La Corte dei Conti interviene a proposito dell’articolo sui bilanci comunali

La Corte dei Conti interviene a proposito dell’articolo sui bilanci comunali

Danila La Torre

La Corte dei Conti interviene a proposito dell’articolo sui bilanci comunali

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martedì 24 Marzo 2015 - 17:57

Il presidente della Sezione di controllo per la Sicilia della Corte dei Conti, Graffeo, ha inviato in redazione una lettera con alcune precisazioni circa l'articolo pubblicato su Tempostretto il 20 marzo scorso

Il presidente della Sezione di controllo per la Regione Sicilinana della Corte dei Conti, , Maurizio Graffeo, ha inviato alla redazione di Tempostretto una rettifica in riferimento all’articolo “Come (NON) sono cambiati i bilanci di Palazzo Zanca nell’era Croce e nell’era Accorinti”, pubblicato in data 20 marzo.

Le obiezioni del magistrato contabile vertono sul seguente periodo dell’articolo di cui sopra : «I rilevi tecnici da cui parte la magistratura sono gli stessi per cui la Corte dei Conti, in questi ultimi anni, ha ripetutamente scritto al Comune, continuando a farlo anche dal 2012 ad oggi. Senza tuttavia – questo va sottolineato – mai sollecitare, la Prefettura a diffidare formalmente gli amministratori di Palazzo Zanca a dichiarare il dissesto, come sarebbe nelle sue prerogative».

Nella rettifica di Graffeo vengono segnalate due inesattezze e viene,inoltre, ravvisata una omissione:

1) Imprecisione circa la legittimazione e competenza dell’organo prefettizio a “compulsare” il dissesto dell’ente su sollecitazione della Corte , stante la dichiarata incostituzionalità per la Regione Siciliana (sentenza Corte Costituzionale 219/2013), della norma (art.13 del d.lgs.174/2012) che estendeva alle Regione a statuto speciale l’applicabilità dell’articolo 6, comma 2, del medesimo decreto

2) Il legislatore statale (art.243 bis comma 3 del Tuel ) prevede espressamente che la procedura di riequilibrio inibisce l’attivazione del c.d.dissesto guidato da parte della Corte dei Conti

3) Si omette di segnalare che tale procedura venne in effetti avviata dalla Sezione di controllo per la regione Siciliana con deliberazione 355/2012 PRSE (antecedentemente alla riferita declatoria di incostituionalià), che è stata per l’appunto sospesa ex lege a seguito della presentazione del piano di riequilibrio da parte del Comune.

NDR: Rispetto alle obiezioni mosse ci corre l’obbligo di specificare che nel periodo dell’articolo “incriminato” , allorquando si precisa che la Corte dei Conti non è mai intervenuta per sollecitare la Prefettura a diffidare gli amministratori di Palazzo Zanca a dichiarare il dissesto, ci si riferisce – come si evince leggendo l’intero articolo e non estrapolando solo questa parte – agli anni 2009 -2011 e non a quelli che vanno dal 2012 ad oggi.

E’ evidente che, riferendoci al periodo 2009- 2011, non c’era alcun bisogno di fare riferimento alla sentenza della Corte costituzionale del 2013 né alla procedura di riequilibrio disciplinata dall’ art.243 bis comma 3 del Tuel, che ovviamente “congela” le procedure per la dichirazione di dissesto, dando la possibilità agli enti di accedere al Fondo di rotazione nazionale attraverso la redazione del piano decennale di riequilibrio .

Quanto alla delibera 355 dell’ottobre 2012 – a cui Tempostretto aveva a suo tempo dato ampio spazio (vedi qui) – va detto che non è stata menzionta perché – nella parte dell’articolo in cui si parla degli interventi della Corte dei Conti – si stava prendendo in considerazione, come detto in precedenza, l’arco temporale compreso tra il 2009-2011, seppur sottolineando al contempo che anche dopo, cioè dal 2012 in poi, la magistratura contabile ha continuato a segnalare numerose criticità nei bilanci del Comune di Messina, il quale però nel frattempo ha aderito alla procedura di riequilibrio. L’analisi successiva al periodo “contestato” si concentra sui bilanci dell’era Croce e dell’Era Accorinti. Questa volta sì a partire dal 2012.

Danila La Torre

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