stesso destino di quei capitani tunisini che si fecero 40 giorni di carcere, 4 anni di processo e si videro sequestrate le barche per avere salvato 44 naufraghi.. Non era il medioevo, era l’agosto del 2007, appena sei anni fa. E’ questo timore sia dell’incorrere nel reato di favoreggiamento che nel sequestro dell’unico bene dal quale dipende la loro vita, la barca, che i pescherecci evitano di prestare soccorso. Lo scorso agosto in Fiera, nell’ambito dell’Estate messinese è stato proiettato il bellissimo film di Emanuele Crialese, ‘Terraferma’. E’ la storia di chi conosce una sola legge, quella del mare, che è la stessa da sempre e che vede nel mare l’origine della vita e della morte e proprio per questo ci rende tutti fratelli. E’ la vita di gente semplice che di fronte alla tragedia accoglie il dolore nella propria casa, sfidando la legge dello Stato. E’ il racconto di due donne diverse, una clandestina ed un’italiana per le quali raggiungere la terraferma è un sogno che le rende uguali. Nell’ultima scena c’è una barca sotto sequestro che solca le acque verso la libertà e la libertà è rappresentata proprio dalla terraferma.

Se un uomo sta morendo nessun pescatore, che ogni giorno andando per mare sfida la sorte dirà mai: “Sono clandestini, adesso, mentre affogano, avviso la Guardia Costiera e aspetto il loro arrivo. Oppure scappo, torno a riva e allerto i soccorsi”. Non è nella natura umana. Questa tra l’altro non è una norma assoluta, nel senso che non impone ai naviganti di lasciare in mare chiunque, ma solo ed esclusivamente gli immigrati. Se sta annegando un miliardario il cui panfilo è andato a picco, una nave da crociera carica di turisti, un motoscafo di contrabbandieri, il pescatore li può salvare. Se vede morire esseri umani di colore nero scampati all’inferno e diretti a un nuovo inferno, allora scatta il favoreggiamento dell’immigrazione.

Legge Bossi-Fini, art.12 comma 1 “chi compie atti diretti a procurare l'ingresso nel territorio dello Stato di uno straniero ovvero persona non cittadina o senza titolo di residenza permanente è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa fino a 15.000 euro per ogni persona".

Il secondo comma nello specificare che "non costituiscono reato le attività di soccorso prestate in Italia nei confronti degli stranieri in condizioni di bisogno comunque presenti nel territorio dello Stato" non basta a frenare la paura, perché si fa riferimento al territorio italiano e perché il processo ai marinai è un fatto realmente accaduto e non frutto di fantasia.

