Divieto di edificabilità nella Zona Q: il Cga dà ragione al Comune

Divieto di edificabilità nella Zona Q: il Cga dà ragione al Comune

Divieto di edificabilità nella Zona Q: il Cga dà ragione al Comune

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giovedì 26 Aprile 2018 - 04:50

La sentenza ribadisce i divieti di edificabilità nella cosiddetta zona rossa "la criticità all'interno del sito è un fatto ormai palese"

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa da ragione piena alle scelte fatte dall’Amministrazione sul sito Q.

E’ quanto scrive in un comunicato l’assessore all’urbanistica Sergio De Cola spiegando che la sentenza consente da oggi agli uffici di lavorare con maggior serenità. “Questo pronunciamento è uno spartiacque con il passato e con la cementificazione contraria alle norme comunitarie oltre che inutile e dannosa all’ambiente, anche se consentita dal nostro più che obsoleto PRG”.

De Cola coglie l’occasione per invitare il Consiglio comunale a votare sia la Variante che lo schema del nuovo Prg perché sarebbero atti con carattere d’urgenza e pertanto potrebbero essere votati ugualmente prima delle urne del 10 giugno, in base alla normativa.

“La sentenza è reperibile sul sito del CGA- prosegue De Cola- e mi auguro che tutti quelli che ci hanno duramente attaccato per le scelte fatte sul sito Q, addirittura tacciandoci di voler fare “un colpo di mano” per bloccare l’edilizia a Messina, possano leggerla e convincersi quale sia la strada che il sistema edilizia deve intraprendere.

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa con sentenza n. 231/2018, depositata in data 24 aprile 2018, ha dato ragione al Comune di Messina che aveva negato l’edificazione nel sito “Q” della Zona di protezione speciale di Capo Peloro. Il CGA ha – tra l’altro – sottolineato “la criticità all’interno del sito è un fatto ormai palese, e non basta certo ridimensionare la perdita di suolo riportandolo entro la soglia dell’uno per cento, valore individuato dalle guide metodologiche europee come limite non significativo, per ritenerlo congruo e ammissibile.” Ha anche riconosciuto che “se prima vigeva il principio di precauzione, adesso si ha finalmente cognizione del grado di cementificazione ed antropizzazione di un’area che effettivamente costituisce l’ultimo lembo di terra dell’isola sul mare dello Stretto e pertanto ancora più preziosa da un punto di vista naturalistico e paesaggistico”.
La Sentenza ricorda che dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia UE emerge l’attinenza del principio di precauzione alle valutazioni cui l’Amministrazione è chiamata dalla direttiva Habitat -quando sia richiesta di autorizzare piani o progetti nelle aree sottoposte alla relativa tutela.

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