Finanziamenti per la messa in sicurezza delle scuole in aree sismiche. Messina esclusa

Finanziamenti per la messa in sicurezza delle scuole in aree sismiche. Messina esclusa

Finanziamenti per la messa in sicurezza delle scuole in aree sismiche. Messina esclusa

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mercoledì 30 Gennaio 2013 - 09:16

L’allarme lo lancia l’Ordine degli Ingegneri che si chiede se gli amministratori locali abbiano mai fatto richiesta per essere inseriti nel piano. Com’è possibile non contemplare Messina tra le zone soggette a rischio sismico?

330 edifici scolastici in Lombardia, 100 in Emilia Romagna, 79 in Piemonte, 92 nel Lazio, 120 nel Veneto: in Sicilia 10 edifici scolastici da mettere in sicurezza e a Messina nessuno.

Questa è l’amara sorpresa che viene fuori dall’esame del “Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici” finanziato con decreto dal Ministero delle Infrastrutture e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 9 gennaio scorso.

“Più volte – fa notare l’Ordine degli Ingegneri – abbiamo segnalato il livello troppo elevato di vulnerabilità sismica del nostro patrimonio edilizio ed in particolare degli edifici scolastici che ricadono in città. Non può che destare “stupore” e vorremmo dire anche indignazione la ripartizione dei fondi relativi al “Piano Straordinario di messa in sicurezza degli edifici scolastici, con particolare riguardo a quelli insistenti nelle zone soggette a rischio sismico” che non vede neanche uno degli edifici scolastici di Messina e della sua provincia inseriti tra gli interventi beneficiari di tali fondi”.

L’Ordine degli Ingegneri chiede di sapere se gli amministratori messinesi abbiano mai fatto richiesta per essere inseriti nel piano e se nel corso delle riunioni di commissione alla Camera qualcuno abbia fatto presente che le scuole messinesi ricadono in area ad alto rischio sismico.

6 commenti

  1. erano troppo impegnati per il ponte sullo stretto

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  2. CastorinaCarmelo 30 Gennaio 2013 13:01

    “Siamo alla frutta”: Non è concepibile che sia sfuggito ai nostri amministratori un occasione così propizia: Certamente è da chiedersi se ci sia “malafede” nel non fare richiesta al Ministero delle Infrastrutture, forse “vendetta”, da parte di qualche politico che non è stato “eletto”. E’ “l’AMARO” in bocca rimane per non aver visto una reazione da parte degli addetti ai lavori:
    Presidi,Insegnanti,Famiglie. Gli Studenti senz’altro faranno sentire il loro “DISSENSO” verso la mancanza di responsabilità dei nostri amministratori e lo scrivo usando le lettere minuscole per evidenziare la loro inadeguadezza a ricoprire Ruoli Pubblici di cosi importante rilievo.
    Facciamo appello alla MAGISTRATURA unico e solo potere autonomo della Stato affinchè renda Giustizia al Popolo Messinese.

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  3. Paoloa…Paolo o Paola ? …la confusione sul suo sesso si riflette anche sulla Sua confusione mentale che le procura visioni paranoiche Chi dei Messinesi “erano’troppo impegnati per il ponte sullo stretto”??

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  4. leonardo santoro 30 Gennaio 2013 14:04

