Pericolo per l'uomo e l'ambiente e mancanza delle condizioni di sicurezza, di nuovo caos

Pericolo per l’uomo e l’ambiente e mancanza delle condizioni di sicurezza, di nuovo caos

Francesca Stornante

Pericolo per l’uomo e l’ambiente e mancanza delle condizioni di sicurezza, di nuovo caos

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martedì 21 Ottobre 2014 - 23:30

A segnalarlo i consiglieri di Forza Italia Pippo Trischitta, Giovanna Crifò e Pieluigi Parisi che rivolgono precise rischiete al Sindaco e all'assessore Ialacqua. A scatenare i tre consiglieri è stato il responso dopoil sopralluogo.

E’ durato meno di un mese il sereno sulla piattaforma di Pace. Da quando l’amministrazione Accorinti ha deciso di destinare quel sito ad area di stoccaggio temporaneo dei rifiuti sono stati infiniti i problemi e altrettanto infinite le polemiche. Adesso una nuova tegola è piombata addosso agli amministratori di Palazzo Zanca.

L’esercizio delle attività di gestione dei rifiuti svolte nella piattaforma di Torrente Pace continua ad essere eseguito in difformità ai principi dell'art. 178 del D.lgs n. 152/06, con potenziale pericolo per la salute dell'uomo e con pregiudizio all'ambiente (aria-acqua-suolo) e non appaiono rispettate le condizioni minime di sicurezza necessarie allo svolgimento delle suddette attività”. Dunque pericolo per l’ambiente, per l’uomo e assenza delle condizioni minime di sicurezza. Il durissimo responso è arrivato a seguito dell’ennesimo sopralluogo a sorpresa di Asp, Arpa e Provincia. I funzionari dei tre enti sono tornati a Pace lo scorso 7 ottobre, a distanza di venti giorni dall’ultima visita che risaliva al 16 settembre. In quell’occasione la verifica dell’impianto arrivava dopo giorni di fuoco e dopo che proprio Asp, Arpa e Provincia aveva decretato lo stop delle attività a Pace per la mancata osservanza delle prescrizioni indicate e la totale carenza dei requisiti di sicurezza. In quei giorni l’assessore Ialacqua e Messinambiente si misero in moto in tempi record e in brevissimo tempo riuscirono ad ottemperare alle richieste, dando al sito quelle condizioni necessarie per non chiudere.

Il 16 settembre si accordò la possibilità di continuare. Dunque sì allo stoccaggio temporanea a terra dei rifiuti, ma a precise condizioni: modifica dell’ordinanza sindacale della vigilia di Pasqua, che di fatto ha autorizzato a trasformare la piattaforma di Pace in una mini discarica; ulteriori interventi per aumentare e garantire gli standard di sicurezza all’interno dell’impianto (vedi articoli correlati).

L’assessore Daniele Ialacqua aveva tirato un sospiro di sollievo, ma a quanto pare è durato poco. Da quell’ultimo sopralluogo sono trascorsi venti giorni, nel frattempo dovevano anche iniziare i lavori per rispettare le indicazioni date da Asp, Arpa e Provincia. Ma nulla si è mosso. E i funzionari dei tre enti hanno messo tutto nero su bianco nella nota iniziato al Sindaco ma anche all’Autorità giudiziaria. La verifica, spiegano nel documento, nasce dalla necessità di verificare le modalità di gestione della discarica e il completamento delle opere di tutte le attività prescritte precedentemente.

Questa la situazione registrata lo scorso 7 ottobre: impianto operativo, presenza dei mezzi in fase di scarico e scarico di rifiuti solidi urbani e di mezzi per la movimentazione dei rifiuti stessi. Nelle aree limitrofe all’impianto nessuna esalazione maleodorante, percepita lievemente all’interno della piattaforma. Rilevata anche presenza di un congruo cumulo di rifiuti che copriva la griglia di chiusura della vasca destinata alla raccolta del percolato, ancora guasto il famoso nastro trasportatore, lavoro di qualche operatore svolto in condizioni di scarsa sicurezza. Attivo il Centro Comunale di Raccolta, vista la presenza di persone esterne, presenza di residui di rifiuti, presenza di cassoni fuori da quello che dovrebbe essere il soluto posizionamento. ancora volta il problema già segnalato ad ogni sopralluogo effettuato finora, cioè la mancata realizzazione di alcune opere, come il completamento della rete di recinzione, tettoia per l’area dedicata al deposito preliminare dei rifiuti, regimazione idraulica delle acque meteoriche.

Sono questi i punti salienti del documento inviato al Sindaco Accorinti e all’assessore Ialacqua. Asp, Arpa e Provincia in pratica dicono che ancora una volta non sono state ottemperate le prescrizioni riportate nell’Ordinanza sindacale varata lo scorso 17 settembre, ordinanza che stabiliva sopratutto quantità e modalità di stoccaggio, né tantomeno quelle di legge. Da qui il nuovo e pesante responso: “potenziale pericolo per la salute dell'uomo con pregiudizio all'ambiente (aria-acqua-suolo) e non appaiono rispettate le condizioni minime di sicurezza necessarie allo svolgimento delle suddette attività”.

A segnalare il problema sono i consiglieri comunali di Forza Italia, Giuseppe Trischitta, Giovanna Crifò e Pierluigi Parisi. I consiglieri hanno ripercorso le tappe salienti della vicenda, i tanti sopralluoghi e i tavoli tecnici di questi mesi, i fiumi di inchiostro per redigere i verbali. Il tutto per ritrovarsi puntualmente sempre punto e capo. Alla luce di quei verbali e soprattutto di questo ultimo del 7 ottobre, i consiglieri scrivono che “sussistendo le condizioni accertate dell'Ufficio Controlli della Direzione Ambiente della Provincia Regionale di Messina, non si poteva, e non si può, effettuare lo stoccaggio dei rifiuti a terra presso la discarica di Pace. Hanno scritto al Sindaco e all’assessore Ialacqua con precise richieste: sapere se c’è l’intenzione, al fine di evitare ulteriori rischi alla salute dei cittadini e pregiudizio all'ambiente, di sospendere immediatamente il conferimento alla discarica di Pace dei rifiuti a terra; sapere se hanno fornito all' Ufficio Controlli della Direzione Ambiente della Provincia Regionale di Messina, come richiesto il 9 ottobre scorso, l'autorizzazione comunale alla gestione dell'attività di Centro Comunale di Raccolta., i registri di carico e scarico ed i formulari d'identificazione relativi alla gestione delle attività esercitate all'interno della discarica; se siano state date risposte allee diffide effettuate il il 14 maggio e l’8 settembre dalla Provincia Regionale di Messina ed, eventualmente, i motivi per i quali siano state ignorate. Trischitta, Crifò e Parisi vogliono chiarezza una volta per tutte. La vorrebbero anche i cittadini, soprattutto gli abitanti delle zone in cui la raccolta funziono male e quelli che vogliono scongiurare che la piattaforma di Pace diventi una discarica.

Francesca Stornante

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