Un capo officina da Gtt e cambi al vertice. Per Foti la lettera dell’Orsa che racconta un anno di luci e ombre

Un capo officina da Gtt e cambi al vertice. Per Foti la lettera dell’Orsa che racconta un anno di luci e ombre

Francesca Stornante

Un capo officina da Gtt e cambi al vertice. Per Foti la lettera dell’Orsa che racconta un anno di luci e ombre

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martedì 30 Dicembre 2014 - 09:00

Il nuovo anno porterà alcune novità nell'assetto gestionale dell'azienda di via La Farina, a cominciare dalla consulenza di un nuovo capo officina in arrivo da Gtt. E' solo l'ultima delle operazioni fatte dal direttore generale Foti, per lui l'Orsa scrive una lettera di auguri di buon anno in cui si ripercorre tutto ciò che è successo in questo 2014.

Cambi ai vertici, nuovi arrivi, un assetto che si sta pian piano definendo. All’Atm il 2015 che sta per arrivare porterà altre novità. Tra pensionamenti, riorganizzazione degli incarichi e new entry, la squadra dirigenziale del direttore Giovanni Foti sta cambiando totalmente volto. Un obiettivo che proprio Foti aveva messo tra le sue priorità già un mese dopo il suo arrivo negli uffici di via La Farina. La prima novità arriva da Torino, esattamente come Foti. Si tratta di un capo officina “in prestito” da Gtt, l’azienda torinese con cui l’Atm ha sottoscritto un accordo di collaborazione fino al 31 maggio 2015. Una figura che l’Atm ha dunque preferito far arrivare da fuori, sicuramente per il bagaglio di competenze che porterà ma evidentemente anche per le difficoltà che Foti ha riscontrato nel riorganizzare il settore officina. Ad oggi infatti sono ancora troppe le volte che si preferisce ricorrere ad officine esterne per riparare i mezzi aziendali, spesso per mancanza di competenze tecniche, una nuova figura a capo della struttura servirà a far funzionare quella che di certo può essere solo una risorsa per l’Atm. L’operazione rientra nell’accordo tra Atm e Gtt, accordo che prevede infatti anche consulenze che Messina può chiedere alla partner torinese, e i costi rientrano in quel tesoretto da 800 mila euro che Atm ha deciso di investire in questa collaborazione con Gtt.

Il 2 gennaio arriverà anche il nuovo direttore di Esercizio della Tranvia, il vincitore del concorso Vincenzo Poidomani che prenderà il posto di Carmelo Crisafulli che andrà in pensione. Pronto a salutare l’azienda per il pensionamento anche il Direttore Amministrativo Ferdinando Garufi, rimpasti anche all’interno con Salvatore Orlando che in passato è stato responsabile della manutenzione e quarta area e che adesso si dovrà accontentare di essere responsabile del settore sicurezza e Salvatore Cuscinà che diventa responsabile della quarta area, cioè Ztl, parcheggi e verificatori.

Cambiamenti che dunque ridisegnano tutta la struttura apicale dell’azienda trasporti, chiudendo di fatto tutti i rapporti con il passato. Si guarda dunque al futuro, al nuovo anno che sta per iniziare. E un augurio per il direttore Giovanni Foti arriva dal sindacato Orsa. Una lunga lettera in cui il segretario Trasporti Michele Barresi traccia un bilancio di quest’ultimo anno, un anno che per l’Atm è stato ricco di stravolgimenti. L’analisi parte dalle recenti promozioni che il direttore ha riconosciuto a sei dipendenti dell’azienda e che nei giorni scorsi sono state al centro di polemiche, ma sono tanti gli spunti di riflessione e le speranze per quel che verrà.

“Il recente ordine di servizio n.130 con cui si danno riconoscimenti economici senza il sacrosanto passaggio da un regolare concorso interno non lo giudichiamo certamente il miglior modo con cui il suo nuovo corso aziendale poteva chiudere un anno, senz'altro difficile, tracciando un viatico nuovo, complesso ma necessario se si vuol cambiare radicalmente questa azienda.