    Il piano suscita stupore ma sopratutto forti perplessità.
    Alla Regione Lombardia,”notoriamente” ad alto rischio sismico vengono concessi circa 40 milioni.
    A Sicilia e Calabria, “notoriamente” a basso rischio sismico vengono concessi meno di 1 milione a ciascuna regione.
    Tali piani ministeriali, che si sviluppano per diverse annualità scaturiscono, almeno così era fino al 2009, da bozze di piano predisposte dalle regioni ed inviate al Ministero dai dipartimenti regionali di protezione civile, della formazione scolastica e delle infrastrutture. Tali bozze vengono redatte dai suddetti uffici regionali sulla scorta di graduatorie del rischio sismico (in sicilia, fino al 2008 ve ne era una contenente tutti gli edifici scolastici caratterizzati da maggiore o minore vulnerabilità sismica. Tale graduatoria, lungi dall’essersi esaurita non sembra essere stata tenuta in considerazione nel presente piano.
    Ancora, tali bozze di piano prima di divenire un decreto ministeriale vengono approvate in tavoli tecnici interregionali a cui partecipano i dirigenti regionali preposti (protezione civile, formazione, infrastrutture).
    Dov’erano durante le varie fasi di stesura del presente, scandaloso piano ministeriale ?
    Infine, curioso notare che su 10 edifici inseriti in sicilia (nessuno in provincia di Messina), ben 7 sono scuole paritarie (istituti privati) di proprietà di istituzioni ecclesiastiche. Il decreto Ministeriale vieta espressamente l’inserimento di edifici di proprietà privata ed individua tra gli enti beneficiari solo comuni e province, notoriamente proprietari di scuole pubbliche.

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  5. “STUPORE ED INDIGNAZIONE” per i fondi negati a Messina per la messa in sicurezza delle scuole in aree sismiche. Sono stato facile profeta a sostenere che fondi a Messina non arrivano e non arriveranno mai PURTROPPO. Alla faccia dei NO PONTE che ingenuamente si illudono di poter dirottare le risorse del Ponte onde risanare il dissesto idrogeologico del nostro territorio. Messina ,non conta un c…. e la deputazione locale non ha la forza di contrastare i poteri forti NORDOCENTRICI e immersi culturalmente nel rigore e nella spending review .
    MESSINA AVREBBE CONQUISTATO CENTRALITÀ ED IMPORTANZA SOLO SE FOSSE STATA SEDE DELL’ eco PONTE ..opera epocale di rilevanza ed eclatanza mondiale che avrebbe attirato tral’altro l’interesse dell’investitori nazionali ed esteri ed imposto la na.citta all’attenzione mondiale Ci saremmo finalmente arricchiti tutti ( o quasi) culturalmente ed economicamente ….W il referendum occasione irripetibile e dmocratica utile per determinare il destino nosto i e dei nostri figli avviati ahimè verso una emigrazione forzata.

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  6. Il piano è stato definito in base ai seguenti documenti riguardanti:
    • le stime di rischio sismico per l’edilizia scolastica elaborate dal gruppo di lavoro era composto da rappresentanti dei Dipartimenti per la Protezione Civile e del Servizio Sismico Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia;
    • lo stato di sicurezza delle costruzioni destinate a plessi scolastici con riguardo agli aspetti igienici, impiantistici e tecnologici, secondo i risultati del monitoraggio sulle scuole determinato dal Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca e dall’anagrafe del patrimonio immobiliare scolastico.

    Per trattare la materia con criterio unitario e coordinato su tutto il territorio nazionale è stata istituita una Commissione tecnico-scientifica, costituita con i rappresentanti dei Ministeri delle Infrastrutture, dell’Istruzione, Università e Ricerca, del Consiglio Superiore LL.PP., del Servizio Sismico Nazionale della Protezione Civile e con due componenti designati dal Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome.

    Tutte le commissioni di esperti, scienziati,ect. ect. di cui sopra non hanno ritenuto o forse hanno dimenticato la sismicità di Messina….città che per rischio sismico non riesce a completare opere importanti come gli svincoli Giostra/Annunziata, che si è visto ridimensionare vitali strutture ospedaliere(Piemonte)ect.
    Sarebbe interessante conoscere gli studi, i criteri e le modalità adottate per scegliere gli istituti scolastici da adeguare al rischio sismico……. Veramente tutte le strutture scolastiche di Messina e provincia sono perfettamente sicure ed a norma, come si deduce dal provvedimento……oppure…..oh che sbadati ….. si sono “dimenticati” che Messina è in Italia.

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