Il patto degli spaghetti aglio olio e peperoncino e il remake di "Week end con il morto"

Il patto degli spaghetti aglio olio e peperoncino e il remake di “Week end con il morto”

Rosaria Brancato

Il patto degli spaghetti aglio olio e peperoncino e il remake di “Week end con il morto”

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lunedì 02 Marzo 2015 - 23:02

Tutto quello che avremmo voluto sapere sul dissesto & affini e quanto ancora non ci è chiaro. Attraverso una serie di articoli Tempostretto cercherà di capire retroscena politici, verità, omissioni, scenari e leggende metropolitane legate al piano di riequilibrio. Punto di partenza: un patto tra quellicheceranoprima e quellichecisonoadesso per essere quellichecisonosempre.

Quello che è stato definito come il “patto degli spaghetti aglio, olio e peperoncino” altro non è che un accordo trasversale tra quellicheceranoprima e giunta Accorinti per essere certi, tutti insieme, di essere tra quellichecisarannodomani. Insomma l’obiettivo è essere quellichecisonosempre. In questo sono tutti d’accordo, da qui quel patto degli spaghetti che altro non è che il rinnovo di un tacito accordo già avvenuto su tutti i documenti contabili. Il patto sul Piano di riequilibrio 2.0 quindi è, per i firmatari, un’assicurazione sul futuro, un matrimonio non d’amore ma d’interesse,che sono poi le unioni che durano di più come sapevano i nostri nonni.

Noi però, da messinesi e da cronisti vogliamo farci alcune domande. Il punto di partenza è: tutto quello che avremmo voluto sapere sul dissesto & affini e tutto quello che ancora non ci è chiaro, dai diversi scenari alle leggende metropolitane, passando per falle e punti di forza del Piano pluriennale fino ai retroscena politici tra Messina e Roma. Nell’articolo odierno di Danila La Torre vengono ricordate le tappe obbligate dei prossimi mesi per il Piano di riequilibrio e quali sono “i punti deboli”. Nei prossimi giorni Tempostretto cercherà, con altri articoli, di capirne di più andando “oltre” quello che ci fanno vedere. In fondo un bel piatto di spaghetti aglio olio e peperoncino è buono, dicono faccia bene al cuore e lo fa sicuramente all’umore, ma noi preferiamo entrare in cucina e vedere chi lo prepara e con quali ingredienti e soprattutto quanto costerà digerirlo…

Nel frattempo,con quel sì della solita maggioranza bulgara di 17 persone (Udc,Forza Italia, Ncd, Dr , pezzi sparsi di Pd e CMdb) che Buzzanca neanche se la sognava, sono iniziate le riprese di quello che possiamo definire il remake del film: Week end con il morto. Per chi non lo avesse visto sintetizzo la trama: due giovani ambiziosi invitati nella villa del loro capo trovano il ricchissimo uomo d’affari morto. Ma poiché serve vivo almeno per pochi giorni, riescono a farlo apparire tale per un week end, con maquillage e mastice, muovendolo come una marionetta. L’obiettivo è raggiunto al punto che lo stesso killer si convince di non averlo ucciso e prova ripetutamente a farlo, ma i due, nel frattempo, hanno raggiunto il loro scopo.

Il punto di partenza è uno: i partiti tradizionali, compresi quelli, come l’ex Pdl (ora diviso nei tronconi Ncd e Forza Italia) e l’Udc che hanno contribuito a far eleggere Accorinti, nonché quel che resta del Pd, in questo momento, pur nella consapevolezza del fallimento dell’amministrazione non sono in grado di affrontare una nuova campagna elettorale, mancano progetti e uomini. A quellcheceranoprima quindi Accorinti è “utile” al Comune per il maggior tempo possibile e per due motivi: 1) deve restare il tempo necessario perché i partiti si riorganizzino, perché adesso sono sfaldati, senza leader e senza possibili candidati 2) l’amministrazione oltre ad agire in continuità con il passato sta anche facendo un grande regalo a quellicheceranoprima, grazie al Piano di riequilibrio che è il miglior salvagente che potessero immaginare, sana le magagne del passato ed anche se non dovesse superare l’altolà della Corte dei conti è servito ad allungare i tempi verso il default. Quest’ultimo passaggio non è un dettaglio: la responsabilità per gli ex amministratori “si prescrive” dopo 5 anni dall’ultimo atto contabile votato, pertanto, più tempo passa per lo scattare del dissesto e più quellicheceranoprima hanno la possibilità di restarne fuori (salvo eventuali inchieste di altro genere). L’utilizzo del Piano di riequilibrio come metodo per allontanare il più possibile il dissesto è già stato sperimentato in altre realtà ed attenzionato, come vedremo nei prossimi articoli, dalla Corte dei conti che sta avviando anche per quanti, amministratori e consigli comunali, hanno adottato e votato Piani di riequilibrio che possiamo definire “light”, l’iter per la valutazione di procedimenti per responsabilità. Se, per ipotesi,un’amministrazione fa salti mortali per tenere in piedi un Piano che altrimenti non regge, se i revisori dei conti fanno altrettanto e si assumono la responsabilità di dare il via libera, se i consiglieri approvano un Piano Light, devono sapere che, tra sei mesi, un anno, quando le falle saranno diventati fiumi, la Corte dei conti chiederà conto anche a loro di scelte prese solo per allontanare il dissesto. Ma ne parleremo più avanti, con riferimento, ad esempio, a Reggio Calabria. Tornando al Week end con il morto, il ministro Delrio vuol salvare Roma e Napoli dall’eventuale dissesto e non può permettersi di lasciare indietro altre città, come Messina. In tal senso quindi, qualsiasi Piano di riequilibro dovesse arrivare dallo Stretto, compreso questo che non risponde a tutte le 23 criticità indicate e quando risponde lo fa in modo vago e lacunoso e lascia che i revisori dei conti si assumano le responsabilità di tenerlo in piedi con le mollette (come fanno nel film i due giovani con il loro capo trovato morto), avrà il lasciapassare del Ministero dell’Interno. La palla passa poi alla Corte dei conti, che difficilmente all’inizio metterà i bastoni tra le ruote ed attenderà invece Messina al varco dei controlli semestrali. Potrebbe capitare ad esempio, che i due pilastri sui quali si fonda l’ipotesi madre, e cioè che Amam e Atm producano fior di utili e incassi (…!!!), si rivelino muretti di argilla. Potrebbe capitare che l’intero impianto non regga e che Messina non sia in grado di restituire le rate previste. I 70 milioni di euro infatti non sono gratis per non parlare poi del salasso che toccherà, in termini di imposte a noi cittadini. Se poi non rispettiamo i parametri, oltre a vedercela con la Corte dei conti, il Ministero inizierà a tirare la cinghia. Insomma non stiamo affatto per iniziare quella passeggiata di salute che ci viene annunciata, anche perché, se ti presenti ad una festa di compleanno con uno scatolo impacchettato benissimo ma dentro vuoto, prima o poi qualcuno se ne accorge e non arrivi neanche ad assaggiare la torta.