A prescindere dall’impossibilità in quei frangenti di verificare il possesso di carta d’identità o del permesso di soggiorno, o di calcolare se si è in acque italiane o meno, è pura follia pretendere che un uomo di fronte a un naufrago gli chieda se viene da noi per divertimento o per portare capitali che nel suo Paese sono frutto di attività illecite (in quest’ultimo caso le porte le troverebbe aperte, eccome…). Per fortuna i pescatori non sono politici, non sono grandi statisti, hanno una sola legge, quella del cuore. Quando Ulisse arrivò da naufrago sull’isola, mica gli spararono addosso, nacque l’Odissea, ne venne fuori una storia immortale che narra di ospitalità e non di intolleranza. E da immigrato lontano da casa sua ha vissuto 20 anni mica 2 giorni. Che la Bossi-Fini ha fallito lo dicono i numeri: i morti in mare in dieci anni sono oltre 6 mila e dal 2001 sono sbarcati 265. 722 migranti. Non abbiamo fermato gli scafisti con la paura. Se qualcuno è pronto a tutto pur di andare via é perché muore di fame, perché la sua amatissima terra non è più patria e non è più madre. Il dovere di accoglienza lo abbiamo non solo nei confronti di quelle persone che scappano perché rischiano la tortura, il carcere, la morte, ma anche per quelle che se restano moriranno di fame e di sete. Anche la povertà è una dittatura, è una mancanza di democrazia. Non abbiamo fermato gli scafisti, perché la voglia di vivere è più forte di ogni altro istinto. E questa gente vuole vivere. Se non comprendiamo questo non saremo in grado di fare nessuna norma giusta. Vuole vivere e noi chiediamo ai pescatori di lasciarli morire in acqua in attesa che qualcuno controlli se sono terroristi o narcotrafficanti travestiti da disperati. Mi ha sconvolto leggere che tra i cadaveri di Lampedusa hanno trovato una madre ed un neonato ancora uniti dal cordone ombelicale. Quella donna chiedeva vita per sé e il suo bambino, che ha partorito in una barca troppo simile a quelle che portavano gli schiavi africani a morire in America. La Bossi Fini deve essere modificata perché ignora che in quelle barche ci sono vite umane. La norma sui respingimenti, è scellerata e ci rende complici. L’accordo siglato nel 2009 con Gheddafi ci ha autorizzato ai controlli in alto mare e quindi a rispedire indietro verso le coste della Libia persone che di lì a poco sarebbero morti abbandonati nel deserto. Il termine respingimento è così vicino alle parole odio e ostilità da fare paura per la sua freddezza. Le condizioni dei centri di identificazione, infine, sono tali che lasciano senza parole. Chi sale su quei barconi ha poche speranze, puoi venire in Italia SOLO se hai un contratto (e già questa norma fa ridere), se non ce l’hai sei rispedito indietro. Chi non ha permesso di soggiorno deve comunque essere identificato, va a finire nei centri d’identificazione (norme queste derivate dalla precedente legge Turco-Napolitano). L’ultima nota è per le dichiarazioni di Alfano poche ore dopo la tragedia di Lampedusa, quando ha proposto per l’isola il Nobel per la pace. Nobile proposta, ma ha sbagliato i tempi. Quando Letta e Barroso sono andati nell’isola sono stati fischiati da pescatori, cittadini, associazioni umanitarie che esponevano i cartelli con le foto delle condizioni dei Centri di identificazione. Lampedusa, i siciliani sulle cui coste arrivano migliaia di profughi non hanno bisogno oggi di una targhetta premio. Hanno bisogno di cose concrete, di finanziamenti che si tramutino in fatti, aiuti reali, di attenzioni e riflettori accesi ogni giorno. Parlare di Nobel per la pace oggi è come dare una pacca sulla spalla a qualcuno che in ginocchio, sanguinante, solo, ha attraversato l’inferno. Si è appena alzato in piedi barcollante e tu gli dai una pacca sulla spalla e gli dici: “bravo, ce l’hai fatta” e poi ti giri dall’altra parte, anche per paura che lui ti tocchi con le mani sporche di fango e sangue.

Rosaria Brancato

11 commenti

  1. cara rosaria ,tutto quello che scrivi è giusto e pieno di verità,ma l’atra faccia della medaglia come tu sai è totalmente diversa.L’Italia è ormai un paese povero e pluritassato siamo ormai falliti,come possiamo far si che tutta questa gente venga mantenuta da noi che ormai per vivere stiamo copiando il loro sistema di vita?via laureati e dentro morti di fame dove andremo a finire?Secondo me lo sai!!

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  2. Chapeau ad un articolo che ci riporta ad una responsabilità che ipocritamente vogliamo sfuggire, tacciandola per “buonismo” quando riguarda i nostri “fratelli di ogni dove”, ma invocandola per i nostri “fratelli italiani” colpiti dalla crisi in modo che questa contrapposizione diventi l’alibi per abbandonare tutti al loro destino.

    Grazie ancora per questo seme di giustizia.

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  3. Non confondete chi scappa dalla guerra con chi viene in Italia per altre ragioni..i primi sono molto tutelati e assistiti ….ma l’Italia non può farsi carico di milioni di disperati per quanto giusto sia.eliminare il reato di clandestinità vorrebbe dire aprire le porte a tutti ..e sempre col barcone ..rischiando la vita verrebbero…almeno che non li andiamo a prendere con la Caronte direttamente in Libia….così vengono al sicuro e poi Cara Rosaria dopo che sono giunti qui ..comincia a prenderne un paio a casa tua…visto che l’Italia non può permetterselo

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  4. È giusto che l’occidente che ha delle responsabilità nei loro paesi non si giri da un’altra parte ,ma l’unica possibilità di assistenza e nei loro paesi….però prova a dire a gli italiani che per questa assistenza servono altri soldi e dobbiamo portare L’iva dal 22 al 24 …e poi vediamo gli italiani cosa dicono

