Maurizio Puglisi: "Sogno un Teatro che sappia camminare da solo, senza dipendere solo dalla Regione"

Maurizio Puglisi: “Sogno un Teatro che sappia camminare da solo, senza dipendere solo dalla Regione”

Rosaria Brancato

Maurizio Puglisi: “Sogno un Teatro che sappia camminare da solo, senza dipendere solo dalla Regione”

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mercoledì 28 Agosto 2013 - 06:11

In attesa degli ultimi dettagli che gli consentano di insediarsi il neo Presidente del Teatro Vittorio Emanuele Maurizio Puglisi guarda avanti: "La prima cosa da fare è risanare i conti. Sogno un teatro "normale" che faccia quelle cose che sono peculiari del teatro, senza aspettare i contributi pubblici"

Ancora non si è potuto insediare, questione di dettagli, ma è già in movimento con le idee chiare sulle priorità. E’ stato perso troppo tempo nei mesi scorsi, adesso non resta che rimboccarsi le maniche e fare lavoro di squadra, passo per passo. Il primo, quello indispensabile, non appena sarà insediato ed anche il commissario del Cda nominato da Crocetta, Rosario Cutrone, sarà a Messina, dovrà essere il bilancio preventivo 2013, senza il quale sarà impossibile qualsiasi altra mossa.

“Dobbiamo fare i conti con la realtà ed agire di conseguenza- spiega il neo Presidente del Teatro Vittorio Emanuele Maurizio Puglisi- In Italia non esiste nessuna regione che dia ai teatri la stessa quantità di contributi che ha dato la Sicilia finora. Eppure lavorano tutti benissimo. Ed anche quando il contributo è irrisorio le regioni chiedono comunque conto su come quelle cifre sono spese. In Emilia Romagna non accadrebbe mai che la Regione non voglia sapere come si spendono i soldi nel teatro di Bologna. Qui, nonostante la Sicilia eroghi somme più impegnative, ogni anno sentiamo le solite lamentele perché i soldi non bastano mai. Invece dobbiamo capovolgere l’approccio. Dobbiamo produrre, investire, creare e camminare di pari passo con la Regione ma con altri obiettivi”.

Il neo Presidente la realtà dei teatri italiani la conosce bene, ha respirato la polvere del palcoscenico per tutta la vita e sa bene che con le poche briciole messe a disposizione dalla Regione e con la mole di debiti da saldare occorre invertire le vecchie abitudini e cominciare “a camminare da soli”.

“Se non riformiamo il Teatro alla radice non c’è futuro-continua Puglisi- Intanto iniziamo con i progetti. Finora non è mai stato presentato un progetto per attingere ai Fondi Europei o a canali di finanziamento analoghi, come il Ministero. Poi, piuttosto che chiedere soldi alla Regione o al Comune possiamo scoprire nuovi “terreni” attraverso accordi con le istituzioni creare percorsi culturali, anche con il Palacultura, destinati ai turisti. Il Teatro Vittorio Emanuele è bellissimo già come struttura,se poi organizziamo un museo del cinema, una mostra permanente dei costumi di scena o spettacoli destinati ai turisti o iniziative di vario genere diventa possibilità per incrementare le entrate”.

Lui Renato Accorinti non lo conosceva, l’ha visto la prima volta quando gli ha chiesto maggiori dettagli sul progetto che aveva allegato al curriculum. L’essere un produttore teatrale, piuttosto che un “politico” cambia completamente l’approccio e difatti piuttosto che pensare a “come bussare alle porte giuste a Palermo” per ottenere maggiori risorse pubbliche, l’obiettivo è quello di come far camminare da solo l’Ente, renderlo produttivo, non solo sotto il profilo economico ma anche culturale, puntando ad esempio alla creazione della Compagnia stabile, che non vuol dire “assunta a tempo indeterminato” ma stabile come progetto, un nucleo di artisti che può presentare progetti e creare produzioni che vengano portate anche oltre lo Stretto. Per farlo comunque occorre porre mano anche alla normativa regionale del settore.

“La prima cosa da fare comunque è risanare i conti. Il Teatro non ha un direttore amministrativo da tre anni e mezzo. Questo crea problemi seri per il personale. C’è poi il nodo degli orchestrali, anche questo deve essere risolto. C’è una legge regionale da applicare, usiamo il criterio della ragionevolezza trovando la strada giusta. Sogno un teatro normale, nel senso che sia possibile iniziare a fare davvero quello che un Teatro ha le potenzialità di fare”.

