Teatro,Jervolino revoca gli incarichi ai direttori artistici Bruschetta e Renzo

Teatro,Jervolino revoca gli incarichi ai direttori artistici Bruschetta e Renzo

Rosaria Brancato

Teatro,Jervolino revoca gli incarichi ai direttori artistici Bruschetta e Renzo

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venerdì 20 Gennaio 2017 - 12:20

Contratti da 64 mila euro l'anno complessivi. Nei prossimi giorni un nuovo bando a titolo gratuito. Il neo commissario straordinario del Vittorio Emanuele ribadisce: "Gestione disastrosa, debiti fuori bilancio per oltre 1 milione e 200 mila euro. Faremo dei tagli ma il personale non si tocca". Intanto l'autorità giudiziaria sta vagliando diverse situazioni.

La spending review del nuovo corso al Teatro inizia con i tagli ai contratti dei direttori artistici Bruschetta e Renzo, complessivamente oltre 64 mila euro l’anno e 128 mila in due anni. Ma non è l’unica “sforbiciata” che il commissario straordinario Salvatore Jervolino ha fatto e farà con l’obiettivo prioritario di salvaguardare il personale dipendente, le maestranze e gli orchestrali.

Il primo provvedimento firmato da Jervolino è dunque la revoca degli incarichi ai direttori artistici di prosa, Ninni Bruschetta e di musica, Giovanni Renzo.

Ai giornalisti chiamati in conferenza stampa il commissario ha sottoposto una disamina lucida sulla grave situazione economica, senza alcuna polemica, ma limitandosi a riferire numeri, conti, normative e a spiegare che “l’assessore Barbagallo mi ha dato 3 obiettivi da raggiungere in 3 mesi e conto di portarli a termine”.

Un anno fa nella stessa sala gli ex vertici dell’Ente presentavano un bilancio che, rileggendolo 365 giorni dopo probabilmente peccava di ottimismo mentre la reale situazione delle casse avrebbe richiesto toni meno entusiastici.

Non vogliamo soltanto cambiare pagina, noi vogliamo cambiare libro- ha esordito il sovrintendente Egidio Bernava ad inizio conferenza stampa- Parafrasando Blade Runner potrei dire che ‘ho visto cose che voi umane potreste solo immaginare’. Avrei voluto parlare di Teatro e invece negli ultimi mesi abbiamo solo parlato di problemi. Noi adesso vogliamo salvaguardare il personale, la qualità ed il pubblico e porre fine ad un modus operandi che ha portato a queste conseguenze”.

E’ poi toccato al commissario straordinario, che a fine dicembre si è dimesso dalla carica di Presidente del Collegio dei revisori, illustrare la situazione economica e i prossimi passi volti soprattutto a risanare l’Ente. In queste ultime due settimane non sono mancate le lettere e gli strali contro il neo commissario e il Collegio da lui presieduto. Accuse, come quelle di essere “scarsi e incompetenti” o di aver “inventato” di sana pianta i debiti fuori bilancio, alle quali Jervolino non ha replicato direttamente ma citando i numeri, le leggi, gli atti.

La situazione economica del Teatro era un disastro, e lo abbiamo verificato sin dall’atto dell’insediamento come Collegio dei revisori- ha spiegato il commissario-A differenza di quanto è stato detto non c’era un attivo di 3 milioni di euro, anche perché un conto è l’avanzo di amministrazione un altro l’attivo. La stagione 2015-2016 ha fatto registrare perdite. Inoltre c’è oltre 1 milione e 200 mila euro di debiti fuori bilancio e non perché ce li siamo inventati noi revisori ma perché sono stati gli stessi componenti del Cda a quantificarli ed inserirli nel previsionale 2016-2018. Anzi, dirò di più, c’è stata la corsa da parte del Cda a definirli debiti fuori bilancio perché, come è noto, per i debiti fuori bilancio risponde l’Ente, per quelli che non sono stati riconosciuti tali ne rispondono personalmente gli amministratori”.

L’assessore Barbagallo ha assegnato al commissario 3 obiettivi che riguardano sia la riqualificazione del personale che la modifica dello Statuto e i regolamenti. In particolare la modifica dello Statuto era una richiesta avanzata da Barbagallo sin dalla scorsa estate e più volte sollecitata anche dal Collegio dei revisori.

Quando, come revisori, abbiamo bocciato il previsionale lo abbiamo fatto perché c’era una previsione di entrate dal botteghino di 2 milioni di euro,a fronte di entrate accertate di 1 milione. In quel previsionale si gonfiavano le entrate che invece devono essere certe. Il nuovo sovrintendente Bernava ha avocato a sé il bilancio ripresentandolo con dati reali. Abbiamo dato parere favorevole e successivamente anche la Regione ha approvato lo strumento contabile.Quanto al consuntivo 2015 la stessa Regione ha rilevato anomalie anche da parte del Collegio dei revisori che ci ha preceduto”.

