Elezioni 2013, la rivolta del Pd contro la quota di "nominati"

Elezioni 2013, la rivolta del Pd contro la quota di “nominati”

Rosaria Brancato

Elezioni 2013, la rivolta del Pd contro la quota di “nominati”

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venerdì 04 Gennaio 2013 - 18:01

Il Pd siciliano contesta la quota di 11 "scelti" dall'alto da inserire nelle liste e propone che vengano invece presi tra quanti hanno partecipato alle primarie pur senza vincerle. "Meglio eletti che conoscono il territorio piuttosto che non Siciliani", ha detto Lupo. Intanto Lillo Speziale denuncia: "Alle primarie di Caltanissetta ha votato anche un morto"

E’ stata la rivolta del Pd siciliano contro una logica nazionale che rischiava di far entrare dalla finestra quel che era uscito dalla porta, ovvero “il parlamento dei nominati”. All’ordine del giorno nella direzione regionale del Pd oggi pomeriggio a Palermo i criteri per la formazione delle liste per Camera e Senato dopo le primarie del 30 dicembre. Già ieri per la verità il segretario regionale Giuseppe Lupo aveva protestato in sede di direzione nazionale contro quegli 11 candidati blindati che secondo il regolamento Bersani potrà calare “dall’alto” nelle liste siciliane nei posti migliori, in barba a quanti si sono confrontati con le urne delle primarie.

La posizione l’ha ribadita anche ad apertura lavori ed in modo netto, alla presenza, tra l’altro, di Davide Zoggia, responsabile nazionale degli enti locali del Pd, dato proprio tra i blindati come capolista nella Sicilia Occidentale. La tesi di Lupo, sostenuta da gran parte dei componenti della direzione regionale, alcuni dei quali tra l’altro bocciati alle urne e quindi con la speranza di poter conquistare un posto in lista “più comodo” è semplice: la quota nazionale del 10% che tocca a Bersani da regolamento, deve essere considerata sugli eleggibili (cioè su quanti hanno partecipato alle primarie) e non sugli esterni, rimasti a guardare con la serenità di essere comunque al sicuro.

“Non possiamo indebolire le nostre liste – ha dichiarato il segretario regionale nel suo intervento – consentendo candidature nazionali avulse dal territorio, calate dall’alto con persone che non hanno alcun riferimento organizzato nell’isola. Questo rischierebbe di compromettere il risultato del Pd in Sicilia con conseguenze anche sull’esito nazionale del voto”.

Del resto basta ricordare quanto accaduto nel 2008 con addirittura 6 eletti esterni in Sicilia (che tra l’altro nessuno di noi ha mai più rivisto o sentito intervenire su tematiche siciliane) perché erano stati “posizionati” ai primi posti in lista a scapito dei rappresentanti del territorio.

“Quanto accaduto nel 2008- ha spiegato Lupo- rappresenta quanto il nostro elettorato non ha digerito. Sarebbe impensabile ripetere la stessa esperienza che ci è costata anche in termini di consenso elettorale. Con gli 11 nomi esterni nelle liste rischiamo di avere più eletti che provengono fuori dalla Sicilia che siciliani”.

E’ vero che Lupo con queste posizioni lancia una scialuppa a Sergio D’Antoni, bocciato alle primarie, ma è pur vero che sono in tanti nelle stesse posizioni e che se davvero si deve “ripescare” qualcuno in posizione favorevole è meglio scegliere chi conosce e vive nel territorio piuttosto che un “nominato”.

Una frecciata Lupo l’ha mandata anche a Crocetta, ormai intenzionato a presentare una lista del Movimento Il Megafono al Senato (pare anche alla Camera) nella quale il capolista sarebbe Beppe Lumia. Il segretario regionale del Pd ha dichiarato che sarebbe preferibile “portare voti freschi” piuttosto che toglierli al Pd. La relazione si è quindi conclusa con la proposta di continuare a ribadire a Roma il no agli 11 nominati dall’alto per sostituirli con Bersani capolista in entrambe le liste della Camera (collegio 1 e collegio 2) e i 9 rimanenti in quota “Bersaniana” sceglierli tra chi non ce l’ha fatta alle primarie del 30 dicembre ma ha ottenuto comunque una quota di consensi e risulta “eleggibile”.

