Province verso la soppressione, ma ecco il Piano di sviluppo

Province verso la soppressione, ma ecco il Piano di sviluppo

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lunedì 20 Maggio 2013 - 17:02

Lo ha presentato l'assessore Michele Bisignano che ha spiegato l'importanza di questo strumento che l'Ente Provincia ha consegnato al territorio.

Nonostante la vita delle Province sembra ormai agli sgoccioli e a Palazzo dei Leoni il mandato dell’amministrazione Ricevuto stia per scadere oggi è stato presentato un documento che guarda alla programmazione per lo sviluppo del territorio per i prossimi anni. “Il Piano poliennale di Sviluppo economico e sociale è uno strumento realizzato in virtù della funzione di programmazione dalla Provincia regionale di Messina, che consegniamo al territorio per qualunque ipotesi di sviluppo, a prescindere dal futuro dell’ente”. Così, l’assessore provinciale alla Programmazione strategica, Michele Bisignano, nel corso dell’odierna conferenza stampa di presentazione del documento, la cui elaborazione è stata condotta grazie al supporto di Innova Bic.

“Questo è il primo step”, prosegue l’assessore, affiancato dal dirigente, l’architetto Francesco Alibrandi, il quale ha spiegato che si è lavorato, in collaborazione con la Provincia di Catania, tenendo conto del Piano strategico del Comune di Messina: “Lo scopo è di fornire una radiografia delle opportunità di sviluppo del territorio”.

“La recessione – riprende Bisignano – si deve alla carenza di pianificazione e programmazione. Basti vedere l’uso scriteriato, oltre ai ritardi, che la Regione, nel corso degli anni, ha fatto dei fondi comunitari, che non hanno creato né sviluppo, né occupazione. In merito all’attività della Provincia, da quando mi è stata assegnata la Programmazione strategica, nel 2010, ho deciso di riprendere questo strumento poiché rappresenta un elemento distintivo dei compiti dell’Ente. In passato, l’elaborazione del Piano di Sviluppo era affidato a un comitato tecnico-scientifico che costava 60mila euro l’anno. Il lavoro egregio di Innova Bic, che tiene conto delle nostre indicazioni di carattere generale, ne costa 15mila in tutto”. Bisignano ricorda la “sinergia piena” tra assessore e dirigente al ramo che ha condotto a importanti risultati: “Il Piano di coordinamento territoriale, già utilizzato, sebbene non ancora formalmente adottato, ai fini del Sistema territoriale della Sicilia orientale, rientrante nel Piano per il Sud. Il Piano d’ambito del Servizio idrico integrato. Il Ponte digitale, il progetto di innovazione Area dello Stretto che prevede una sinergia con la Provincia di Reggio Calabria per la costituzione, già finanziata e in parte avviata, di una piattaforma digitale. Il progetto Marchio d’area, anch’esso finanziato, per lo sviluppo del turismo e del marketing territoriale. Per la prima volta, come Provincia di Messina, siamo presenti pure nei Piani integrati di sviluppo territoriale, i Pist, in attesa di finanziamento. Così come nel caso del Log.In.Med, in tema di logistica integrata e mobilità; del Piano strategico Città dei Nebrodi; del Piau (Piano innovativo ambito urbano); del Polo tecnologico”.

A spiegare nel dettaglio il Piano di Sviluppo è Giovanni Di Fiore, direttore generale di Innova Bic: “Il documento è composto da due sezioni: analisi del territorio e pianificazione. Nella prima viene fotografato lo stato dell’arte dei settori produttivi e sociali della provincia, con possibili spunti per l’attivazione di progetti utili allo sviluppo. A seguire, sono analizzati i principali strumenti di finanziamento”. Il piano prevede pure un focus sulla crisi economica.

Nella seconda parte viene sviluppata l’analisi Swot dell’area, individuando punti di forza e di debolezza, minacce e opportunità dei settori produttivi e sociali. Vengono, inoltre, evidenziati gli obiettivi strategici e operativi della Provincia regionale, scaturiti dall’analisi dei suoi principali documenti programmatici. Ancora, sono evidenziati gli obiettivi strategici generali, le metodologie e le linee di intervento possibili con la specifica di possibili strumenti di finanziamento – con riferimento alla nuova programmazione comunitaria 2014-2020 – e ipotesi di progetti pilota, tra i quali un progetto di internazionalizzazione dell’economia messine; uno di supporto e promozione per il Piano d’azione per l’energia (Paes); la promozione di marchi d’area; il sostegno e la promozione di un sistema integrato per la logistica delle merci; il Polo tecnologico.

2 commenti

  1. Avete dissanguato le casse della provincia e ben presto se ne accorgeranno i dipendenti che resteranno senza stipendio, e avete il coraggio di parlare di programmazione, pianificazione, ecc. Speriamo che chiudano al più presto queste province e che sparite tutti. Anche oggi, passando dal Corso Cavour, c’erano gli striscioni degli articolisti, continuamente presi in giro dal presidente Ricevuto. Abbia almeno il coraggio di dire come stanno le cose, invece di dichiarare sempre che è tutto a posto e che ha fatto il possibile. Quando ci sono posti di lavoro di mezzo, non si dicono le bugie.

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  2. ART.49 COSTITUZIONE ” Tutti i cittadini hanno diritto di ASSOCIARSI LIBERAMENTE in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.” I senatori del PARTITO DEMOCRATICO, Randa e Finocchiaro, sconoscono i fondamenti della nostra COSTITUZIONE, sono ignoranti, non hanno come MARIEDIT la terza elementare, quella di una volta, il loro disegno di legge è palesemente anticostituzionale, è proprio il MOVIMENTO 5 STELLE nel solco tracciato dai padri costituenti, ma gli strafalcioni politici del PD non meravigliono più nessuno. Invito i costituzionalisti delle facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche ad intervenire sulla questione.

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