A fronte di una situazione economica disastrosa i primi passi da fare sono quindi obbligati e riguardano i tagli ai costi non necessari.

Il primo taglio è quindi la revoca degli incarichi ai direttori artistici Bruschetta e Renzo, con effetto immediato. Come si ricorderà l’ex commissario del Teatro Cultrone, insieme al presidente Puglisi, nel 2013 pubblicarono un avviso di manifestazione d’interesse a titolo gratuito per quella carica. Pochi mesi dopo non se ne seppe più nulla ma nel frattempo, l’8 luglio del 2014 furono affidati gli incarichi ai due direttori artistici per 32 mila euro l’anno ciascuno con contratti biennali.

Il primo biennio sarebbe scaduto l’8 luglio 2016 ma con una delibera approvata dal Cda ad aprile, con un paio di mesi d’anticipo, i contratti sono stati rinnovati fino all’estate del 2018, sempre alle stesse cifre.

Non ci sarà neanche un taglio che riguarda il personale- ha continuato Jervolino- anzi, vorrei sottolineare che i dipendenti hanno rischiato il posto di lavoro proprio a causa di questa gestione economica disastrosa. I direttori artistici costituivano non solo un costo aggiuntivo, ma anche discutibile visto che nel contempo di procedeva con affidamenti diretti ad altre società. Ho revocato gli incarichi e nei prossimi giorni pubblicherò un avviso di manifestazione a titolo gratuito”.

Un altro taglio riguarda le spese telefoniche, ridotte da 46 mila euro l’anno a 12 mila. Grazie all’incontro con il vicepresidente del consiglio comunale Nino Interdonato, si cercherà una soluzione per i costi di affitto che attualmente il Teatro paga al Comune per oltre 110 mila euro l’anno per 2 capannoni alla Zir e a Tremestieri “Visto che il sindaco ha più volte assicurato un contributo annuale di 100 mila euro che non ha mai erogato spero si possa risolvere in questo modo la questione. Infine non ci saranno più affidamenti ed incarichi diretti. Spero che ci sia la collaborazione di tutti perché il teatro è di tutti, dal Comune alla Regione, alla città”.

Nei prossimi giorni incontrerà i sindacati, il personale, gli orchestrali. La stagione delle polemiche probabilmente non è finita. E senza dubbio ci saranno nuovi capitoli sotto il profilo giudiziario, perché i verbali e gli atti sono finiti all’attenzione della Corte dei conti e della Procura. Jervolino in questi mesi è stato più volte ascoltato dall’autorità giudiziaria e dalla Guardia di finanza che ormai da mesi ha aperto diversi fascicoli.

In ultimo anche l’avviso di manifestazione d’interesse a titolo gratuito per le direzioni artistiche caduto nel vuoto è finito all’attenzione dei magistrati, ma è solo uno di una serie di fascicoli.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Bernava seriamente pensi che sei l’uomo giusto ? Vai a casa e lascia ad altri a fare il lavoro con idee nuove e molta preparazione culturale. xxxxxxxxxxxxxxxxx speso soldi pubblici per rinnovare il cinema Olimpia e ha chiuso.

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  2. Bernava seriamente pensi che sei l’uomo giusto ? Vai a casa e lascia ad altri a fare il lavoro con idee nuove e molta preparazione culturale. xxxxxxxxxxxxxxxxx speso soldi pubblici per rinnovare il cinema Olimpia e ha chiuso.

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  3. Hombre de barro 21 Gennaio 2017 08:30

    Finalmente finisce la pacchia per alcuni xxxxxxxxxxxxx, resta l’amaro in bocca perché alla fine il precedente amministratore ha già xxxxxxxxxxxxxxxxx e inoltre resta attivo questo enorme stipendificio e serbatoio voti chiamato Teatro. Sarebbe opportuno che pubblicaste anche il numero di impiegati e funzionari a vario titolo che affollano (e affossano) lo stesso. Di Accorinti nemmeno parlo…

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  4. Hombre de barro 21 Gennaio 2017 08:30

    Finalmente finisce la pacchia per alcuni xxxxxxxxxxxxx, resta l’amaro in bocca perché alla fine il precedente amministratore ha già xxxxxxxxxxxxxxxxx e inoltre resta attivo questo enorme stipendificio e serbatoio voti chiamato Teatro. Sarebbe opportuno che pubblicaste anche il numero di impiegati e funzionari a vario titolo che affollano (e affossano) lo stesso. Di Accorinti nemmeno parlo…

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