In sintesi se la Sicilia deve portare in Parlamento una quota di deputati e senatori Pd è preferibile che siano siciliani che l’isola l’abbiano vista molto più che in cartolina o in televisione. La direzione regionale ha quindi approvato la proposta di Lupo, che la sosterrà a Roma e ha aggiornato i lavori a domenica mattina.

Nel primo pomeriggio la Commissione verifiche del partito ha respinto il ricorso presentato da Lillo Speziale risultato secondo a Caltanissetta dopo la figlia di Salvatore Cardinale, Daniela. Speziale, che aveva rinunciato a ricandidarsi per l’ennesima volta alle regionali puntando ad un posto in Parlamento, aveva presentato ricorso sostenendo che a Caltanissetta “ha votato anche un morto”. Il deputato ha anche presentato il certificato di morte dell’”elettore” e le dichiarazioni di alcuni cittadini risultati “votanti” pur senza averne mai avuto l’intenzione né essersi mai iscritti al registro delle primarie del centro-sinistra.

Rosaria Brancato

9 commenti

  1. Si stanno scannando … Tutti sul carro del vincitore…
    E parlavano del pdl…

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  2. I vecchi democristiani..inutile cambiare partiti, tanto, vi riconosceranno lo stesso dalle impronte digitali.

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  3. E CHI SE NE FREGA, CALATELI DA DOVE VI PARE COSI’ NON VI VOTO MAI PIU’ !!!

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  4. “Non possiamo indebolire le nostre liste – ha dichiarato il segretario regionale nel suo intervento – consentendo candidature nazionali avulse dal territorio”
    Se le candidature del “territorio” sono i soliti IMMUTABILI soggetti – eletti senza alternative – VIVA le candidature avulse, almeno c’è speranza che qualche persona significativa (Grasso, Mucchetti, ecc.) sia eleggibile da noi, poveri (e veri) democratici …

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  5. COMUNICAZIONE DI SERVIZIO PER I VERTICI (SICILIANI E NON) DEL PD.

    Con la presente vi comunico che, come elettore, non riconosco le vostre “blindature” relative ai candidati di vostra scelta.
    Conseguentemente, alle prossime elezioni, mi ritengo perfettamente libero di votare chi meglio crederò in quel momento, sulla base di quanto costui (o costei) avrà nel frattempo dichiarato di aver voglia di fare se eletto/a.

    In attesa vs cortese riscontro

    UN ELETTORE

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  6. Mi associo….è’ un vergogna….poi dicono che Grillo e’ antipolitica….questo e’ uno stupro elettorale voluto dal Pdl e dal Pd meno elle….

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  7. Stupro elettorale…vergogna Bersani Alfano e Casini per paura di Grillo hanno lasciato il porcellum…noi elettori stuprati in maniera volgare….vergogna ed ancora vergogna….antipolitica siete voi!

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  8. Mariella De Francesco 5 Gennaio 2013 18:05

    e chi andrà a votare? Per chi? per cosa?
    Ma quando lo capiranno che non siamo pecore?
    Ma forse loro hanno ragione visti i riultati di chi è andato a sceglire i soliti noti, hanno fiducissima nella rielezione. Voti sicuri….. ! ahimè!
    questa è vera antipolitica!!!!

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  9. liliana parisi 5 Gennaio 2013 18:41

    E’ incoerente fare le primarie e poi mettere candidati blindati, per di più non siciliani. La Sicilia continua ad essere considerata terra di conquista, incapace di esprimere propri candidati. Eppure l’elezione di Crocetta dovrebbe far riflettere sul fatto che i Siciliani stanno aprendo gli occhi. Spero venga presto fatta una legge per cui,oltre a ripristinare le preferenze, sia possibile essere candidati in un solo collegio, in cui si è nati o si risiede, evitando di favorire alcuni candidati a spese di altri e permettendo che gli eletti rappresentino davvero i territori dove sono stati eletti

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