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  5. State scadendo nella banalità!
    Il vostro buonismo sfrenato,quel buonismo che avete bisogno di dimostrare a tutti i costi,altrimenti passate per quelli cattivi,per razzisti,beh quel buonismo appunto,porterà alla distruzione del nostro paese.
    Non si può “invitare” migliaia di gente ad entrare nel nostro paese come quasi fosse un osteria.
    Condivido l’urgenza nel cancellare quello stupido comma che non permette ai pescatori di salvare gente in pericolo senza finire loro stessi nei guai.
    Cercate di strappare una lacrima al Messinese medio che legge i vostri articoli,ma fin’ora mai nessuno di voi ha spiegato REALMENTE i motivi per cui questi disperati arrivano quà!
    Forse perchè andiamo nei loro paesi SOVRANI a tirare qualche bomba intelligente in nome della democrazia?
    O forse perchè qualcuno paga mercenari assassini per innescare rivolte e destabilizzare i governi(Tunisia,Libia,Egitto,Siria)?
    O forse ancora perchè tutto sommato questo “movimento” umano da un paese all’altro serve ad organizzazioni storicamente segrete,che tentano di distruggere l’identità dei Popoli e renderli quindi meno fieri e più deboli?
    Scrivete di questo.
    E ricordate che il vero razzismo è sradicare un Popolo dalla propria Terra.

    DISTINTI SALVTI,Tomahawk.

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  6. Premesso che il modo migliore per evitare certe tragedie e limitare l’emigrazione è aiutare queste persone nei loro Paesi, penso che si dovrebbe facilitare IN TUTTA L’EUROPA l’immigrazione regolare, specialmente i ricongiungimenti familiari. Noi siamo pronti ad accogliere turisti e studenti stranieri senza porci il problema che tra loro potrebbero essere pervertiti e potenziali delinquenti, mentre rifiutiamo a priori chi fugge da guerra e miseria. Quindi è solo un problema di soldi! Io penso che dovrebbe essere abolito il reato di clandestinità, che è anche una delle cause del sovraffollamento delle nostre carceri e che certo non ha finora scoraggiato dal venire in Italia:per chi muore di fame, anche la permanenza in un carcere italiano può considerarsi un progresso, perchè sono assicurati vitto ed alloggio.Piuttosto bisognerebbe provvedere all’immediata espulsione di chi in Italia commette reati: che vadano a scontare la pena nel proprio Paese!Agli altri migranti invece dovrebbe essere data la possibilità di soggiornare e lavorare in Italia, senza farsi carico di essi.E a chi dice che l’Italia attraversa un periodo di crisi, faccio notare due cose:lo sanno anche i migranti,tanto che solo pochi vogliono fermarsi qui invece di andare in altri paesi europei;nonostante la crisi,esistono ancora lavori che gli Italiani non vogliono fare e gli immigrati sì.E poi si tiene conto di quanto costano anche economicamente i respingimenti, i centri di identificazione ecc.ecc.? Perchè l’Italia deve accettare il ruolo di gendarme dell’Europa? Purtroppo pochi conoscono la Storia, altrimenti saprebbero che migrazioni(spesso non pacifiche) ci sono state in tutte le epoche e che la multiculturalità non è certo un fatto nuovo, specie in Italia.

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  7. La Bossi-Fini non c’entra nulla è la solita demagogia della sinistra italiana tanto che la Kyenge sta rivedendo la sua posizione in merito dopo 400 morti in 10 giorni non certo per colpa della Legge ma di chi sostiene che non bisogna fermarli da dove partono garantendo l’arricchimento dei nuovi schiavisti che fanno affari d’oro.
    Sfido la giornalista Rosaria Brancato a leggersi la legislazione australiana, durissima, con chi tenta di entrare nel loro Paese clandestinamente!

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  8. Simpatico..anzi veramente commovente st’articolo con delle belle citazioni cinematografiche e letterarie che fanno intenerire il cuore…cose giuste..
    Cara Sig.ra Brancato…
    E non poteva andarci pure lei sulla passerella mediatica da xxxxxxxxxx politico di quart’ordine al pari della “corazzata Potemkim” di Fantozziana memoria…magari in divisa podistica…
    I lampedusani non la pensano come la pensa lei Sig.ra Brancato.
    Come non la pensano come lei gli altri stati della comunità europea che hanno detto no all’entrata di questi signori.
    E da brava giornalista esperta a “lavorare con le parole” ha omesso alla grande che grazie all’allora ministro Maroni e alla Bossi-Fini ci fù una notevole diminuzione degli arrivi dei barconi chè già allora venivano respinti da malta..SI CON IL RESPINGIMENTO!!…
    Come ha omesso che in un periodo di crisi come questo per il nostro paese sicuramente a me “uscia” sapere che i soldi (e TANTI visto come si “spreme” il sindaco di lampedusa)con cui pago le tasse invece di finire ad aiutare i miei connazionali vengono spesi per si “una buona causa” ma che potevamo tranquillamente evitare..
    ..perchè i finanziamenti servono ma non per fare quello che “le sue idee di buonismo spicciolo” propongono…ma per cercare di risollevare le sorti NOSTRE perchè c’è chi porta il pane a tavola e ha un tetto dove ripararsi ma sono sempre di più e in aumento chi non si può permettere questi “LUSSI” e va ad aumentare le fila alle mense dei poveri…

