Ok dell'Ars al decreto legge sui casinò a Taormina e a Palermo. Ora tocca a Roma

Ok dell’Ars al decreto legge sui casinò a Taormina e a Palermo. Ora tocca a Roma

Giusy Briguglio

Ok dell’Ars al decreto legge sui casinò a Taormina e a Palermo. Ora tocca a Roma

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mercoledì 12 Febbraio 2014 - 20:42

L'iter passerà adesso al vaglio del Parlamento nazionale. Intanto si alzano voci di soddisfazione per il sì dell'Ars, da parte dei Democratici Riformisti e del deputato del Nuovo Centro Destra Nino Germanà

E’ passato all’Ars il disegno di legge sull’apertura di due casinò nell’isola, uno a Taormina e uno a Palermo, a maggioranza, col voto contrario dei 12 deputati del Movimento 5 stelle e con 4 astenuti. Dopo tanti dubbi e rinvii, si è finalmente arrivati a una conclusione sebbene provvisoria. Ora la questione infatti, poiché interviene su una materia disciplinata dal codice penale, dovrà approdare al Parlamento nazionale, dove riceverà l’ok definitivo o lo stop.

Da più fronti intanto si alzano voci di compiacimento per l’approvazione da parte dell’Assemblea siciliana.

Hanno dichiarato Giuseppe Picciolo e Marcello Greco, rispettivamente capogruppo e deputato dei Democratici riformisti per la Sicilia: "Con legge voto approvata stasera all'Ars per l'istituzione dei casinò a Taormina e Palermo, la Sicilia fa un passo avanti. La legge voluta dai gruppi Drs e Articolo 4 mira a colmare le differenze tra il nord del Paese e la Sicilia in merito alla presenza delle case da gioco. Sono certo che il ministro Alfano, che abbiamo incontrato sull'argomento grazie al collega Nino Germanà, si adopererà con il governo nazionale, in collaborazione con il presidente della regione Crocetta, per completare il procedimento legislativo che in seguito all'attivazione della commissione paritetica Stato-Regione non prevede più il passaggio al parlamento nazionale ma un decreto del governo per il quale ci attiveremo tutti. I Casinò in Sicilia saranno certamente una forte attrazione turistica ed avranno un impatto economico notevole".

Grande soddisfazione espressa anche dall’onorevole Ninò Germanà. Il deputato messinese è il primo firmatario dell'odg relativo alle case da gioco, con il quale si chiede al Governo di avviare, in sede di Commissione Paritetica Stato/Sicilia, l’iter per la emanazione del decreto legislativo per l’apertura dei casinò.

"La Sicilia, regione a statuto speciale, a differenza di realtà simili, non ha goduto di molti dei benefici che avrebbe potuto trarre dalla sua specialità – ha commentato il deputato del Nuovo Centro Destra -. La nostra isola è scrigno di grandi tesori che i cittadini amano e che calamitano i visitatori: attrattive naturali e artistiche, patrimoni storici e di enorme importanza culturale; implementare l'offerta, arricchendo l' intrattenimento destinato a quanti vogliano variegare la propria vacanza non può che essere un bene”.

“Per gli stessi siciliani la presenza di sale da gioco sul territorio costituirà un'opportunitá, considerando il risvolto occupazionale che ne deriverà e la possibilità di supportare il rilancio dell'economia. Dobbiamo ricordare che la vocazione turistica della nostra terra va sostenuta e incentivata in modo da renderla sempre tra le mete predilette dai vacanzieri. Inoltre – conclude Germanà – attraverso questa norma, si sferra un ulteriore, forte, attacco contro la criminalità e la crociata contro le organizzazioni criminali deve essere la nostra prima missione di politici e cittadini siciliani".

Giusy Briguglio

4 commenti

  1. Scommettiamo che a Roma la bocceranno o la faranno impantanare?

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  2. Forse a Roma la bocceranno , comunque dobbiamo ringraziare e prendere atto della fattiva e concreta attività politica ad opera dell’onorevole Picciolo e Germanà .

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  3. Speriamo sia la volta buona.
    E’ una vergogna che al Sud non si possano creare i casinò con la scusa che poi la mafia ci mette le mani sopra.
    Abbiamo Polizia, Carabinieri , Finanza e Magistratura; si guadagnino lo stipendio facendo i dovuti controlli per evitare infiltrazioni illecite.
    I casinò possono essere una grande occasione di richiamo turistico, non è giusto lasciare questo mercato a disposizione solo del Nord Italia.
    Speriamo che i nostri politici ( e lo scrivo minuscolo volutamente) a Roma si facciano valere, almeno in questa occasione (anche se non ci spero per niente).

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