Dopo il mese di tregua ricominciano i problemi per i 300 contrattisti di Palazzo Zanca. Scaduta l'integrazione oraria, si torna a lavorare a 18 o 24 ore settimanali. L'assessore Mantineo continua a rassicurare i lavoratori, i sindacati però incalzano l'amministrazione

I precari dovranno aspettare. Nonostante le buone intenzioni e le rassicurazioni dei giorni scorsi i contrattisti di Palazzo Zanca non potranno avere la certezza dell’integrazione oraria. Almeno per i prossimi giorni dovranno avere pazienza ed il 30 aprile è stato l’ultimo giorno a 35 ore. Dal oggi si torna a lavorare a 18 o 24 ore settimanali, il provvedimento che per il mese di aprile aveva concesso l’integrazione oraria dopo lo stop di marzo al momento non può essere rinnovato. L’assessore Nino Mantineo però non dispera ed è ancora convinto che la questione avrà un esito positivo nel giro di un paio di giorni. “Stiamo verificando da dove attingere le risorse da impiegare per rinnovare l’integrazione oraria ai nostri 300 precari, abbiamo bisogno di qualche giorno in più, ma c’è ancora una settimana di tempo per mettere a punto gli atti necessari e non far perdere ai contrattisti questo beneficio che significa anche efficienza di tutta la macchina comunale” ha spiegato Mantineo. Le intenzioni continuano a rimanere quelle di sempre: fare di tutto per rinnovare l’integrazione, anche in virtù di quel percorso di stabilizzazione che questa amministrazione vuole perseguire entro i prossimi tre anni e che rappresenta il quadro di riferimento in cui si può continuare ad inserire l’integrazione oraria.

In questi giorni, nonostante la scadenza immediata, il clima a Palazzo Zanca è rimasto sereno, anche se iniziano cominciano a serpeggiare i primi malumori. La segretaria della Fp Cgil Clara Crocè ha dichiarato che il sindacato è stanco di inseguire l'Amministrazione comunale sulle emergenze. “La questione dell'integrazione oraria dei precari non può essere affrontata all'ultimo minuto lasciando nell' incertezza 300 lavoratori che non possono accettare di ritornare a 18 e a 24 ore. Per non parlare della disorganizzazione di interi servizi che inevitabilmente rimarranno scoperti. Avevamo chiesto in tempi non sospetti una convocazione per discutere di integrazione oraria e stabilizzazione, il silenzio assordante ci preoccupa. I precari sono stanchi di elemosinare, si faccia chiarezza una volta per tutte ma soprattutto si apra il tavolo per stabilizzare i precari”. La Fp Cgil ha proclamato un’assemblea sit-in dei lavoratori per il prossimo 5 maggio.

A dire basta anche il Csa, sindacato del Corpo di Polizia Municipale che chiede se esistono le risorse per l’integrazione oraria, se la dirigenza e i revisori dei conti esprimeranno parere favorevole, se l’Amministrazione ha intenzione di tenere in considerazione la possibilità di garantire comunque l’integrazione per i servizi essenziali, tra cui la Municipale. Il coordinatore Pietro Fotia indirizza all’amministrazione anche alcuni interrogativi sulla stabilizzazione e su quale sarà la strada che si intende percorrere. Anche il Csa è pronto alla protesta se le risposte e le certezze non dovessero arrivare.

Francesca Stornante