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  9. Carissima Rosaria BRANCATO, sono appena ritornato, con i miei amci, dal Parco dei Nebrodi, visitato a distanza di quindici giorni e, non è stato per il profumo delle pappardelle fatte in casa ai funghi porcini di quei boschi, ma per incamminarci verso la cascata del Catafurco, che precipita le sue acque fra rocce inserite in una scenografia naturale indimenticabile, si accede per strade conosciute a pochi, per la via che conduce alla borgata S.Basilio, dove ci aspettettava quel piatto prelibato e quel pane dal sapore antico, un territorio per cui non è esagerato parlare di OPERA DI NATURA E FRUTTO DI CULTURA. Cara Rosaria BRANCATO, hai pensato a quanta terra senza più nessun MONTANARO DEI NEBRODI a curarla e, quanti uomini, apostrofati clandestini, che possano custodirla? Non è facile rispondermi, vero? Non possiamo più fare appello all’Italia, in quanto Stato di diritto e patria della cultura del diritto, ma più propriamente all’Italia, ex patria del diritto, oggi del rovescio, o Italia patria dell’incertezza del diritto. Ai miei amici del CENTRODESTRA, umanissimi e generosi, che abbiano, inconsapevolmente, con il loro voto, permesso la BOSSI-FINI, ricordo che quel segno su una scheda abbia funzionato come una CLAVA contro le migliaia di morti innocenti. Carissima Rosaria BRANCATO, è venuto il momento i impugnare nuovamente la nostra CLAVA VOTO, lo abbiamo fatto nelle elezioni regionali, comunali, nazionali, il voto a chiunque tranne alle facce della stessa moneta falsa, PD e PDL-FORZA ITALIA, almeno fino a quando non sapranno rigenerarsi e, non saranno RENZI o Marina BERLUSCONI a convincermi.

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  10. avete il prosciutto negli occhi ,basta che c’è una cosa di destra che la criticate, vai in america per uno stage e vedi come ti frugano pure nelle mutande.non fai informazione , ma politica sulla pelle di inermi poveri cristi che non sanno nemmeno chi sono bossi e fini

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  11. Tutti addosso alla Bossi-Fini! Ma la volete capire che la colpa di questi disastri non è di questa legge, usata come strumento di propaganda politica da esponenti del PD e da SEL. Con in più l’aggravante degli articoli di alcuni giornalisti (scarsi) che gettano benzina sul fuoco sul problema dell’immigrazione clandestina. La legge non si tocca (semmai si può migliorare) perchè gli sbarchi e le morti in mare degli immigrati avvenivano anche prima che venisse pensata, quindi chi si schiera a favore della sua abolizione non ha capito una mazza…
    E l’idea che chi soccorre questi poveri cristi possa essere denunziato e processato è UNA BALLA inventata dalla Boldrini, dalla Kyenge, dal pugliese e da tanti esponenti della sinistra comunista ed ipocrita.
    La colpa di tutto questo è della Comunità Europea alla quale, purtroppo, siamo vincolati da quel xxxxx di moneta di scambio che è l’euro. L’UE se ne strafrega se il Governo Italiano spende milioni di euro per garantire l’accoglienza di queste persone, tanto gli italiani pagano e stanno muti anche se vengono subissati dalle tasse.
    Ma avete visto ultimamente il servizio della Rai dove alcuni immigrati che sbarcati a Lampedusa si sono diretti in una città della Germania e da qui protestavano perchè i tedeschi li vogliono mandare via, motivando che il paese di prima accoglienza deve farsi carico di chi sbarca clandestinamente sulle loro coste? Questo vuol dire LAVARSI LE MANI come Ponzio Pilato, e del resto cosa c’era da aspettarsi dalla Merkel, protettrice dei suoi confini territoriali, della sua economia e delle sue banche?
    Continuiamo così, facciamoci del male, tanto tra qualche anno ci sarà la guerra (reale) dei poveri e chi non ha più un lavoro, una casa e un tozzo di pane scenderà in piazza armato di tutto punto per fronteggiare i difensori di questa “Europa” affamatrice.
    Spero che tutto questo accada…

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