Fds e Comunisti italiani contro la proroga: “Altro sperpero di denaro pubblico”

Fds e Comunisti italiani contro la proroga: “Altro sperpero di denaro pubblico”

Fds e Comunisti italiani contro la proroga: “Altro sperpero di denaro pubblico”

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sabato 03 Novembre 2012 - 09:35

“Chiudere la Stretto di Messina Spa – afferma Luigi Sturniolo (FdS)-, cancellare il contratto con Impregilo e non riconoscere alcuna penale e alcun debito”. Sulla stessa linea Orazio Licandro (Pdci): “Le famiglie ormai non arrivano alla seconda settimana del mese e questi signori perdono tempo in Consiglio dei ministri a valutare la fattibilità o meno del Ponte"

Ponte sì, ponte no. L’annoso dibattito continua. Quando sembrava che il Governo avesse deciso di interrompere l’iter e di pagare la penale da 300 milioni ad Eurolink si sono alzati gli scudi. Ed allora ecco che il Consiglio dei Ministri decide… di non decidere e di rinviare il responso. Ancora due anni per l’approvazione del progetto definitivo. Dopodiché, se ciò non avverrà, la società “Stretto di Messina” sarà sciolta.

Nuove reazioni anche a questo tipo di decisione. “Di ragioni a sostegno della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina non ce ne sono – scrive Luigi Sturniolo, della Federazione della Sinistra e di Rete No Ponte -. Questo lo sanno tutti, anche i suoi sostenitori. Le aspettative di traffico non lo richiedono, non è redditizio dal punto di vista economico, le alternative sono nettamente più utili e meno costose. La prospettiva del Ponte è stata alimentata, in questi anni, solo dalla potenza mediatica degli apparati affaristici che ne ricavano vantaggi e dal co-interesse delle elite politiche ed economiche che governano il paese”.

“Lungi dall’essere un motore dello sviluppo del meridione – prosegue Sturniolo -, il Ponte è una tipica infrastruttura della crisi. Sta lì, fermo, ad aspettare che qualcuno ci butti dentro qualche centinaio di milioni di euro ogni tanto, allo stesso modo che per il Tav, per i termovalorizzatori, per il Mose, per autostrade come la Salerno-Reggio Calabria. Sono opere (le chiamano grandi opere) che provano a tenere in vita una forma impresa in crisi perenne, una forma impresa che intrattiene col territorio rapporti di carattere predatorio. Dal Ponte sullo Stretto e da opere ad esso simili non c’è da aspettarsi lavoro, cantieri. Sono opere senza cantieri. E quando li aprono, i cantieri, contengono pochissimi lavoratori, per pochissimo tempo e con contratti precari. Basterebbe indagare, da questo punto di vista, su cosa siano stati gli unici cantieri che ha aperto il ponte, quelli delle trivellazioni, per capire quanto poco ritorno esso restituisca al territorio”.

“La scelta del governo di rimandare di due anni le decisioni su cosa fare del Ponte – continua ancora Sturniolo – è, quindi, perfettamente in linea con quanto fatto dai governi precedenti, di centrodestra e di centrosinistra. La crisi del debito pubblico, che le politiche delle grandi opere, delle emergenze e dei grandi eventi hanno contribuito a far crescere, impedisce oggi di alimentare cospicuamente i canali di spesa per opere come l’infrastruttura d’attraversamento. Nell’attesa di sperimentare nuove formule per rendere bancabili le opere, magari con ardite piramidi finanziarie, è allora meglio sospendere i progetti più insostenibili. Tra questi è il Ponte sullo Stretto”.

Conclude il rappresentante di Rete No Ponte: “Chiudere la Stretto di Messina Spa, cancellare il contratto con Impregilo e non riconoscere alcuna penale e alcun debito. Queste sarebbero le scelte economicamente più vantaggiose per il paese e per il territorio, ma questo governo non le prenderà perché significherebbe contraddire gli interessi dei propri soci di maggioranza. Sta al movimento battersi per il raggiungimento di questi obbiettivi. Il neo-eletto presidente Rosario Crocetta potrebbe, come primo suo atto, ritirare la partecipazione della Regione Siciliana alla società concessionaria per la progettazione e costruzione del Ponte. In questo modo si risparmierebbero soldi e si potrebbe aprire una fase vertenziale col governo nazionale per investimenti realmente utili”.

Sulla stessa linea Orazio Licandro, coordinatore della segreteria nazionale del Partito dei Comunisti Italiani: “E’ l’ennesima puntata di una vicenda che bisogna definire col termine appropriato: squallida. Le famiglie ormai non arrivano alla seconda settimana del mese e questi signori perdono tempo in Consiglio dei ministri a valutare la fattibilità o meno del Ponte. Questi soloni spieghino agli italiani cosa significa prorogare ancora per due anni la decisione sulla verifica della fattibilità tecnica del Ponte se non continuare a sperperare inutilmente risorse pubbliche a favore di privati. Quanto al neopresidente della regione siciliana, almeno nella propaganda si differenzi da Lombardo senza ritirar fuori la consueta stupidaggine del referendum dei siciliani sul gradimento del Ponte sullo Stretto”.