Ma il trascorrere del tempo non è ininfluente per il mondo della politica e spiegheremo anche questo nei prossimi articoli. Con questo sì al Piano sono stati spostati i riflettori della Corte dei conti di almeno sei mesi e si arriverà a fine 2015. Già adesso, per fare un esempio, è fuori dal procedimento di responsabilità, chi nel 2009 non amministrava il Comune. Più avanti si va più la fila dei “salvati” si rinforza. Va da sé che il Piano pluriennale, nei fatti è un salvacondotto generale di tutti quellicheceranoprima e che hanno portato Messina in queste condizioni. Ci sono infine le leggende metropolitane alle quali dedicheremo attenzione. Tra queste c’è quella dell’incandidabilità per gli amministratori nei casi di dissesto ( vedremo che non è esattamente così né si tratta di un fatto automatico), oppure che in caso di default consiglieri e giunta vanno a casa (anche questo non è così e non è automatico). Leggende metropolitane che però hanno influito nell’animo di chi ha avuto a che fare con l’iter che ha portato al voto in Aula. Infine vedremo le differenze, per noi cittadini e le nostre tasche, tra il pluriennale e il default.

Nel frattempo, come Bernie, l’uomo d’affari che per un week end tutti hanno creduto vivo e anzi poi hanno fatto pure Week end con il morto 2, il Piano di riequilibrio 2.0 ha iniziato il viaggio verso Roma, dove sarà accolto tra gli applausi e approvato come da copione.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. ALCUNI BUDDACI hanno capito che quellicheceranoprima si sono mischiati con quellichecisonoora,solo per convenienza di poltrona,di gettoni di presenza ma sopratutto perchè al momento gli uomini di cui dispongono sono peggiori del tibetano.

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  2. ALCUNI BUDDACI hanno capito che quellicheceranoprima si sono mischiati con quellichecisonoora,solo per convenienza di poltrona,di gettoni di presenza ma sopratutto perchè al momento gli uomini di cui dispongono sono peggiori del tibetano.

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  3. MessineseAttento 3 Marzo 2015 11:43

    Anche un bimbo di terza elementare avrebbe gradito, ed avrebbe ritenuto più “utile”, che questa serie di articoli fossero stati scritti mentre il buco si andava creando e non adesso che, a torto o a ragione, si cerca di tapparlo.

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  4. MessineseAttento 3 Marzo 2015 11:43

    Anche un bimbo di terza elementare avrebbe gradito, ed avrebbe ritenuto più “utile”, che questa serie di articoli fossero stati scritti mentre il buco si andava creando e non adesso che, a torto o a ragione, si cerca di tapparlo.

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  5. ROSARIA è giornalista che conosce i suoi polli,sull’approvazione del PIANO ha la stessa sicurezza di mariedit,ACCETTIAMO SCOMMESSE.Una città metropolitana non subirà l’onta del DISSESTO FINANZIARIO,Corte e Ministero non rischieranno un precedente,e poi le pressioni di quelli che contano in politica e in economia,compresi gli armatori dello Stretto,sono forti,arrivano molto in alto,tutti avrebbero qualcosa da perdere con l’arrivo di tre sconosciuti commissari.Cara ROSARIA generalmente i piani di riequilibrio sono un libro dei sogni,anche quello di Palazzo Zanca,cosa dire dell’AZIONE 2,le diseconomie sulla TARI del mago dei tributi Romolo DELL’ACQUA? Una alchimia contabile,un capitolo del libro dei sogni.I DEBITI si pagano con picciuli veri.

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  6. ROSARIA è giornalista che conosce i suoi polli,sull’approvazione del PIANO ha la stessa sicurezza di mariedit,ACCETTIAMO SCOMMESSE.Una città metropolitana non subirà l’onta del DISSESTO FINANZIARIO,Corte e Ministero non rischieranno un precedente,e poi le pressioni di quelli che contano in politica e in economia,compresi gli armatori dello Stretto,sono forti,arrivano molto in alto,tutti avrebbero qualcosa da perdere con l’arrivo di tre sconosciuti commissari.Cara ROSARIA generalmente i piani di riequilibrio sono un libro dei sogni,anche quello di Palazzo Zanca,cosa dire dell’AZIONE 2,le diseconomie sulla TARI del mago dei tributi Romolo DELL’ACQUA? Una alchimia contabile,un capitolo del libro dei sogni.I DEBITI si pagano con picciuli veri.

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