Lutto nel mondo della letteratura, scompare a Messina la poetessa Alba Florio

Lutto nel mondo della letteratura, scompare a Messina la poetessa Alba Florio

Lutto nel mondo della letteratura, scompare a Messina la poetessa Alba Florio

mercoledì 01 Giugno 2011 - 13:52

L’ultima esponente del Decadentismo era nata a Scilla nel 1910

Lutto nel mondo della letteratura, all’età di 101 anni è morta a Messina la poetessa Alba Florio, ultima esponente del Decadentismo.
Nata a Scilla il 21 aprile 1910 pubblicò nel 1929 la sua prima raccolta di poesie dal titolo “Estasi e preghiere” e tra gli anni trenta e quaranta produsse la sua maggior quantità di opere.
Nel 1936 si aggiudicò il premio letterario Viola con la raccolta “Oltremorte” mentre nel 1939 con la raccolta “Troveremo il paese sconosciuto” vinse il premio “Fiera di Messina”.
Tra i personaggi illustri che Alba Florio ebbe modo di frequentare in quegli anni si possono annoverare Salvatore Pugliatti, Luca Pignato e Salvatore Quasimodo; al termine della seconda guerra mondiale si trasferì a Roma insieme al marito, Rocco Minasi, eletto al Parlamento italiano nel partito del Psiup.
Durante il soggiorno romano pubblicò (1956) il volume “Come mare a riva” ed al ritorno a Messina concluse la sua attività letteraria.
Nel 2000, in occasione del compimento dei 90 anni di vita, la casa editrice Pellegrini pubblicò una raccolta dal titolo “Ultima striscia di cielo”.
A giudizio degli studiosi letterari la poetica di Alba Florio è considerata la prosecuzione naturale dello stile derivato da illustri poeti quali Quasimodo, Pascoli, Ungaretti e Montale.
Una stagione intensa ma breve, la sua fertile produzione di opere si sviluppa dal 1929 al 1956 ma già alla fine della secondo conflitto mondiale la sua inventiva poetica è quasi esaurita.
Di carattere estremamente riservato affidò le sue pubblicazioni a piccole case editrici e questa scelta ha limitato la diffusione delle sue opere che con estrema profondità sono capaci di parlare al cuore tramite un linguaggio ricercato ed una interpretazione moraleggiante delle figure della sua Calabria, figure che riproducono la natura ostile della sua terra e che diventano il leit motiv della sua poetica e tutti i suoi personaggi risultano prigionieri di un destino senza alternative. Alba Floiro, però, non perde mai quella intima gioia per la vita che rimuove anche il concetto profondo di morte, un evento inutile immerso in un tempo immodificabile.
La sua lirica, pertanto, parte dal crepuscolarismo intimista arricchito di descrizioni apocalittiche e si sviluppa fino a raggiungere l’ermetismo, ma poi il suo stile ritorna ad aprirsi ad una forma comunicativa che evita il precipitare nel manierismo più assoluto.

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