Monforte San Giorgio: il valzer dell’amministrazione Cannistrà

Monforte San Giorgio: il valzer dell’amministrazione Cannistrà

Serena Sframeli

Monforte San Giorgio: il valzer dell’amministrazione Cannistrà

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mercoledì 29 Aprile 2015 - 06:31

A quasi due anni dall’elezione di Cannistrà sindaco di Monforte con la lista “Insieme si può” in Aula non c’è maggioranza, la giunta è composta da due assessori e per la seconda volta il consiglio comunale non ha il suo presidente.

Insieme si può è stato il motto della campagna elettorale di Giuseppe Cannistrà, il giovane sindaco che dal 2013 è alla guida dell’amministrazione monfortese.

Cannistrà aveva battuto alle elezioni la lista “Uniti per Monforte” con Antonio Cannistrà sindaco con il 63,50% dei voti; all’interno della compagine avversaria vi era l’uscente sindaco Nino Romanzo.

Gli assessori designati erano Rosangela David, l’avvocato con delega alle politiche sociali, alle pari opportunità, alla cultura e beni culturali e paesaggistici, al contenzioso e alle politiche comunitarie; in rappresentanza della frazione Marina c’era Domenico Grasso con delega allo sviluppo economico, alle attività produttive, al turismo, allo sport, al tempo libero e allo spettacolo. L’esecutivo venne poi completato con la nomina, per la frazione Pellegrino, di Nicolò Chillè, con delega al decoro urbano, ai servizi cimiteriali, al verde pubblico, all’ambiente e politiche ambientali, e con Giovanni Giorgianni, che ottenne la delega al demanio, al patrimonio, alla viabilità comunale ed intercomunale e alle politiche energetiche. Venne poi eletto Presidente del consiglio Antonino Vianni, e vice presidente Rosalia Nastasi.

Domenico Grasso venne nominato vice-sindaco, mentre il sindaco Cannistrà iniziava con la nomina di alcuni esperti a titolo gratuito: Francesco Basile per l’attuazione del programma politico-amministrativo con particolare riferimento agli aspetti economico-finanziari, e l’architetto Pietro Casella dopo.

Il primo taglio nell’amministrazione si registra a febbraio 2014, con la revoca dell’assessore Chillè a seguito di un’inclinazione dei rapporti di fiducia e di un’azione in antitesi con l’amministrazione. Le deleghe passarono nelle mani del sindaco.

Nell’aprile 2014 venne nominato assessore ed è tutt’ora in carica Antonino Battaglia, che non ha subito ricevuto deleghe ma ha parlato di un assessorato a tempo legato al raggiungimento degli intenti prefissati. Nel luglio 2014 il primo abbandono: il vice sindaco ed assessore Grasso rassegna le dimissioni per incompatibilità di natura politico-amministrativa.

L’esecutivo resta quindi composto dalla David, Giorgianni e Battaglia che intanto riceve le deleghe ai lavori pubblici, turismo e spettacolo. Ad agosto la frazione Marina trova un nuovo rappresentante in Piera Basile, attuale vice sindaco e assessore, che riceve la delega alle attività produttive, sport, patrimonio comunale, servizi cimiteriali, demanio e beni demaniali.

Dopo una calda estate, il mese di settembre continua a mantenersi abbastanza rovente: tre consiglieri si distaccano dalla maggioranza. Rocco Visalli, Rosalia Nastasi e Cettina Casella decidono di prendere le distanze dal modo di fare politica del’amministrazione: la politica del fare sempre e comunque non viene più accettata ed avallata. Questo distacco colpisce l’assessore David che ha condiviso, soprattutto con Casella e Nastasi, questa esperienza politica fin dalla nascita del gruppo “Insieme si può”: a fine settembre la David lascia l’assessorato, parlando di come è mancata l’azione di squadra, ritenuta uno dei punti fermi nell'azione politico-amministrativa.

L’esecutivo è quindi ora composto da Giorgianni, Battaglia e Basile.

Durante una seduta consiliare di novembre si registra un altro scossone nella maggioranza di Cannnistrà, che vede il distacco dei consiglieri Antonio Pinizzotto e Maria Rosa Maimone del gruppo Pd: la crisi politica e il mancata processo rivoluzionario decantato in campagna elettorale alla base di questa decisione. Anche il consigliere Merlino lascia la maggioranza nella stessa seduta, deluso dal progetto “Insieme si può”, a suo dire miseramente fallito dopo alcuni mesi.

Il consiglio a questo punto non ha più una maggioranza, la crisi politica è sempre più forte e porta, a dicembre 2014, alle dimissioni del presidente del consiglio Antonino Vianni. Le motivazioni sembrano derivare proprio dalla crisi interna alla maggioranza; Vianni rimette la propria carica nelle mani del consiglio per avviare una valutazione politica-amministrativa che possa portare a nuovi scenari.

Il 2015 inizia con un nuovo abbandono: a febbraio lascia anche l’assessore Giovanni Giorgianni, che aveva le deleghe a viabilità comunale ed intercomunale, bilancio, innovazione tecnologica, verde pubblico, politiche energetiche. Giorgianni giustificò le dimissioni con propria lettera con l’assenza di “una proficua azione politica condivisa con il gruppo Insieme si può”.

Il primo cittadino Cannistrà resta quindi con due assessori: Piera Basile e Antonino Battaglia. Piera Basile, che ricopre anche la carica di vice sindaco, ha le deleghe a attività produttive, patrimonio comunale, demanio e beni demaniali, servizi cimiteriali, personale e contenzioso, mentre Battaglia detiene l’assessorato ai lavori pubblici, illuminazione ed efficientamento energetico, acquedotto, tutela beni storici, artistici e paesaggistici, sport, turismo e spettacolo.

Il consiglio trova a fine febbraio un nuovo presidente in Mimmo Di Toro, consigliere del gruppo di opposizione, che viene eletto alla seconda votazione: il neo presidente afferma subito che il suo è un impegno a tempo, in assenza di condizioni si va verso le dimissioni.

Il consiglio è più frammentato che mai: quattro gruppi consiliari e un consigliere indipendente. L’elezione di Di Toro porta alla nascita, dopo i gruppi nella ex maggioranza del Pd e “La linea continua”, al “Movimento Monfortese” composto dai consiglieri di opposizione Cattafi e Di Toro e dal consigliere di ex maggioranza Merlino. Nasce poi anche il gruppo “Sicilia democratica”, composto dai consiglieri Romanzo e Cannistrà, di opposizione. L’unico consigliere a non essere legata ad un gruppo è Stefania Polito, ex maggioranza.

L’ultimo scossone arriva qualche giorno fa con le dimissioni del Presidente del consiglio Mimmo Di Toro, subentrato al dimissionario Vianni. Di Toro sperava di poter ricompattare il consiglio e lavorare per il paese, ma la candidatura di servizio verso l’istituzione e verso i cittadini è andata ad infrangersi “nelle poliedriche sfaccettature di questa amministrazione”.

Il sindaco Cannistrà resta quindi senza maggioranza in consiglio e con una giunta composta solamente da due assessori a quasi due anni dalla sua elezione.

Ma il motto non era “Insieme si può”?

Serena Sframeli

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