Maurizio Puglisi pensa di operare in rete con i Teatri di Catania e Palermo, perché insieme si va più lontano, ed anche i rapporti con la Regione vanno visti in quest’ottica, quella di una collaborazione tra tutti i protagonisti in modo da attivare più risorse possibili e creare produzioni pensando anche al pubblico. Già, quel pubblico che ad esempio ancora aspetta di assistere ad alcuni spettacoli per i quali ha pagato ma che sono stati cancellati. E’ anche questo uno dei primi problemi da risolvere, i debiti e gli spettacoli mai andati in scena nonostante siano stati pagati dagli abbonati. Il Cda nominato da Comune e Provincia difficilmente sarà in grado di operare prima di uno o due mesi, e la stagione ha già subito un durissimo colpo perché in tutta Italia adesso già si programma l’estate 2014, ma il Presidente spera di poter comunque dare il meglio. Anche la scelta dei componenti del Cda da parte di Accorinti e Romano (con il quale ha avuto un primo incontro) sarà in sintonia con il progetto presentato da Puglisi. L’intero Cda, per la prima volta, sarà composto da chi ha mangiato “pane e cultura” per tutta la vita, piuttosto che da politici in senso stretto. Le poltrone del Cda infatti, stando alle intenzioni di Accorinti e Romano, che nei prossimi giorni dovrebbero firmare le nomine, non saranno viste né come sottogoverni né come posti per i trombati alle amministrative.

“Quando il commissario si insedierà penso che potremo metterci subito al lavoro, almeno per il bilancio”. Restano poi le altre scelte, programmazione, direttore artistico, sovrintendente (Magaudda resterà fino a dicembre, quando andrà in pensione). Puglisi conta molto sulla sinergia con i sindacati e con tutti gli operatori del mondo della cultura e dello spettacolo, anche di quei messinesi che hanno dovuto lasciare lo Stretto per vedere riconosciuti i loro talenti.

“Spero di riuscire a programmare l’inaugurazione a dicembre”.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. puzza di bruciato 28 Agosto 2013 07:47

    Caro Puglisi sogno irrealizzabile.. tutti i teatri per mantenersi devono avere sovvenzioni..
    Poi se nell’organizzazione di spettacoli si studiano per delle affluenze a fasce reddituali con maestranze locali con tutti i tasselli al posto giusto allora forse il sogno si potrebbe avverare.
    Ma non ci si deve dimenticare che i vecchi debiti sono sempre una zavorra per tutte le attività…

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  2. Egregio puzza di bruciato, ritengo che lei non abbia letto l’articolo, questo non dice che non ci dovranno essere sovvenzioni, questo dice che dovranno essere nuovi canali a sovvenzionare il teatro e la cultura in genere.
    L’errore più presente nella gestione delle vecchie cariatidi della politica e’ quello di non guardare oltre il proprio naso, il cordone con i vari padrini ” politici ” non si è’ mai staccato, esseri inutili ed anti produttivi, oggi i denari si prendono altrove, c’è ne sono tanti, l’unica differenza: non hai bisogno di avere padrini di nessun genere, se il progetto e’ buono viene finanziato, diversamente resti con le pigne nel sacco.
    In due parole, si cambia registro…..

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  3. l’approccio mi sembra corretto… vedremo se riuscirà a concretizzare qcsa.

    sono felice di scoprire che oltre al curriculum il nuovo presidente ha presentato un “progetto”. se ciò era nella richiesta dell’amministrazione è un fatto molto positivo, se invece si è trattato di una iniziativa personale di puglisi a lui va il merito, ma all’amministrazione altra nota di superficialità (o di incapacità nel comunicare).

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  4. puzza di bruciato 28 Agosto 2013 10:21

    E’ vero smanettando velocemente ho risposto di getto… il problema e che essendo un sanguigno, deluso dai vecchi padrini come detto da Lei, tifo molto per il nuovo. Guardo sempre il bicchiere mezzo pieno e sono convinto che basta pochissimo per poter rilanciare la ns bella città.

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  5. Abbiamo bisogno di certezze sul cambiamento, ci siamo scottati con l’acqua fredda ed ora vogliamo concretezza.
    Io apprezzo la critica e spero che ve ne sia sempre, in abbondanza e con una unica finalita’: essere costruttivi !!
    Spero che il dott. Puglisi ci sorprenda, i presupposti ci sono, competenza, passione, amore per il territorio, tutti in fila fanno una squadra imbattibile, ora pero’ facciamolo lavorare, dopo magari giudichiamo sul prodotto imbastito.
    A ben rileggerla.

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  6. Ma quali debiti, ma che stai a dire, il nostro teatro ha sempre avuto i bilanci in parità tra entrate e uscite.
    I bilanci sono pubblicati sul sito del teatro ed al contrario di tutti gli altri teatri siciliani che fanno debiti a palate il nostro è sempre stato in pareggio di bilancio e forse è per questo che la regione invece di premiarlo come sarebbe logico in un Paese normale lo ha tartassato con i tagli maggiori.

    In Italia chi fa debiti viene premiato chi è virtuoso viene buttato nel cesso!

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