Policlinico. Una struttura dedicata alla cura dei tumori peritoneali

Policlinico. Una struttura dedicata alla cura dei tumori peritoneali

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mercoledì 23 Maggio 2018 - 11:57

La nascita del programma interdipartimentale è avvenuta sulla base di un’esperienza ultradecennale già maturata, a partire dal 2003

Il Programma Interdipartimentale per la Cura dei Tumori Peritoneali e dei Sarcomi dei Tessuti Molli è stato da poco inaugurato all'interno del Dipartimento di Chirurgia del Policlinico, diretto dal prof. Giuseppe Navarra. Si tratta della prima struttura del Sud Italia – ed una delle poche su tutto il territorio nazionale – espressamente dedicata alla cura di tali neoplasie. La responsabilità è stata assegnata al prof. Antonio Macrì.

Samattina si è svolta esso il Padiglione F del Policlinico, la conferenza stampa di presentazione.

“L’avvio di questo nuovo programma – ha detto il commissario del Policlinico, Michele Vullo – testimonia la volontà dell’Azienda, in forte sintonia con l’Ateneo, di puntare sempre più sull’innovazione tecnologica”.
“Sono molto contento – ha dichiarato il Rettore Salvatore Cuzzocrea – del fatto che l’Università di Messina abbia potuto partecipare all’istituzione di questo programma che, indubbiamente, rappresenta la maniera corretta di fare medicina e rispondere alle esigenze dei pazienti. È necessario continuare ad impegnarsi per potenziare anche altre strutture, per fare il modo che il Policlinico continui a crescere. Sono orgoglioso del DAI di Chirurgia e della sinergia fra Ateneo e Azienda ospedaliera”.
“La percezione del pubblico e dell’utenza – ha commentato il prof. Navarra – nei confronti del Policlinico ‘G. Martino’ sta cambiando o, forse, è già cambiata. Ciò significa che all’interno del Policlinico si sta affermando una nuova mentalità e che adesso vi sono nuovi stimoli ed entusiasmi che si ripercuotono nella cura virtuosa dei pazienti. Abbiamo potuto disporre di nuove professionalità che ci hanno fatto migliorare nel tempo. Il programma interdipartimentale è rivolto anche a patologie cosiddette di ‘nicchia’, ma per la loro cura vogliamo essere un punto di riferimento non solo per il territorio, ma anche per la regione la Calabria ed oltre”.
“Già dal 2003 – ha spiegato il prof. Macrì – ci interessiamo di ciò che riguarda la cura dei tumori peritoneali e, con l’avvio del programma, abbiamo aggiunto anche i sarcomi dei tessuti molli al nostro ambito di lavoro. Grazie all’azienda ed all’Ateneo che sono stati in grado di dotarci di una tecnologia all’avanguardia (la macchina utilizzata ha un costo base di 9 mila euro; l’uso può farne variare i costi da un minimo di 13 mila euro ad un massimo di 30 mila euro, in base al tipo di trattamento richiesto). L’approccio non può che essere multidisciplinare e, per far fronte ad ogni necessità, il Programma Interdipartimentale si avvale, accanto ai trattamenti tradizionali (chirurgia, chemioterapia, radioterapia), delle terapie più innovative, quali la chemioipertermia peritoneale che, associata alla chirurgia citoriduttiva, ha consentito di migliorare in maniera sostanziale la sopravvivenza di questi pazienti. Per quanto riguarda, invece, il campo dei sarcomi dei tessuti molli, l’AOU di Messina può vantare trattamenti di eccellenza, quali la perfusione isolata d’arto che, oltre a migliorare la sopravvivenza, consente di ridurre drasticamente il numero di amputazioni necessarie del 75/90% in caso di sarcomi o anche di metastasi in transito da melanoma. Nella sola Sicilia, annualmente, 1800 carcinosi peritoneali trattabili (700 in Calabria) possono essere curate nella nostra struttura. Sono poco meno di 200 i casi di sarcomi in Sicilia e poco più di 100 in Calabria”.
La nascita del programma interdipartimentale è avvenuta sulla base di un’esperienza ultradecennale già maturata, a partire dal 2003, soprattutto nel campo dei tumori peritoneali (fra cui mesotelioma, pseudomixoma peritonei, carcinoma sieroso-papillare del peritoneo, ma anche patologie a più elevata incidenza, ovvero, carcinosi di origine colica, ovarica, gastrica) e della necessità di fornire risposte adeguate anche ai pazienti affetti da sarcomi dei tessuti molli che, per la loro rarità ed il loro comportamento biologico e clinico molto eterogeneo, sono spesso considerati, soprattutto alle nostre latitudini, tumori orfani.
Oltre alle problematiche di ordine squisitamente medico, non va sottovalutato l’impatto che la nascita della Struttura potrà avere sull’emigrazione sanitaria di due regioni come la Calabria e la Sicilia, i cui abitanti sono spesso costretti ad intraprendere “viaggi della speranza”.

A margine della conferenza stampa, Vullo è tornato sul problema idrico occorso al Policlinico nelle scorse ore: “Domani si discuterà il ricorso al Cga delle ditte coinvolte. Mi auguro che il contenzioso non resti impelagato a lungo nelle strette maglie della burocrazia. Il necessario per l’intervento manutentivo sull’impianto idrico è già disponibile da tempo e bisogna intervenire al più presto per scongiurare altre vicende spiacevoli”.

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