Siamo sinceri, avremmo sperato in qualcosa in più dai primi sette mesi in azienda del nuovo Direttore Generale, in termini di innovazione e di coraggio nelle scelte, ma intravediamo in lei il passo deciso del maratoneta che è però chiamato a correre una cento metri ad ostacoli. Restiamo ottimisti sulle sue capacità e sulle sue competenze, ha fiato lungo e buone gambe, ma la invitiamo ad accelerare il passo con scelte più radicali e coraggiose perché, se la sua esperienza non è destinata a proseguire oltre i cinque mesi che mancano al termine del suo mandato, temiamo che i tempi non siano sufficienti a realizzare la rivoluzione che come sindacato da anni auspichiamo e lei non può trasformare una difficile scommessa in una pericolosa incompiuta.

Sia chiaro che l'ordine di servizio n.130 lo citiamo ad esempio. Questa organizzazione sindacale non contesta la legittimità dell'atto nè il merito e la professionalità dei colleghi interessati al riconoscimento ma, in assoluta coerenza con quanto da sempre chiesto e contestato anche a "quelli che c'erano prima", reputiamo necessario che ogni avanzamento professionale sia finalmente regolamentato esclusivamente da specifico concorso interno a garantirne trasparenza e meritocrazia . E' questa da sempre una battaglia etica e di trasparenza di OrSA e continuerà ad esserlo chiunque sia il Direttore Generale di questa azienda. Ci preoccupa che i suoi meritori sforzi di cambiamento del sistema abbiano già una prima volta dovuto fermarsi di fronte alle ostruzioni, forse sindacali e/o politiche, costringendola già al "congelamento" di un sacrosanto concorso disposto alla Tranvia o che lei abbia dovuto "suo malgrado", temiamo per gli stessi meccanismi del passato, tornare sui suoi passi in merito a modifiche organizzative dell'officina gommato, già concordate e verbalizzate ed altre perchè giudicate necessarie per il miglior funzionamento di un segmento nevralgico per Atm che ad oggi ancora non funziona affatto. Li giudichiamo entrambi pericolosi passi falsi di questa Direzione che si è fatta forse imbrigliare in queste occasioni dai lacci e lacciuoli tipici di questa azienda microcosmo di questa città.

In aggiunta la beffa. Oggi con l'ordine di servizio n130 paradossalmente vediamo riconoscimenti professionali proprio nel settore officine – dove Lei a nostro avviso non ha avuto il coraggio o la forza di perseverare nel cambiamento e dove i risultati stentano a raggiungersi con il paradosso che siamo "costretti" con oltre 40 dipendenti impiegati ad esternalizzare anche oggi a privati alcune attività di manutenzione sui bus vedendo con "sospetta sistematicità " diminuire periodicamente il numero dei mezzi in circolazione da qualche settimana scesi nuovamente ad una media di 30 giornalieri . Oggi mentre scriviamo riscontriamo in servizio 27 bus e 4 tram . La necessita' , peraltro da questa OS condivisa, di avvalersi della collaborazione esterna di un Capo Officina giunto anch'egli in questi giorni dalla GTT di Torino è però la cartina di tornasole di un'azienda che in alcuni settori è da ripensare integralmente.

Non meglio va alla Tranvia dove da settimane spesso non si arriva alle 5 vetture in linea quando era programmato di chiudere l'anno con 8 o 9 mezzi circolanti. L'incidente occorso settimane addietro alla vettura 8 ha palesato la necessità, più volte denunciata senza remore da questo sindacato, di una revisione di tutti i mezzi per garantire la sicurezza di lavoratori e utenti e pertanto apprezziamo che si sia voluta e potuta riprendere la collaborazione con la ditta costruttrice Alstom, i cui tecnici in questi giorni a Messina stanno verificando lo stato reale delle vetture e "guarda caso" ci risulta abbiano fermato proprio le vetture che questo sindacato e i conducenti in più occasioni hanno segnalato perchè non a normativa di sicurezza.

Ma a questo punto occorre fare anche una riflessione sulla funzionalità di tutto il sistema delle officine aziendali e fare scelte anche coraggiose, funzionali ed economiche senza condizionamenti interni e/o esterni ma unicamente finalizzati all'efficienza di Atm.

L'Atm è un'azienda che deve dare un servizio di mobilità efficiente quantitativamente e qualitativamente efficiente, questa è la mission principale a cui puntare e per questo reputiamo l'attività del personale di esercizio (autisti e conducenti) il core business da valorizzare e da cui ripartire per il rilancio. E' per questo che, tornando all'Os n130, non possiamo che chiederne la revoca, in attesa di concorso se necessario, ma anche come segnale di rispetto verso tutto quel personale di esercizio e di front line "altrettanto meritevole" le cui promozioni ( anche dove gia' riconosciute ) sono pero' economicamente bloccate da anni per un'errata interpretazione di Atm della legge n122 del 2010 (Brunetta ) che stoppa ogni riconoscimento economico per avanzamento professionale nella pubblica amministrazione ma che, a giudicare dai fatti, "non viene fatta valida per tutto il personale aziendale" dove a discrezione continuano a riconoscersi incrementi "ad personam" .