Un commento

  1. E’ raro trovare una tale concentrazione di cieco FURORE IDEOLOGICO (“ragioni a favore del Ponte non ce ne sono “dice Sturniolo e C.offendendo così migliaia di studiosi tecnici scienziati e imprenditori che la pensano diversamente) INFORMAZIONI SBAGLIATE ( la crisi del debito pubblico secondo loro e’dovuta alle grandi opere ,emergenze ed eventi ( magari!…Keynes gioirebbe nella tomba se fosse vero) Si resta di stucco.Si vuole ignorare la seplice verità :..che il 90% della spesa pubblica corrente sono.. “stipendi” …incluso il suo probabilmente e di tanti no ponte che MI RISULTA “campano” per lo piu alle dipendenze del pubblico (vedi studio A. Mangano sulla composizione “socioeconomica”dei NOPONTE ) ..che servono ad alimentare l’elefantiaca macchina burocratica che e ‘ la vera causa del debito ..DEMAGOGIA IMBARAZZANTE allorquando si tira in ballo
    la drammatica situazione delle famiglie che”non arrivano alla seconda settimana” volendo fare intendere un rapporto di causa effetto fra la discussione sul Ponte e la povertà delle famiglie..Che ci”azzecca” ?direbbe qualcuno ..e se Il ponte fosse invece l’unica speranza di salvezza per quelle famiglie che OGGI si senza il ponte non arrivano alla 2 settimana. Il fondamentalismo ideologico purtroppo mi rendo conto e’ difficile da contrastare perche necessita di una approfondita auto introspezione analitica che ne sveli le pulsioni inconsce .Si vorrebbe indurre i più sprovveduti a credere che i soldi del NO al Ponte risparmiati potrebbero andare a beneficio dei più bisognosi..” DEMAGOGIA EVERSIVA “IN UNO STATO DI DIRITTO SOSTENERE CON LEGGEREZZA CHE BISOGNA “CANCELLARE IL CONTRATTO CON IMPREGILO”.. non pagare la penale..e sciocchezze di questo genere.

    Un’altro argomento ,secondo me ,FUORVIANTE e quindi DEMAGOCICO e’ accomunare il Ponte con la Tav ,La Pedemontana o l’expo di Milano ( ma con meno furore ideologico pero’ anche se costa il doppio e cementifica inutilmente 750000 mq di territorio’) e etichettarle TUTTE come grandi opere inutili. Uno spirito fine e LIBERO potrebbe invece convenire che sono qusi tutte e’ vero inutili …escluso ,guarda caso pero’ IL PONTE DI MESSINA. il PARADOSSO E’ invece che il PONTE E’ DI SINISTRA UNA DELLE POCHE COSE DI SINISTRA REALIZZABILI ( osteggiato dalla grande stampa borghese e dai poteri forti Nordocentrici ) PERCHE RIVOLTO VERSO IL PROGRESSO DEGLI UOMINI E DELLA SCIENZA, DA’ LAVORO ,AVVICINA E UNISCE GLI UOMINI PRIMA ANCORA CHE LE MERCI ,PRODUCE SVILUPPO PERCHÉ formidabile infrastruttura che anche a CONSIDERARE Il solo effetto di “marketing ” a costo zero ,darebbe slancio ed un insperabile vantaggio competitivo a quei ceti imprenditoriali piccoli medi e grandi che avessero voglia di LAVORARE (E FAR LAVORARE )non parassitariamente al SOLO PIANO INDUSTRIALE TURISTICO ALBERGHIERO possibile per garantire un futuro ai nostri figli già ..OGGI costretti all’EMIGRAZIONE forzata…..e poi vi prego risparmiateci .. che non si può fare … “u terremotu”.. non conviene, il traffico su gomma in flessione ,l’inquinamento ..ma l’auto ecologica ? i treni dove li mettiamo? Nelle zattere? U ventu ….Si forse il vento..lo scirocco si sa che intorbidisce le menti e le rende confuse e pigre al riparo delle appartenenze ideologiche politiche e professionali AD ESSERE SERI E PROFONDI BISOGNA SCEGLIERE sostanzialmente tra una DECRESCITA FELICE ED UN PROGRESSO PIU ECO SOSTENIBILE. Un ultima considerazione: IL SISTEMA E’ IN CRISI EPOCALE ,MESSINA E’ IN PRE DEFAULT,LA POLITICA SI FA A BRUXELLES O A BERLINO ABBIAMO CEDUTO LA SOVRANITÀ. I “SODDI FINERU “ASSIEME AL RAPPORTO DI SCAMBIO VOTI CON PICCIULI OGNUNO DI NOI E’ OBBLIGATO A PRODURRE ALMENO PARTE DI CIÒ CHE CONSUMA, I PICCOLI IMPRENDITORI VESSATI DA UNO STATO RAPACE ED INGIUSTO SONO DIVENTATI I PROLETARI DEI NOSTRI TEMPI SONO PERO’ ADDITATI COME “EVASORI FISCALI “DEVONO LAVORARE SENZA SOSTA PER RIPAGARE IL DEBITO ED I DEBITI.SENZA GARANZIE.. INVECE MERITEREBBERO UNA RICONSIDERAZIONE SOCIALE PERCHÉ STRUTTURA “PORTANTE “DI QUESTA NAZIONE (GRILLO LIBERO PENSIERO) andate a chiedere ad un lavoratore ..INDIPENDENTE …dal grande medio o piccolo imprenditore sino al semplice “putiaru” di periferia che lavora 12 ore al giorno se e’ favorevole o contrario al PONTE. SIAMO D’accordo su un referendum democratico? Ma la democrazia per voi e’ “una stupidaggine” NON HO PIÙ PAROLE

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