Un'azienda che negli anni ha generato per logiche clientelari una classe dirigente intermedia inesistente e fallimentare che ha tirato a campare per garantire interessi discutibili e che adesso va messa interamente da parte con assoluto coraggio e determinazione. Ci rendiamo conto e le riconosciamo incisività' in questa direzione ma vediamo che questa operazione fa di lei un "uomo solo al comando" quindi confidiamo nelle forze nuove giunte e nei nuovi innesti che stanno arrivando per concorso alla Tranvia e prossimamente alla Direzione Amministrativa. Gli stessi metodi concorsuali vanno portati avanti per valorizzare tutte quelle professionalità interne che negli anni hanno dovuto cedere il passo ai tanti raccomandati di turno il cui unico curriculum era una "giusta tessera" sindacale o politica.

Direttore, come lei ben sa ha incassato da tutto il sindacato l'accettazione della macro struttura delle piante organiche al nobile fine di dare seguito alla stabilizzazione del personale precario e alla copertura degli oltre 40 posti di autista vacanti mentre oggi l'azienda vede assumere due "nuovi" dipendenti ex Feluca ma neppure un autista in piu'. ATTENDIAMO. Si è concordato col sindacato un aumento della produttività con piani di esercizio di bus e tranvia che vedono un maggiore impegno dei conducenti al fine di dare più servizi all'utenza coprendo più linee anche la domenica, specialmente al Tram giudicato elemento strategico, abbiamo introdotto la vendita a bordo per dare un servizio e maggiore respiro economico all'azienda, proseguito con le corse bus notturne a nord e a sud della città, ma ancora non abbiamo alcun riscontro alla nostra richiesta di adeguamento per gli autisti dell'integrativo e della domenicale in chiave di premialità a risultato. ATTENDIAMO. Si è intrapresa un "piccola rivoluzione" nella rete ZTL e Verifica Titoli con un migliore impiego di tanti lavoratori che si prestano per migliorare la mobilita' cittadina anche "oltre i loro compiti" e arrivano già buoni risultati su incassi e verbali e tutta la cittadinanza gode di una città resa un po' più vivibile dall'impegno di questi dipendenti ma gli stessi lavoratori legittimamente attendono risposte alle promesse dei giusti riconoscimenti professionali e l'integrazione oraria. ATTENDIAMO. Abbiamo proposto una migliore organizzazione della rete vendita e dei posteggi per incrementare gli incassi e dare risposte ai dipendenti ancora part time. ATTENDIAMO, ma chiediamo con forza fatti concreti ed il rispetto degli accordi.

Concludiamo questo anno con i dipendenti che hanno percepito stipendi e tredicesime, e questo "evento" positivo che non vedevamo da anni in Atm e' il frutto delle lotte dei lavoratori, gli stessi che negli anni garantivano senza stipendio il servizio alla citta' mentre politica e Azienda guardavano da un'altra parte ma è anche , lo riconosciamo, merito della serietà di un nuovo corso aziendale e amministrativo.

Detto questo ribadiamo che auspichiamo da subito un nuovo passo, la firma del contratto di servizio che attendiamo da troppo tempo, attendiamo scelte coraggiose che diano definitivamente un taglio netto con le logiche e le dinamiche del passato e le tante contraddizioni di un'azienda ancora malata su cui spesso anche oggi certa politica cittadina prova a "rimettere le mani".

Direttore, le giungano gli auguri sinceri dell'ORSA, organizzazione che sa attendere e concertare ma che, come avrà capito, non fa sconti mai a nessuno. Fare gli auguri a Lei vuol dire oggi confidare in un futuro migliore per i 570 dipendenti dell'azienda che sono il nostro unico interesse e per i quali auspichiamo un anno di lavoro vero, vissuto nella massima serenità grazie all'impegno di tutti, con la speranza di riuscire a guardare solo avanti senza mai scordarsi da dove veniamo. Buon anno”.

Francesca Stornante

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